
Halloween è da sempre una delle mie feste preferite!
Lo so, lo so, non è una festa italiana. E allora? Io la festeggio comunque.
Sarà per la mia propensione per il teatro ma l’idea di mascherarsi e andarsene in giro con una faccia diversa per una notte in cui tutto-può-succedere, mi piace molto!
Sono contenta che negli ultimi anni si stia diffondendo anche qui e che qualche bambino venga a bussare per il tradizionale “dolcetto o scherzetto?”; non sarà certo un po’ di trucco e divertimento a farci perdere la nostra identità culturale!!
Quello che spero non importeremo insieme ai festeggiamenti e i costumi da creature della notte, è l’incredibile picco di omicidi che si compiono nella notte del 31 Ottobre.
Non credo sia colpa della festa in sé, quanto della possibilità per gli assassini di confondersi fra la folla. Infatti si registra lo stesso picco a Capodanno!
Ma sto divagando.
E forse vi sto anche un po’ inquietando.
È che parlando di Halloween e dolcetti (e assassini) mi viene in mente una serie tv decisamente stuzzicante che si abbina perfettamente sia allo spirito della festa, sia al periodo autunnale più in generale. Perciò equipaggiatevi di S’mores Lollipop* (dolcetto statunitense presente nello show!!) e altri dolcetti succulenti, di una bella maschera facciale (che se aprite la porta con quella al cetriolo spalmata sul volto fate più paura che se indossaste un costume completo di Halloween), e assicuratevi che ci sia ancora una luce diurna, o qualcuno in casa che possa proteggervi dall’ansia psicologica che questo telefilm genera.
Detta così non è invitante, lo ammetto, ma vi assicuro che The Following è una di quelle serie che vanno viste con la giusta atmosfera: in questo caso, l’inquietudine!
Creato da Kevin Williamson (“Dawson Creek” – “The Vampire Diares”) per la Fox, The Following è prima di tutto uno scontro tra due forze: il bene e il male (sì ok non brilla per originalità ma continuate a leggere) dove il bene è rappresentato dall’agente dell’FBI – alcolizzato – dall’aspetto tutt’altro che raccomandabile, Ryan Hardy – interpretato da niente poco di meno che Kevin Bacon , e il male è il serial killer – aspirante scrittore – faccino d’angelo Joe Carroll – a cui presta volto e accento inglese l’affascinante James Purefoy .
Quello che mi ha affascinato maggiormente di questo telefilm è l’aver cambiato l’idea che si ha dei serial killer e dei buoni che li combattono. Non solo il nostro agente speciale Hardy ha più di uno scheletro nell’armadio, ma più di una volta si trova ad agire in modi non esattamente “da buono”. Inoltre il serial killer, solitamente raffigurato come un personaggio asociale e cupo, viene affiliato invece ad un gruppo di sostenitori, di cui fanno parte molte persone, sia con problemi mentali evidenti, sia vogliose di essere al centro dell’attenzione, bisognose di un leader, di uno scopo. Joe Carroll rappresenta questo: una guida, una persona sulla quale contare.
Non certo lo stereotipo dell’assassino!
Non c’è bisogno di Halloween o di una maschera per celarsi e uccidere: gli adepti di Joe, i suoi followers, si nascondono ovunque, vivono da persone comuni, sono fuori (e dentro) la tua casa, il tuo ufficio, il tuo supermercato. La commessa che ti serve il pane, la babysitter, il postino, il capotreno, il tuo capo. Sono tutti potenziali assassini.
Ma anche Ryan ha i suoi fan, i suoi followers, e sono altrettanto inquietanti a mio parere!
Ryan e Joe non potrebbero essere più diversi per professione e schieramento, ma sono incredibilmente simili nelle passioni e nei gusti. A cominciare dalla donna che si contendono, per finire con la passione per l’alcool e la poesia gotica. Edgar Allan Poe è l’ispiratore di Joe, ma trova in Ryan la sua musa.
Il rapporto fra i due è complesso, ambiguo, ed è il cardine dello show.
Non che manchino altri personaggi affascinanti, anzi, ce ne sono a bizzeffe, dalla squadra investigativa al gruppo di psicopatici assassini. Non mancano nemmeno i gemelli creepy stile Shining o i gatti siamese de Lilli e il Vagabondo, segno che nonostante le innovazioni sul tema, il classico non passa mai di moda!
Ed ora che siete terrorizzati perfino dalla vostra ombra, è il momento giusto per iniziare la serie tv.
*S’mores Lollipop
(la ricetta è della mia amica, Anna)
Ingredienti per 4 persone:
– 16 Marshmallow
– 1 Barretta di cioccolato fondente
– 1 Pacco di biscotti “Digestive” (Si possono sostituire con gli oro saiwa)
– 16 Bastoncini per chupa chups
– 5 bicchieri di plastica
Procedimento:
Come prima cosa disponiamo un marshmallow su ogni bastoncino di plastica come a voler creare un chupa chups, una volta portato a termine questo compito spezzettiamo la barretta di cioccolata in una scodella e la lasciamo sciogliere in forno a microonde per circa 40 secondi (In alternativa al forno a microonde è possibile fondere il cioccolato in una pentolina dai bordi alti con l’aggiunta di un po’ di latte).
Spostiamo i biscotti in un sacchetto per congelare e con un matterello li riduciamo in una granella non troppo fine, ma nemmeno troppo grossa, dopodiché disponiamola la granella in una ciotola.
Prendiamo i bicchieri di plastica e sul fondo andiamo a fare dei fori, della grandezza dei bastoncini di plastica, questo ci servirà a far mantenere i lollipop dritti nel processo di raffreddamento. Per ogni bicchiere facciamo 3 buchi.
Una volta che la cioccolata e i biscotti saranno pronti possiamo procedere alla preparazione dei nostri “S’mores lollipop”.
Come prima cosa intingiamo i marshmallow nella cioccolata e subito dopo nella granella di biscotti e adagiamo velocemente ogni lollipop nei bicchieri precedentemente bucati.
Li lasciamo a riposare per circa 10 minuti, il tempo necessario per far indurire il cioccolato, prima di gustarli in compagnia.
L’ha ribloggato su Thr0ugh The Mirr0re ha commentato:
equipaggiatevi di S’mores Lollipop* (dolcetto statunitense presente nello show!!) e altri dolcetti succulenti, di una bella maschera facciale (che se aprite la porta con quella al cetriolo spalmata sul volto fate più paura che se indossaste un costume completo di Halloween), e assicuratevi che ci sia ancora una luce diurna, o qualcuno in casa che possa proteggervi dall’ansia psicologica che questo telefilm genera
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I miei sono di orihini americane quindi noi halloween lo festeggiamo sempre e secindo me non c’è niente di male
il telefilm non l’ho mai visto magari lo inizio
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