«Stai cercando di minacciarmi con la morte?! Se vuoi spaventarmi, minacciami con la vita.»[1]

*Cornish pie
(La ricetta è del mio amico inglese, John)
Ingredienti:
Ripieno
-450 g di macinato di manzo
– sale q.b.
-1 cipolla grande fatta a fettine sottili
-175 g di patate pelate e tagliate molto sottili
-150 g di carote pelate e tagliate sottili
-2 cucchiai di brodo di manzo
-pepe, una spolverata generosa
Pastry:
-350 di farina 00
-100 g di strutto+15 g di burro morbido
-150 ml di acqua
– 1 uovo medio sbattuto per lucidare
Preparazione:
Preriscaldiamo il forno a 220 gradi. E procuriamoci una teglia di 33×23 cm. Inseriamo tutti gli ingredienti del ripieno in una ciotola, li mescoliamo per bene e insaporiamo con sale e pepe.
Per preparare la pastry, invece, inseriamo la farina e lo strutto in un robot da cucina e lavoriamo l’impasto, vedrete che si raggrumerà molto, a quel punto aggiungiamo l’acqua e lavorate ancora un po’ fino a che si formerà un composto omogeneo.
Posiamolo e impastiamo gentilmente fino a che la pasta sarà liscia. Dividiamo il panetto ottenuto in 6 o 7 parti e tiriamo la sfoglia sottile, infilando il ripieno al centro. Premiamo leggermente i bordi per sigillare il fagottino e arrotoliamoli verso l’interno.
Spennelliamo delicatamente la pasta con l’uovo sbattuto.
Inforniamo a 200° per 40 minuti fino a che apparirà leggermente dorata. Poi caliamo la temperatura a 180° e cuociamo per i seguenti 30 minuti. Una volta pronti i nostri fagottini, sforniamo e presentiamo immediatamente (non consiglio di mangiarli freddi!).
Ci abbiniamo un Wrotham Pinot e via con la maratona di Penny Dreadful.
Una serie tv così inglese, merita un pasto britannico per eccellenza!
L’ho pensato fin dal pilot, anche se all’epoca ero seduta sulla sedia della scrivania prestatami dalla mia amica Anna, sgranocchiando semplici biscotti (però di marca inglese). Va vista nelle ore tarde del pomeriggio, dopo il tramonto (che d’inverno potrebbe voler dire anche dopo le 16, ma diciamo per le 18, per capirci), con un copertina sulle spalle e l’animo pronto a farsi trasportare nella Londra selvaggia e fantasiosa della trasposizione televisiva del fumetto omonimo.
Anna aveva già visto la prima stagione, ma bricconcella non mi ha voluto dire nulla e ho passato tutte le prime due puntate a saltare dalla sedia (e sbriciolare!) dalla tensione e dall’entusiasmo!
La serie prende il nome dalle omonime pubblicazioni del XIX secolo, i penny dreadful, e ispirandosi a La Lega degli Straordinari Gentlemen di Alan Moore, la serie intreccia le origini di personaggi della letteratura horror come Victor Frankenstein, Dorian Gray (unico appunto che devo fare è l’errore, ancora una volta, del colore di capelli ahimè), Dr. Jekyll, il conte Dracula, licantropi, streghe e vampiri, i quali sono alle prese con la loro follia raccapricciante nella Londra vittoriana.
Le scene mi piacciono tantissimo perché mi ricordano un enorme teatro, con la pittorica poesia di alcune sequenze a rendere questo telefilm un prodotto di rara fattura ed emozione.
Sebbene mi rendo conto di dirlo quasi per tutte le serie che guardo, qui lo sottolineo: guardatelo in originale!!!! Gli accenti inglesi di quasi tutti i personaggi (fatta eccezione per il licantropo americano), sono sublimi e sensuali, e vale la pena sforzarsi un pochino a leggere i sub per godere di questo suono!
<<Eva Green, che con il suo
personaggio di Miss Ives porta quel tocco di misticismo e possessione che lega tutte le storie già note al pubblico, offre un’interpretazione de-va-stan-te: a tratti algida e sexy, intrigante e misteriosa, spazia poi in una recitazione fisica, spaccaossa, tirata, intensa, sofferente, deformante.>>[2]
Questa citazione di sangue e sesso, è per convincere i billydotati scettici, ma vi assicuro che è una serie che va vista, tanto più che dura solo tre stagioni. Non un recupero impossibile e poi, se accompagnate tutto con vino e cornish pie, vedrete che abbinamento perfetto; quello che mi piace davvero ma davvero tantissimo di questa serie è la voglia che fa venire di leggere i libri a cui fa riferimento, è senza alcun dubbio un grandissimo omaggio al romanzo gotico, un genere che sempre più si sposta nei “classici” e che meno scrittori approcciano, pensiamo a Il fantasma dell’Opera:, la poesia di Keats, Paradiso Perduto, Frankenstein, Dracula![3], ma con una differenza sostanziale: in Penny Dreadful il male trionfa; e se anche uno spettatore su dieci si approccerà alla lettura sarà una grande, enorme vittoria!
L’ha ripubblicato su Thr0ugh The Mirr0re ha commentato:
La serie prende il nome dalle omonime pubblicazioni del XIX secolo, i penny dreadful, e ispirandosi a La Lega degli Straordinari Gentlemen di Alan Moore, la serie intreccia le origini di personaggi della letteratura horror come Victor Frankenstein, Dorian Gray (unico appunto che devo fare è l’errore, ancora una volta, del colore di capelli ahimè), Dr. Jekyll, il conte Dracula, licantropi, streghe e vampiri, i quali sono alle prese con la loro follia raccapricciante nella Londra vittoriana.
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Credo che me lo vedrò in questa settimana di Halloween, gran suggerimento 🙂
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