“Sindrome da trasferimento”

All’inizio ho pensato fosse una simpatica coincidenza.
Poi, sempre una coincidenza, ma un po’ meno simpatica.
Adesso comincio seriamente a pensare di avere una sorta di anatema lanciata da qualche zingara o da Cupido in persona, perché per un calcolo delle probabilità, quanto è possibile secondo voi che tutti – e dico tutti – i ragazzi con cui inizio una frequentazione leggermente più seria, devono improvvisamente trasferirsi?

Tutto è cominciato che ero al secondo anno di università, il mio grande tira e molla decide di venirmi a trovare a Roma (era già di partenza una storia a distanza) per dirmi che si è arruolato e a breve verrà trasferito in Iraq. Lì per lì ho pensato mi stesse prendendo in giro, invece mi ha invitato al giuramento e all’aeroporto, dove non sono andata. E quando è tornato sano e salvo dalla missione ho capito che tutto sommato non ero pronta per una vita così impegnata e impegnativa e così ci siamo lasciati definitivamente. E lui è stato trasferito in Sicilia (dove ha conosciuto la futura moglie quindi meglio così).

Qualche mese dopo conosco un ragazzo alla mia facoltà, uno dei pochi etero carini e non fidanzati, usciamo, ci frequentiamo per quattro settimane (che però coi ritmi dell’università è un po’ tipo gli anni dei cani e va tutto moltiplicato x7 dato che stavamo dieci ore al giorno insieme praticamente), mi ero quasi convinta che potesse essere un ragazzo da non trattare di m** come il mio solito e dargli una possibilità concreta quando…. La domanda di ammissione al Piccolo viene accettata. Io un’altra storia a distanza non la volevo e quindi adios! Sayonara. Buona vita.

Passa un anno. Mi fidanzo. Io, metto proprio la testa sulle spalle e decido di impegnarmi.
Per un po’, poi il panico ha la meglio e faccio la mia solita fuga che Julia Roberts in “Se scappi ti sposo” in confronto è una vera principiante!
Fatto sta che tre mesi dopo viene trasferito a Dubai…..

 

Ok, la cosa comincia a diventare imbarazzante, penso. Ma non possono essere che coincidenze, no? Vero?

Ricordate il mio compagno di liceo che ci mise nove anni, NOVE, sottolineo nove, per baciarmi?
Bene, anche se non avessimo capito che tutto sommato andava più che bene essere solo amici, non sarebbe stata comunque possibile la grande storia d’amore che era nell’aria, dato che fu mandato nel profondo Sud per ben tre anni!

Qualche tempo fa vado a Cambridge, prendo una cotta colossale per uno dei miei insegnanti, che per il fatto che lì i tempi di scolarizzazione non somigliano a una scommessa contro il tempo, si dà il caso che abbia la mia età… finché sono la sua alunna non può assolutamente succedere niente. E anche dopo diciamo che il ragazzo non è stato esattamente la cima del corteggiamento. Se non ché scopro che il suo essere distaccato è dovuto dal fatto che la distanza fra noi non è solo quella abbastanza umana fra Italia e Inghilterra (colmabile anche dal fatto che io lì ci andrei a vivere senza ripensamenti), ma…. Italia Indonesia!!!

Già. Sta per partire per ben cinque anni intorno al Mondo. Un progetto che sta portando avanti da quasi dieci anni e che finalmente è riuscito a realizzare.

 

Della nostra travagliata, bizzarra, assurda e magica storia, magari un giorno ne parlerò meglio, ma quello che conta al momento è che è in quel momento che ho cominciato a pensare che qualcosa non andasse. Insomma, ok un trasferimento, ok due… accetto perfino tre.

Ma cinque????? È una probabilità bassissima. Perciò, che sia io?

Passa ancora un po’ di tempo, fino a questa estate. Il ragazzo lo conosco da gennaio ma solo in giugno decide di chiedermi di uscire, accetto, ci vediamo per un paio di volte, io non sono convintissima, ma ho promesso a me stessa che non devo chiudere le porte senza conoscere davvero una persona e così ci esco altre due volte prima di capire definitivamente che non mi si accende nessuna lampadina emotiva a stare con lui, e mentre cerco un modo carino per dirglielo, mi anticipa dicendo che dovrà trasferirsi al Nord per lavoro….

 

Non so se ridere o piangere, ma credo sul serio di dover fare qualcosa a riguardo, perché o comincio a uscire solo con ragazzi che hanno sempre voluto trasferirsi e non ci riescono… diventando la loro beniamina. O rischio di essere la fondatrice di una brutta sindrome da abbandono.

La sindrome da trasferimento.

Consigli?

 

45_ sindrome

5 pensieri riguardo ““Sindrome da trasferimento”

  1. L’ha ripubblicato su Thr0ugh The Mirr0re ha commentato:

    da trasferimento”
    Date: 24 luglio 2017
    Author: Gioia
    4 Commenti
    — Modifica
    All’inizio ho pensato fosse una simpatica coincidenza.
    Poi, sempre una coincidenza, ma un po’ meno simpatica.
    Adesso comincio seriamente a pensare di avere una sorta di anatema lanciata da qualche zingara o da Cupido in persona, perché per un calcolo delle probabilità, quanto è possibile secondo voi che tutti – e dico tutti – i ragazzi con cui inizio una frequentazione leggermente più seria, devono improvvisamente trasferirsi?

    Tutto è cominciato che ero al secondo anno di università, il mio grande tira e molla decide di venirmi a trovare a Roma (era già di partenza una storia a distanza) per dirmi che si è arruolato e a breve verrà trasferito in Iraq. Lì per lì ho pensato mi stesse prendendo in giro, invece mi ha invitato al giuramento e all’aeroporto, dove non sono andata. E quando è tornato sano e salvo dalla missione ho capito che tutto sommato non ero pronta per una vita così impegnata e impegnativa e così ci siamo lasciati definitivamente. E lui è stato trasferito in Sicilia (dove ha conosciuto la futura moglie quindi meglio così).

    Qualche mese dopo conosco un ragazzo alla mia facoltà, uno dei pochi etero carini e non fidanzati, usciamo, ci frequentiamo per quattro settimane (che però coi ritmi dell’università è un po’ tipo gli anni dei cani e va tutto moltiplicato x7 dato che stavamo dieci ore al giorno insieme praticamente), mi ero quasi convinta che potesse essere un ragazzo da non trattare di m** come il mio solito e dargli una possibilità concreta quando…. La domanda di ammissione al Piccolo viene accettata. Io un’altra storia a distanza non la volevo e quindi adios! Sayonara. Buona vita.

    Passa un anno. Mi fidanzo. Io, metto proprio la testa sulle spalle e decido di impegnarmi.
    Per un po’, poi il panico ha la meglio e faccio la mia solita fuga che Julia Roberts in “Se scappi ti sposo” in confronto è una vera principiante!
    Fatto sta che tre mesi dopo viene trasferito a Dubai…..

    Ok, la cosa comincia a diventare imbarazzante, penso. Ma non possono essere che coincidenze, no? Vero?
    Ricordate il mio compagno di liceo che ci mise nove anni, NOVE, sottolineo nove, per baciarmi?
    Bene, anche se non avessimo capito che tutto sommato andava più che bene essere solo amici, non sarebbe stata comunque possibile la grande storia d’amore che era nell’aria, dato che fu mandato nel profondo Sud per ben tre anni!

    Qualche tempo fa vado a Cambridge, prendo una cotta colossale per uno dei miei insegnanti, che per il fatto che lì i tempi di scolarizzazione non somigliano a una scommessa contro il tempo, si dà il caso che abbia la mia età… finché sono la sua alunna non può assolutamente succedere niente. E anche dopo diciamo che il ragazzo non è stato esattamente la cima del corteggiamento. Se non ché scopro che il suo essere distaccato è dovuto dal fatto che la distanza fra noi non è solo quella abbastanza umana fra Italia e Inghilterra (colmabile anche dal fatto che io lì ci andrei a vivere senza ripensamenti), ma…. Italia Indonesia!!!

    Già. Sta per partire per ben cinque anni intorno al Mondo. Un progetto che sta portando avanti da quasi dieci anni e che finalmente è riuscito a realizzare.

    Della nostra travagliata, bizzarra, assurda e magica storia, magari un giorno ne parlerò meglio, ma quello che conta al momento è che è in quel momento che ho cominciato a pensare che qualcosa non andasse. Insomma, ok un trasferimento, ok due… accetto perfino tre.

    Ma cinque????? È una probabilità bassissima. Perciò, che sia io?
    Passa ancora un po’ di tempo, fino a questa estate. Il ragazzo lo conosco da gennaio ma solo in giugno decide di chiedermi di uscire, accetto, ci vediamo per un paio di volte, io non sono convintissima, ma ho promesso a me stessa che non devo chiudere le porte senza conoscere davvero una persona e così ci esco altre due volte prima di capire definitivamente che non mi si accende nessuna lampadina emotiva a stare con lui, e mentre cerco un modo carino per dirglielo, mi anticipa dicendo che dovrà trasferirsi al Nord per lavoro….

    Non so se ridere o piangere, ma credo sul serio di dover fare qualcosa a riguardo, perché o comincio a uscire solo con ragazzi che hanno sempre voluto trasferirsi e non ci riescono… diventando la loro beniamina. O rischio di essere la fondatrice di una brutta sindrome da abbandono.

    La sindrome da trasferimento.
    Consigli?

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