“Nel mezzo del cammin di nostra vita, tra Vasco e Pascal”

“Il cuore ha le sue  ragioni che la ragione non conosce”, bravo Pascal.

Caro Blaise, vorrei che oggi mi spiegassi questa tua teoria, tu che t’indendevi di tutto…dalla callarella all’atomo.
Ai tempi del Liceo, me la cavavo in filosofia. Mi difendevo , diciamo.
Ora che inizio a confondere il nome di qualche tuo illustre collega, mi ritorni in mente.
Inciampo nelle tue parole che si confondono con la mia grafia sulla pagina di un diario di tanti anni fa.
A quei tempi spopolavi con questa citazione, piacevano a tutti queste parole: suonavano bene anche se non ne capivamo il senso.
A quei tempi ci sentivamo tutti romantici e anarchici, tutti appassionati, tutti rivoluzionari.
Le tue parole ci infiammavano gli animi, di per sè già carichi di un sano, ingenuo e poco duraturo fervore adolescenziale.
Certo che ne sapevamo allora del cuore, della ragione?

A sedici anni, non ne capivamo veramente un ca**o.
E la vita era dolce, anche se un attimino scontata a differenza degli anni a venire in cui spesso è stata costellata di sorprese  ma anche un po’ amara per i miei gusti.
Così, se ora avessi la bacchetta magica ti materializzerei qua ( subito dopo Kim Rossi Stuart e una viennetta algida, si intende) per chiacchierare.
E con te parlerei di  grandi passioni, di sogni.
C’avevi una grande capoccia, sicuramente capiresti i ragionamenti smaniosi di una romantica logorroica figlia degli anni ’80.
Che c’è successo? Sfogliando le pagine di questa vecchia Smemoranda mi tornano in mente tanti ricordi pieni di vita.
Giuramenti di amicizie che non dovevano finire mai, decisioni perentorie di vivere alla grande, progetti mai realizzati di vacanze folli.

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Graphic by: Gioia

Sulla pagina dell’ultimo giorno di scuola c’è Vasco, l’immancabile Vasco.
” Ne ha rovinati più l’orgoglio che il petrolio , se ci fosse anche solo una possibilità giocala”, e poi? Che ci siamo giocati, in definitiva?
Che palle, caro Blaise, che palle sul serio. Ci siamo sputtanati lo “spirito guerrier che dentro ci rugge” dietro a ridicole facoltà universitarie di cui ci frega alla stregua del campionato di A delle isole Fiji, ci siamo bruciati le vacanze più folli perchè l’ostello in questione era troppo sporco e noi odiamo la sporcizia.
“Quanti anni avete cara, non avete mai voluto dirmelo”- “Ventotto”- “Cosa sono ventotto anni per aver conquistato il mondo e perduto la propria anima” , ecco come si conclude il film dei film ( ossia “Via col Vento”) .
Quando avevo dieci anni ascoltavo questa battuta e  ventotto anni mi parevano un’eternità , scordarsi della propria anima era un’immagine troppo astratta.
Ora i ventotto li ho superati, e perdere se stessi non mi pare così impossibile, guardiamoci intorno: a quanti è successo?
Nei secoli passati i giovani morivano in battaglia, o di fame. Oggi muoiono dentro senza che nessuno se ne accorga, muoiono protetti e soffocati  dal calduccio del loro Moncler del ca**o.

E’ questo il dramma di una generazione di eterni tirocinanti.
E’ questo il dramma di una generazione di rincoglioniti.

Mi prenderei a cazzotti, non mi piace questo modo di fare . Voglio sentirmi viva.
Ora, a differenza di dieci anni fa, il mio cuore lo conosco.
Lo riconosco. Qualche volta mi si spezza e gli faccio coraggio. Ridiamoci su.

Credo che in definitiva credere che i nostri sogni fossero più grandi di noi, sia coerente e anche un po’ triste.
Ma è il  credere che fossero pure più forti di noi che ci salverà, che ci salverà l’anima.
Resteremo amici, per quanto lontani.C’ho sempre creduto.
Il mio cuore, teneramente, si stringe alle parole che ritrovo scritte con l’Uni Posca rosa e verde.

“Se ci fosse anche solo una possibilità giocala”, belle parole… Vasco non sarai  Blaise Pascal ma c’hai preso…

Giochiamocela.

3 pensieri riguardo ““Nel mezzo del cammin di nostra vita, tra Vasco e Pascal”

  1. Giocala… sempre…
    È un peccato che molte volte queste parole ti vengono in mente solo dopo. Dobbiamo ancora lavorare su questo, il nostro popolo deve ancora lavorare assai su convenzioni sociali del tipo buttarsi ogni volta che si può… però già esserne coscienti è qualcosa. C’è chi vive tutta la vita pensando di aver vissuto davvero. Assurdo.

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  2. L’ha ripubblicato su Thr0ugh The Mirr0re ha commentato:

    Mi prenderei a cazzotti, non mi piace questo modo di fare . Voglio sentirmi viva.
    Ora, a differenza di dieci anni fa, il mio cuore lo conosco.
    Lo riconosco. Qualche volta mi si spezza e gli faccio coraggio. Ridiamoci su.

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