“COLD CASE: al Passato non si sfugge mai!”

Qualche estate fa, prima dello streaming e delle serie su internet, c’erano le repliche in tv, e non parlo del giurassico eh, ma dei primi anni Duemila. Rarissimamente arrivava qualche prodotto nuovo, puntualmente spiattellato in orari assurdi di giorni assurdi in piena estate, che mi sono sempre chiesta se fossero degli scommettitori o semplicemente si auto-sabotassero apposta.

Perché dovete spiegarmi come mai serie tv come Friends, Ally McBeal o ;ER (VOGLIO DIRE E.R.!!!!), siano state messe in agosto alle 14.00! Ma chi non lavora sta al mare, in montagna o dorme!

Stessa sorte capitò ad una serie tv che mi appassionò tantissimo, iniziata con i miei nelle pause pranzo dalla spiaggia nell’estate del 2006; non ricordo nemmeno dove fossimo e come mai siamo andati in vacanza tutti insieme, ma ricordo perfettamente che le atmosfere, i casi, la musica e i colori di COLD CASE ci strinsero tutti al piccolo tavolo da pranzo della casa al mare, in quelle ore di totale pausa in cui stare al sole è impossibile a meno che non si ha la temperatura interna di un lupo mannaro (e io solitamente somiglio più a un vampiro ), e si è in piena digestione per cui qualsiasi cosa richieda uno sforzo è naturalmente bandita.

Lilly Rush (Kathryn Morris – Nella mente del serial killer) è una giovane detective della squadra omicidi di Philadelphia; dopo aver dimostrato grandi capacità nella risoluzione di un crimine che era rimasto irrisolto per molti anni, decide di accettare la proposta del suo capitano di entrare nella sezione cold case, specializzata nelle indagini su crimini rimasti per molti anni in sospeso e dei quali i colpevoli non hanno ancora né volto né nome. Ogni puntata è dedicata a un caso diverso: gli episodi iniziano con un flashback ambientato nell’anno in cui ha avuto luogo il crimine.

Quello che subito ci ha fatto innamorare di una serie tv così sottovalutata dallo stesso canale che la stava trasmettendo, è che la colonna sonora di ciascuna puntata offre i brani di maggior popolarità dell’anno in cui ha avuto luogo il delitto a cui i protagonisti si dedicano – alzi la mano chi non si è commosso almeno una volta sulle note sempre azzeccate di una qualsiasi scena finale, di un episodio a caso della serie.-, e i flashback che lo riesaminano sono girati con lo stile filmico in voga all’epoca. Come se non fosse abbastanza, il casting è qualcosa di eccelso! Gli attori interpreti degli stessi personaggi del passato e del presente (a volte del passato remoto, passato prossimo e presente), sono così simili da chiedersi se non scritturino direttamente intere famiglie!

Io non so perché questa serie tv non sia mai stata pubblicizzata a dovere, e a distanza di un decennio continui ad essere relegata all’estate su canali di nicchia in orari improbabili, e tra l’altro con sette, dico SETTE[1] stagioni a disposizione, ripropongono sempre le stesse puntate.

Lo trovo assurdo, giuro!

È una serie PERFETTA e credetemi non esagero: non c’è nulla di sbagliato o di fuori posto, è tutto pienamente compiuto: regia, attori, sfondi, dialoghi, musiche, e soprattutto le storie, che arrivano a travolgerti totalmente come se vivessi in prima persona quelle emozioni. Inoltre Cold Case ha spesso gettato uno sguardo su fatti e fatti più o meno recenti della storia statunitense, dall’assassinio di Kennedy alla seconda guerra mondiale, dalla guerra di Corea a quella del Vietnam, dalle lotte per i diritti civili alla fuga degli esuli di Cuba, avvalorando la sua sensibilità nel trattare tematiche come l’apartheid, il femminismo, i diritti degli omosessuali, la condizione dei quartieri disagiati. Il tutto senza mai dare valutazioni sui criminali, spesso assassini per caso e quasi mai per crudeltà; è una serie sulle vittime, che non hanno potuto concretizzare il loro sogno, la loro vita, e che finalmente vengono “liberate” rendendo loro giustizia con la soluzione del caso.

Non credo che qualche major se lo sia comprato, ma vi consiglio di spulciare il web per trovarlo! Ne vale davvero la pena.


Non c’è una sola ricetta che si sposi con questa serie, perché secondo me ogni puntata meriterebbe un cibo adatto tanto quanto la musica che la accompagna. Però vi lascio la ricetta di quello che stavamo mangiando la prima volta che abbiamo incrociato Lily e i suoi colleghi[2]:  
Sogliola arrotolata*.

*SOGLIOLA ARROTOLATA
(la ricetta è della mia mamma, Mena- ed è deliziosa)

Ingredienti x 4 persone

  • cold-case-56a94f292ba39
    Graphic by: Gioia

    Una sogliola

  • Aglio

  • Un rametto di rosmarino

  • Un rametto di timo

  • Salvia

  • Erba cipollina

  • Prezzemolo

  • Olio extravergine di oliva

  • Vino bianco

  • Sale

  • Pepe nero o peperoncino

Procedimento

Laviamo la sogliola sotto l’acqua corrente, asciughiamola con un canovaccio pulito. Dopodiché con coltello, la sfilettiamo per  togliere le impurità e le frattaglie. A questo punto, ricaviamo 4 filetti.  In un tagliere sminuzziamo due olive nere denocciolate, mezzo spicchio d’aglio, un rametto di rosmarino e uno di timo, un ciuffo di prezzemolo, qualche foglia di salvia e 3-4 fili di erba cipollina. Mescoliamo bene il tutto con un cucchiaio di legno.  Una volta preparato il ripieno, farciamo le nostre sogliole stendendo bene ciascun filetto e adagiandovi sopra il ripieno. Arrotoliamo il filetto di pesce su se stesso a formare un involtino e saldiamoli tutto con uno stuzzicadenti. In una padella antiaderente, versiamo dell’olio extravergine di oliva, delle olive tagliate a rondelle e uno spicchio d’agli dove far rosolare i filetti di sogliola a fuoco moderato , aggiustiamo di sale e, dopo alcuni minuti, sfumiamo il tutto con del vino bianco, copriamo la pentola con un coperchio e lasciamo cuocere per circa cinque minuti.
Disponiamo i vostri filetti su un piatto da portata, li bagniamo con il sugo di cottura e serviamo ancora caldi.


[1] Curiosità: Nell’episodio Dieci anni dopo della terza stagione di CSI: NY, Scotty Valens viaggia fino a New York quando scopre che la detective Stella Bonasera è collegata a un vecchio caso irrisolto. Cold Case è stata la prima serie “esterna”, cioè non facente parte del franchise di CSI – Scena del crimine, che ha avuto un crossover con una delle serie dell’universo CSI, entrambe prodotte da Jerry Bruckheimer.
[2] CAST:
Danny Pino: Scotty Valens
John Finn: John Stillman
Jeremy Ratchford: Nick Vera
Thom Barry: Will Jeffries

CURIOSITA’: Justin Chambers, interprete del detective Chris Lassing, lasciò la serie dopo quattro episodi per dedicarsi ad altri progetti lavorativi – tra cui il ruolo di Alex Karev in Grey’s Anatomy. Venne quindi presto sostituito in pianta stabile da Danny Pino, subentrato nel cast principale con il ruolo del detective Scotty Valens.

7 pensieri riguardo ““COLD CASE: al Passato non si sfugge mai!”

  1. Fantastico Cold Case! Scoperto anch’io per caso diversi anni fa perché, nello zapping, due donne vestite anni ’60 hanno catturato la mia attenzione. Proprio come hai scritto tu, la cura dei dettagli nei vari flashback è degna di ammirazione!
    Un periodo l’hanno trasmessa di sabato sera ed è stata comunque il mio appuntamento fisso!

    P.S. per chi non è avvezzo allo streaming, è una serie che danno spesso sia su Rai4, che sui canali CRIME del digitale terrestre.

    Piace a 1 persona

    1. Rai 4 e top crime non hanno tutte le stagioni purtroppo😕 e infatti rimandano sempre le stesse puntate….
      L’unica è sperare se lo compri qualche canale online!

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  2. L’ha ripubblicato su Thr0ugh The Mirr0re ha commentato:

    Lilly Rush (Kathryn Morris – Nella mente del serial killer) è una giovane detective della squadra omicidi di Philadelphia; dopo aver dimostrato grandi capacità nella risoluzione di un crimine che era rimasto irrisolto per molti anni, decide di accettare la proposta del suo capitano di entrare nella sezione cold case, specializzata nelle indagini su crimini rimasti per molti anni in sospeso e dei quali i colpevoli non hanno ancora né volto né nome. Ogni puntata è dedicata a un caso diverso: gli episodi iniziano con un flashback ambientato nell’anno in cui ha avuto luogo il crimine.

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