“La Primavera del Giglio”

Molto prima che diventassi una tvseries-addicted e una appassionata della serialità in generale, ero pur sempre una bookaholic, perciò non vi sarà difficile capire che le saghe sono sempre state un genere di primaria importanza per me. Il poter accompagnare i personaggi per molto più che un solo romanzo, era un regalo e un privilegio che non potevo lasciarmi sfuggire. Perciò c’è stato un tempo in cui ho iniziato a cercare appositamente scrittori che avessero adottato la serialità nelle loro narrazioni. Ecco come mi sono fatta una cultura di legal-thriller e psico-thriller;  bellissimi e affascinanti, generi che ancora leggo e rileggo con piacere. Però a un certo punto la mia testa stava chiedendo tregua da brutali assassini o ingiustizie sugli innocenti, e così mi è tornato in mente che c’era un altro genere che molto spesso, se non sempre, si fa portatore di saghe: il fantasy[1]! Una categoria sottovalutata e bistrattata, relegata a “letteratura per ragazzi”, che poi non è mica un’offesa… ma tant’è che se non fosse stato un po’ per Harry Potter che ha riunito le generazioni, leggere il fantasy farebbe solo apparire degli eterni Peter Pan.

Be cari miei, non è così, alcuni fantasy sono decisamente vietati ai minori per la scelta stilistica di argomenti, linguaggi o ambientazioni. Prendiamo l’acclamato Game of Thrones, lo fareste leggere ai vostri figlioli sapendo che inizia con un incesto e un tentato infanticidio?

Il fantasy è un genere bellissimo e secondo me solo ai più pigri non piace, perché solitamente sono ricchi di personaggi e ricordarsi tutti i nomi non è facile, rimettere insieme i pezzi del puzzle fra magia, inganni e stregonerie è poco rilassante, come mi insegna mio fratello, scrittore proprio di una saga fantasy!

E allora lo si denigra, lo si scarta, si dice “non fa per me”, “troppo da bambini”. Miei cari, aprite le pagine di un qualsiasi romanzo di fantasia e vedrete quanto vi sentirete sciocchi a non averlo fatto prima!!

 

Ero in una enorme, bellissima libreria cercando una saga che potesse allietarmi i primi pomeriggi primaverili fra i compiti e le interrogazioni. Ed eccolo lì, nel reparto “libri usati”, un po’ nascosto fra i libri più famosi, con la copertina un po’ sgualcita e le pagine un po’ ingrigite ma tutto sommato in ottime condizioni: Il Giglio Nero di Marion Zimmer Bradley. L’autrice de Le Nebbie di Avalon, uno dei miei libri preferiti!

In realtà, ho scoperto poi, che il libro non era proprio suo, suo. In che senso vi chiederete, be… La serie del giglio (Trillium) è un insieme di romanzi fantasy (in realtà senza un nome ufficiale), composta da cinque volumi scritti durante l’arco degli anni novanta da tre autrici: la Bradley appunto e Julian May[2] e Andre Norton[3]; e il romanzo che apre il ciclo, chiamato del giglio nero solo convenzionalmente dal momento che non esiste una definizione riconosciuta, è stato scritto coralmente dalle tre autrici ed la base di partenza:

Durante una tempesta, in un mondo lontano, nascono tre principesse. Ciascuna di esse è legata al magico potere di un fiore a tre petali, il Giglio Nero. Ciascuna di loro, una volta cresciuta, potrà liberare la patria comune e salvare il mondo intero rintracciando un altrettanto magico talismano.

Ogni autrice ha seguito una delle principesse- la Zimmer Bradley scelse la sorella maggiore, l’intellettuale Haramis; la Norton optò per la principessa guerriera Kadiya; mentre la May scelse la dolce e ingenua Anigel– e mettendo insieme le storie e i punti di vista si arriva all’agognata conclusione.

84_gigli
Graphic by: Gioia

I volumi sono:

Il giglio nero (Black Trillium, 1990), di Marion Zimmer Bradley, Andre Norton e Julian May.

Il giglio insanguinato (Blood Trilluim, 1992), di Julian May.

Il giglio dorato (Golden Trillium, 1993) di Andre Norton.

La dama del giglio (Lady of the trillium, 1995) di Marion Zimmer Bradley.

-Il giglio celeste (Sky Trillium, 1997) di Julian May.

 

Mi sono chiesta spesso come mai avessero scelto proprio il Giglio[4], forse perché è il fiore femminile per eccellenza e qui il tocco femminile si sente in ogni parola, virgola e paragrafo. Non che gli uomini, i ragazzi, non possano leggerlo, come sempre non credo ci siano romanzi solo per il cromosoma X o solo per il cromosoma Y, semplicemente essendoci una buona dose di protagoniste donne, è più facile per noi identificarci, ma credo che il fantasy più degli altri generi, sia capace di abbracciare ogni sessualità.

 

 Uno, due, tre: tre in uno
Uno la Corona del Deforme,
che porta saggezza e esalta il pensiero.
Due la Spada degli Occhi, e con
essa giustizia e misericordia.
Tre la Bacchetta delle Ali,
chiave unificatrice.
Tre, due, uno: uno in tre
Vieni Giglio. Vieni, o Potente
.
[5]

 

Immagine correlataA dispetto di una forte presenza di occultismi e sortilegi, l’aspetto politico non manca mai, ma è anzi di primario rilievo, e ci rimanda più volte alla realtà della notra contemporaneità, chiedendoci se poi saremmo così diversi se avessimo poteri magici o alla fine le dinamiche sarebbero comunque sempre le stesse.
Anche i personaggi sono ben delineati, e l’intreccio non risulta mai banale nonostante lo spunto iniziale non sia poi così originale, creature sovrannaturali, fughe 
e inseguimenti, scopi da raggiungere e un regno da salvare sono gli ingredienti ben dosati di questa saga adatta a chi vuole prendersi una pausa dalla realtà o da libri impegnati, a chi ama le avventure, a chi vuole credere nella magia, a chi non ha pregiudizi.

Non è Tolkien, ci mancherebbe, però è una bella saga, piacevole e ben delineata, e l’avvicendamento delle scrittrici rende la storia ancora più fatata e inusuale.
Io li ho letti in un posticino che ahimè non esiste più, un localino intimo con un bel giardino sul retro con un dondolo che sembrava messo lì apposta per fare da culla alla lettura. Non vi consiglio di andare nei parchi a rubare le altalene ai bambini, però se aveste una sedia a dondolo sarebbe ottimo. Altrimenti rannicchiati comodamente sulla propria poltrona andrà benissimo, non troppo comodi però che bisogna sempre essere pronti alla battaglia!

 

 

 


[1] https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_del_fantasy
[2] https://it.wikipedia.org/wiki/Julian_May
[3] https://it.wikipedia.org/wiki/Andre_Norton
[4] https://www.ilgiardinodegliilluminati.it/significato-dei-fiori/giglio/
[5] Dalla saga.

QUESTO ARTICOLO NON VERRA’ TRADOTTO

2 pensieri riguardo ““La Primavera del Giglio”

  1. L’ha ripubblicato su Thr0ugh The Mirr0re ha commentato:

    Non è Tolkien, ci mancherebbe, però è una bella saga, piacevole e ben delineata, e l’avvicendamento delle scrittrici rende la storia ancora più fatata e inusuale.
    Io li ho letti in un posticino che ahimè non esiste più, un localino intimo con un bel giardino sul retro con un dondolo che sembrava messo lì apposta per fare da culla alla lettura.

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