“Una serie tv ‘Quattro Stagioni’ “

Quando mi prende una fase del tipo “non ho voglia di vedere niente ma ho comunque voglia di vedere qualcosa” è il momento di tornare alle origini. Dire che sono cresciuta con questa serie, dire che ho amato ogni singolo episodio, dire che potrei riguardarla altre dieci volte e non ne avrei mai abbastanza, non rende comunque l’idea, credo. È stata una serie che grazie anche ai nomi influenti che le hanno dato la luce è stata capace di distendere la strada ad un genere esplorato poi negli anni successivi con più o meno successo ma mai, a mio parere, con la stessa potenza.

Niente? Ancora non avete capito?

E allora mi sa non l’avete mai vista!

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Sto parlando di E.R. Medici in prima linea, sballottata per anni da un canale all’altro, da un orario all’altro della tv generalista, è stata comunque la prima serie tv che sono riuscita a vedere dall’inizio alla fine senza streaming o abbonamenti! Tutta in tv! Puntata dopo puntata, con tanto di pubblicità messa nei punti peggiori, ho guardato il pronto soccorso alternare personaggi principali, secondari e pazienti nel corso di queste lunghissime 15 stagioni[1] come mai prima o dopo! Moltissimi sono stati gli argomenti esposti, tante quante sono le questioni che possono colpire la vita di tutti i giorni: la violenza, la maternità, la dipendenza dalla droga e dall’alcool, omosessualità, gli abusi, la disparità razziale, i problemi del terzo mondo, e molte altre, senza scordare accenni all’attualità americana di quegli anni. La serie nasce nel 1994 dalla genialità del famoso scrittore Michael Crichton[2] ed è ambientata nel County General Hospital di Chicago, una città tristemente nota per la sua altissima criminalità (e non caso scelta per altre serie tv successive di un certo tipo come Shameless, o tutto il pacchetto Chicago di Dick Risultati immagini per er gifWolf: FIRE, PD, MED, JUSTICE). E nel corso degli anni ha catturato l’attenzione di molti spettatori accaparrandosi tanti premi (23 emmy awards ad esempio[3]), la critica è sempre stata concorde nel definire “E.R.” non solo il padre di tutti i medical drama ma soprattutto una di quelle serie che resteranno nella storia della televisione per aver sovvertito i metodi di ripresa e narrazione; i dialoghi serrati hanno per la prima volta fatto un uso pieno di termini rigorosamente medici, tanto da richiedere in fase di arrangiamento e doppiaggio l’assistenza di dottori specialisti. Non dimentichiamo i dettagli assai realistici con cui sono state riportate “in scena” le normative di intervento nei casi di emergenza. E per alleggerire c’è la vita privata dei protagonisti che stando continuamente a stretto contatto hanno molteplici occasioni di conoscenza non solo lavorativa (espediente ripreso molto abbondantemente in G.A).
È anche una delle prime serie in cui i protagonisti muoiono, cosa che va molto di moda ora, ma che mi lasciò dei traumi che ancora faccio fatica a sostenere!

Immagine correlataHo riso, ho pianto, mi sono innamorata, arrabbiata, ho pensato di avere diverse malattie più o meno assurde, ho creduto di voler fare l’infermiera, no il medico, no meglio di no. Ho visto crescere gli specializzandi, salutato i miei preferiti, odiato, amato, sempre con la stessa costante eccitazione dell’inizio.

E.R. non mi ha mai, mai, stancato. Come la pizza*! Sono quei prodotti immortali che continueresti a vedere o mangiare anche dopo un’indigestione! Perché si è saputa rinnovare dall’interno stagione dopo stagione, e per questa sua universalità, non saprei davvero come collocarla per suggerirvi una stagione iniziale, perché è una serie tv così lunga da poterla spalmare in un anno intero, passando per il malinconico autunno, il rigido inverno, la viziata primavera e la libera estate. L’ho vista in ogni momento della mia vita e credo stia bene con tutto, come il nero.

Quando hanno annunciato la sua conclusione ho sentito un grande vuoto dentro, come se non potessi più rivedere un caro vecchio amico. Ma la consolazione è stata nel fatto che il finale è rimasto aperto (e in periodo di grandi revival chissà… mai dire mai!) e che ci sono così tante stagioni da poterlo rivedere potenzialmente all’infinito!

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Insieme a Twin Peaks secondo me E.R. è una serie cult, nel vero senso della parola, è una di quelle cose che hanno cambiato una piccola porzione di mondo – il mio di sicuro almeno – e che per questo merita un posto nella nostra vita.

 

 

Pizza quattro stagioni
(la ricetta è della mia mamma, Mena)

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Graphic by: Gioia

Ingredienti di base x 1 pizza

-500 gr di farina w 240 – 260 di forza
-270 gr di acqua tiepida
-2 cucchiaini di sale sciolti in acqua
-2 cucchiai di olio di oliva extravergine
-1 bustina di lievito mastro fornaio paneangeli
-300 gr di mozzarella
-300 gr di polpa di pomodoro mutti

 

 

 

 

 

 

 

La pizza quattro stagioni virtualmente potremmo farla con qualsiasi ingrediente una volta terminata la base. Si chiama 4 stagioni perché viene divisa in 4 e ogni spicchio ha una sua caratteristica. Io ho deciso di dedicarla davvero alle 4 stagioni dell’anno, perciò ho chiesto a mamma di suddividerla così:

AUTUNNO – 80 gr funghi e 1 salsiccia cotta sbriciolata

INVERNO – ½ patata e 50 gr di pancetta

PRIMAVERA – 60 gr prosciutto cotto e 60 gr carciofini

ESTATE – crema di pistacchi e basilico**

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**Per la crema di pistacchi e basilico

-80 gr di pistacchi sgusciati
-10 foglie di basilico
-4 cucchiai di parmigiano
-un pizzico di sale
-pepe
-50 ml di olio evo
-2 cucchiai di acqua tiepida

Procedimento

Disponiamo la farina su una spianata e formiamo un buco al centro nel quale verseremo l’olio e il lievito, cominciando ad impastare con l’acqua tiepida; aggiungiamo il sale sciolto in acqua e continuiamo ad impastare fino a formare un panetto bello liscio.  Lasciamo a lievitare per un paio d’ore o finché non è triplicato e poi lo riponiamo in frigo.

Due ore prima della cottura, togliamo il panetto dal frigo e lo dividiamo in due e rimpastiamo, lasciamo ancora in lievitazione.  Il forno deve essere pronto al massimo grado di temperatura; stendiamo la pasta del panetto con le mani, e condiamo con la polpa di pomodoro e lasciamo cuocere per circa cinque minuti, dopo i quali aggiungiamo la mozzarella. Poi l’autunno, dopo qualche minuto l’inverno, e a fine cottura la primavera e l’estate. E ora non ci resta che goderci le nostre quattro … ehm, anzi, quindici stagioni!

 

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[1] Curiosità https://blog.cliomakeup.com/2017/03/e-r-come-erano-e-come-sono/
[2] https://it.wikipedia.org/wiki/Casi_di_emergenza
[3] https://it.wikipedia.org/wiki/E.R._-_Medici_in_prima_linea#Riconoscimenti

QUESTO ARTICOLO NON VERRA’ TRADOTTO

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