PARLA GIOIA: Un giorno Suzanne Collins[1] ispirata dalla tv spazzatura, dai reality show e dalle tecnologie sempre più determinanti nelle vite quotidiane, scrive “The Hunger Games Trilogy”, che diventa immediatamente un bestseller internazionale, trascorrendo più di sei anni nella lista dei bestseller del New York Times dopo la pubblicazione nel settembre 2008, venduto in 56 territori in 51 lingue. Nel 2010 la Collins è stata candidata al premio “miglior scrittore dell’anno”. La Lionsgate ha comprato i diritti della saga e ha rilasciato un adattamento cinematografico di “the hunger games” il 23 marzo 2012, per la regia di Gary Ross, e sceneggiatura di Suzanne Collins e Billy Ray. Il film ha avuto un successo di pubblico e critica, e ha fatto risalire anche le vendite dei libri, rieditati sia per un pubblico di teenagers con una copertina che per quello adulto con un altro illustratore.
Per definire la saga di “Hunger Games” il New York Times ha usato i seguenti paragoni: ha la passione politica di <<1984>> di Orwell, la memorabile violenza di <<Arancia Meccanica>> di Anthony Burgess (IL LIBRO non il film di Kubrick!!!!), l’ambientazione fantastica delle <<Cronache di Narnia>> di Lewis ed infine una spolverata della ricchezza di dettagli di <<Harry Potter.>> della Rowling.
Sono abbastanza certa che il giornale volesse farle un complimento e spingere i lettori del genere verso questa ennesima saga, ma ha anche sottolineato quanto poco di originale ci sia in questi libri!
Voglio fare una premessa: io ho adorato i film! Tutti. Tutto. Ma i libri…. Se fosse stato per i libri – e attenzione perché penso di aver detto questa frase per 8 romanzi in 31 anni di età con una media di lettura di 6 libri al mese da quando avevo 7 anni, fatevi il conto! – non l’avrei mai amata! Li ho trovati noiosi, banali, scritti in maniera infantile e con un’eroina piagnona ed egoista!
Mentre al cinema mi sono appassionata, riso, pianto, mi sono indignata, ho lottato per e con Katniss e compari.
Insomma, rarissimamente succede, ma questo è uno dei casi in cui cinema batte letteratura. Ed ammetterlo per una bookaholic come me è davvero difficile!Però è una saga LEGGEND- wait for it -DARIA! E non posso proprio pensare di non citarla! Ecco perché ho deciso di passare il testimone alla mia amica esperta di cinema Veronica! Sarà lei a farvi entrare in questo fantastico mondo dei giochi della fame!!!
Buon viaggio.
VERONICA:
Vorrei iniziare questo articolo con la mia reazione appena ho realizzato che non ci sarebbero stati più film di Hunger games :
Ho iniziato la saga praticamente per sbaglio, dovevo andare al cinema con mia sorella a vedere un altro film ma non c’era più posto e così siamo entrate alla cieca, e me ne sono innamorata all’istante, ho trovato geniale la trama e avvincente lo svolgimento. Ho “scoperto” Jennifer Lawrence, un’attrice dal talento spaventoso e che si è aggiudicata un posticino nella mia classifica di attrici da tenere d’occhio.
La saga di “hunger games” è divisa in tre volumi e quattro film come va di moda in questi ultimi anni:
– Hunger Games
– La ragazza di fuoco
– Il canto della rivolta
(- Il canto della rivolta par. 2)
Gli Hunger Games sono stati indetti dopo un lungo periodo di guerra tra i distretti, una punizione per la ribellione istituita contro Capitol in cui si decise che durante questi “giochi” annuali ciascuno dei 12 distretti dovesse mandare all’interno dell’arena un tributo maschio e un tributo femmina (dell’età compresa tra i 12 e i 18 anni[2]); 24 giovani ragazzi con il compito di affrontarsi e combattere su un terreno pieno di insidie e di trappole fino alla proclamazione di un solo vincitore, l’unico sopravvissuto.
Haymitch (Woody Harrelson _ NOW YOU SEE ME) è l’unico vincitore degli Hunger Games rimasto in vita nel distretto 12. Ricopre quindi il ruolo di mentore per i tributi del distretto, compito che lo costringe a presenziare ogni anno ai giochi che tanto odia.
Sarcastico e alcolizzato, prende il suo compito con molta leggerezza, preferisce godersi il lusso del suo impiego più che aiutare i prescelti della mietitura, atteggiamento che cambia grazie al confronto con Katniss.
Hunger Games è Katniss. La giovane sedicenne è la protagonista della storia.
Ha lunghi capelli neri, quasi sempre raccolti in una treccia laterale, la pelle chiara e gli occhi azzurrissimi; è una ragazza fiera e indipendente, molto affezionata alla sua famiglia e in particolar modo alla sorella Prim (Willow Shields _ al suo esordio) con la quale vive nel distretto 12 insieme alla madre ormai vedova a seguito di un incidente in miniera.
È lei a dover badare al mantenimento della famiglia, Katniss ha imparato infatti a cacciare illegalmente nei boschi appena fuori dal distretto, pratica che svolge insieme al suo amico Gale e che gli permette di dare da mangiare ai suoi cari o barattare le prede per altri beni di prima natura. Katniss è una ragazza molto forte e altruista, si offre infatti volontaria durante la mietitura dei 74esimi Hunger Games così da prendere il posto della sorella Prim estratta per i giochi.
Diventa fin dall’inizio il simbolo di forza per i meno fortunati, la speranza che giustizia possa essere fatta, l’idea che la rivoluzione possa avere luogo. È colei che va presa ad esempio, è la Ghiandaia Imitatrice.
Katniss non si rende conto di quanto sia forte il suo ascendente sul pubblico all’interno e all’esterno della pellicola, è con il passare del tempo che il vero potenziale le risulta chiaro e che le responsabilità della sua figura vanno trattate come tali. È una ragazza schietta e prorompente, caratteristiche che spesso creano dissapore con il suo essere modello e figura d’esempio per chi guarda.
Le sofferenze per la nostra beniamina di certo non mancano e di lacrime se ne versano durante tutti i capitoli della storia.
Tra di esse anche quelle dovute ai legami, molto difficili per un carattere come quello di Katniss che si trova in conflitto con sé stessa più e più volte
Nella divisione dei 12 (o meglio 13) distretti c’è un meccanismo davvero complesso. A tenere le redini di tutto è Capitol City, il fulcro dell’intera ragnatela, il cui centro racchiude l’intero male dalla narrazione. Purtroppo i suoi abitanti sono talmente accecati (non è colpa loro, è il riflesso di brillantini e parrucche fluo) a tal punto da non rendersi conto di essere la causa di tutte le orribili azioni che si compiono nel sistema anarchico di Panem.
Primo e secondo distretto sono stati plagiati al punto da sentirsi lusingati di andare a morire per l’onore del proprio gruppo, reputano questo sacrificio come un grande privilegio e questo vi farà capire che molte delle descrizioni che andremo a fare saranno forviate da questo “lavaggio del cervello” che purtroppo coinvolge molti dei cattivi e degli antieroi. Non responsabili quindi per loro volontà ma più per questione di appartenenza.
Distretto 1: produce articoli di lusso per Capitol City
Distretto 2: fabbrica armi e addestra pacificatori
Distretto 3: produce componenti elettrici
Distretto 4: lavora sulla costa e si occupa della pesca
Distretto 5: gestisce l’elettricità
Distretto 6: si occupa dei trasporti
Distretto 7: produce legname e carta
Distretto 8: gestisce l’industria tessile
Distretto 9: produce cereali
Distretto 10: si occupa dell’allevamento
Distretto 11: si occupa di agricoltura
Distretto 12: lavora nelle miniere di carbone e gestisce il mercato nero
Distretto 13: distretto eliminato che originalmente si occupava della produzione di energia e armi nucleari
Fra morte e sofferenza, non manca il triangolo amoroso fra Katniss, Gale (Liam Hemsworth_THE LAST SONG) -giovane ragazzo del distretto 12, è un abile cacciatore (unica fonte di cibo per la sua famiglia), prede che si trova costretto a cercare nel bosco della periferia del distretto, una zona nella quale l’accesso non sarebbe nemmeno consentito.
Amico e compagno di caccia di Katniss, Gale è sempre stato innamorato della ragazza che a sua volta prova dei sentimenti per lui anche se non è in grado di definirli del tutto. Coraggioso e combattivo è tra i primi a voler partecipare alla rivolta, si arruola infatti nelle forze del distretto 13, collabora con i capi della ribellione e assume un ruolo attivo all’interno della missione contro Snow (Donald Sutherland_ M*A*S*H). E che proprio a causa dell’impeto che lo spinge a desiderare giustizia molte delle sue azioni nell’ultimo capitolo della saga risultano più vendicative che eroiche, Gale sembra non considerare gli effetti devastanti che quella voglia di libertà porta con sé e che questo lo porta a commettere degli errori agli occhi dello spettatore attento e severo. –
E Peeta (Josh Hutcherson_UN PONTE PER TERABITHIA)- il giovane tributo del distretto 12 che partecipa alla 74esima edizione degli Hunger Games, ruolo che ricopre anche nell’edizione della memoria offrendosi volontario al posto di Haymitch. Figlio di una famiglia di fornai, ha sempre lavorato con i suoi genitori sviluppando così una grande forza (dovuta allo spostamento di carichi pesanti) e un’ammirabile talento nelle decorazione (disegno in generale). Durante le interviste per i giochi si scopre un ottimo oratore, con la spiccata bravura nel saper tenere alta l’attenzione degli ascoltatori coinvolgendoli e rendendoli empatici nei suoi confronti. La lotta di Peeta si divide in quella contro Snow e quella contro sé stesso, battaglie che vince su entrambi i fronti con enorme forza di volontà e sforzo personale, soffrendo e mostrando il suo carattere di vero eroe. Alla fine Peeta riesce ad avere il suo lieto fine e di questo ogni spettatore non può che gioire.-
Uno degli ingredienti vincenti di questi film è senza dubbio proprio il legame che coinvolge i tre protagonisti, che nonostante tutto sono molto amici e non perdono mai occasione per prendersi in giro e alleggerire la tensione con qualche scherzo. Questo legame traspare parecchio nei film (specie nell’ultimo a mio avviso), e secondo me ha portato il pubblico ad amare e apprezzare ancora di più questi tre caratteri così diversi tra loro.
Ma i due dei temi centrali fin dal primo volume sono la guerra per il potere e l’importanza dell’immagine. Infatti prima di cominciare il periodo di addestramento, i due tributi conoscono i loro rispettivi stilisti (uno per il ragazzo ed uno per la ragazza). Gli stilisti sono coloro che concepiranno e concretizzeranno tutti gli abiti che i tributi impiegheranno in occasioni mondane, come la sfilata nella quale vengono presentati per accaparrarsi gli sponsor.
<<Per diventare riconoscibile, per diventare un simbolo, devi prima vestirti come tale: unica, distintiva, e quindi imitabile>> sono queste le parole con cui lo stilista Cinna (Lenny Kravitz _ ZOOLANDER) convince Katniss Everdeen a mettersi nelle sue mani, a credere della sua istruzione di costumista che le farà uno dopo l’altro, gli abiti che la presenteranno come l’eroina della ribellione.
Effie (Elisabeth Banks _ UNA FAMIGLIA ALL’IMPROVVISO) è sicuramente un personaggio che dà molta importanza all’aspetto! E anche uno dei personaggi più adorati di tutta la saga, il pubblico (me compresa) trova la realizzazione di questo personaggio a dir poco geniale, ma il suo ruolo è piuttosto difficile da delineare. La stravaganza e l’originalità di questa donna sono la fonte dei più bei sorrisi dello spettatore ma l’amore nei confronti di Effie non è così facile da sviluppare per colpa della sua appartenenza al mondo di Capitol ma soprattutto a causa del suo compito all’interno degli Hunger Games. Impariamo però ad amare Effie con il tempo, la sua ammirazione nei confronti del sistema di Capitol scema quando il sentimento di affetto nei confronti dei protagonisti cresce. Con il trascorrere della storia la donna si ritrova a sostenere e aiutare la beniamina della pellicola, consigliarla e seguirla grazie al suo gusto e la sua esperienza.
La lotta per il potere sembra essersi tutto concentrato in un grande nodo di perfidia che trova le sue radici a Capitol City. E immancabilmente a guidare tutte queste anime infernali non può che esserci il Presidente tirannico che usa, sfrutta, maltratta e uccide tutti coloro che escono dai canoni da lui stabiliti, ed ecco che entra in gioco il Presidente Snow: autoritario e dispotico si cela dietro un’apparente tranquillità e rilassatezza che nasconde la sua vera natura da uomo sadico e psicopatico, assetato di sangue e amante delle rose bianche. Promotore e sostenitore degli Hunger Games, nonché organizzatore supremo, il presidente è l’antagonista della narrazione, il cattivo indiscusso, il male da abbattere per riuscire a riportare la pace nel mondo di Panem.
L’uomo è un subdolo calcolatore e tutti ci chiediamo come faccia a dormire sogni tranquilli la notte viste e considerate le innumerevoli morti che porta nella coscienza (pur non avendo mai ucciso nessuno direttamente).
Ma in realtà non è da meno nemmeno la Presidente Coin (Julianne Moore_ STILL ALICE) Capo del Distretto 13, organizzatrice dei mezzi della ribellione e paladina dei più deboli si mostra come la figura che riporterà giustizia a Panem.
La Coin però non sembra essere propensa all’idea della Ghiandaia Imitatrice all’inizio e scopriremo con il tempo perché, la donna si rivela infatti l’ennesima antagonista da combattere.
Plutarch (Philip Seymour Hoffman_ ONORA IL PADRE E LA MADRE) ci viene presentato come “tira fili” degli Hunger Games e questo lo mette subito in una posizione scomoda agli occhi dello spettatore che però deve ricredersi con lo scorrere della narrazione. L’uomo infatti non ricopre a pieno il suo ruolo, o almeno non nel modo in cui ci si aspetta (e soprattutto Snow si aspetta) Il signor Heavensbee si scopre a capo della ribellione contro Capitol, è colui che organizza la fuga dei tributi dall’arena alle spalle del presidente fingendo di fare il suo gioco. È dalla parte dei nostri beniamini e questo fa rialzare il giudizio degli spettatori che lo guardano comunque con occhio attento e sospetto.
Insomma non sappiamo di chi fidarci! Mi sono talmente appassionata a questa saga da essermi comprata più di un accessorio e tutti i dvd con inserti speciali. Inoltre con altre pazze quanto me, ho ideato un gioco di ruolo simile in cui i personaggi erano a loro volta nell’arena a forma di orologio e dovevano superare 12 torture per uscirne. Una cosa da folli che però mi ha tanto divertito!
Katniss non sarà l’eroina per eccellenza, ma ha spinto molte ragazze a desiderare di essere più forti e coraggiose e molti ragazzi ad esserlo più delle ragazze… inoltre ha generato tanti spunti di riflessione, sul mondo di oggi, su quanto sarebbe facile finire a nostra volta in un mondo governato col terrore e la violenza. E dalle immagini.
Forse a ben pensarci ci siamo già in un mondo del genere.
Ad ogni modo, guardando questi 4 film, due cose ho davvero imparato: nell’arena sei solo! E non si conquista mai qualcosa senza perdere qualcos’altro.
Curiosità
– Il personaggio di Antonius, il ministro del Presidente Snow, non esiste nei libri. Nemmeno il suo protagonista Robert Knepper sapeva chi fosse il suo personaggio quando è stato assunto.

– Anche se il personaggio di Effie Trinket appare brevemente alla fine del romanzo, il suo ruolo è stato espanso nei film. Si dice che dopo aver visto La ragazza di fuoco l’autrice Suzanne Collins abbia chiamato il regista Francis Lawrence e gli abbia detto “Non c’è verso che Effie Trinket non faccia parte dei film del Canto della rivolta”.
– Hunger Games il canto della rivolta: aria di rivoluzione in Thailandia. Nello Stato del sud-est asiatico il franchise è divenuto oggetto di una controversia politica molto seria. Nel 2014 infatti molti studenti e in generale giovani cittadini hanno iniziato a utilizzare il saluto a tre dita dei ribelli del film in segno di protesta contro il regime militare venutosi a instaurare dopo il colpo di stato dell’esercito di maggio. Il Primo Ministro Prayut Chan-O-Cha ha avvisato che, per quanto non si senta minacciato dalla protesta degli studenti, questo tipo di gesto potrebbe compromettere il loro futuro.
– Nell’ultimo capitolo, ci sono 3 attori che sono riusciti a portare a casa l’Oscar: Jennnifer Lawrence (“Il lato positivo”, 2013), Julianne Moore (“Still Alice”, 2015) e Philip Seymour Hoffman (“Capote”, 2006).
– Julianne Moore ha detto che sono stati i suoi due figli, entrambi fan dei libri, a convincerla ad accettare il ruolo di Alma Coin.
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