“Adulti sì, ma non troppo!”

Quando mi chiedono come è vivere con la mia migliore amica, la risposta è sempre la stessa: <<Bello, non ci vediamo mai!>>. A prima impressione potrebbe sembrare un’affermazione negativa, come se presupponesse che vedendoci più spesso andrebbe male. E chissà, magari sarebbe anche così. Ma quello che intendo è che alternandoci spesso nella presenza in casa, vedendoci solo a cena – e non sempre, e qualche domenica, riusciamo davvero a ritagliarci dei momenti solo nostri che rendono il vivere insieme speciale.

Risultati immagini per best friends gifPerché non c’è la quotidianità o il darsi per scontate. Bisogna, esattamente come facevamo prima, scegliere di passare del tempo assieme.

A volte andiamo a fare la spesa, cuciniamo dei dolci (io me la cavo decisamente meglio col salato), ci mettiamo sul balcone ognuna col suo libro (anche se lei sta ancora leggendo lo stesso romanzo da quattro mesi e io nel frattempo ho svaligiato la libreria); ma molto più spesso ci ritroviamo davanti a Netflix a scegliere qualcosa da guardare insieme. Se il tempo è veramente poco optiamo per un film, ma quando per un allineamento dei pianeti sappiamo di poter prendere sempre un pomeriggio o una sera per noi, allora la scelta cade senza dubbio su un telefilm!

 

Risultati immagini per friends from college gifCi ritroviamo spesso a chiederci come ci siamo arrivate a trent’anni passati, a parlare di come arrivare a fine mese, delle soddisfazioni o insoddisfazioni del lavoro, a fare progetti, a rivivere qualche ricordo del liceo o dei vent’anni (che con le responsabilità odierne sembrano secoli fa…), perciò non deve stupire se a marzo di quest’anno, in un sabato stranamente libero per entrambe, ci siamo ritrovate a puntare il dito su “Compagni di università[1], i protagonisti di anni ne hanno una quarantina, ma si pongono le stesse domande, hanno gli stessi dubbi e fanno le stesse cazz** che ci ritroviamo a fare noi. Che un po’ consola, un po’ ci fa chiedere “ma cresceremo mai davvero?” e in fondo cosa vuol dire crescere?

Ci paghiamo le bollette e facciamo le lavatrici, abbiamo contratti a nostro nome. Non è questo essere adulti?

Ma non bisogna cadere nella trappola: un lato fanciullesco, immaturo, sarebbe saggio lasciarlo. Tirarlo fuori quando siamo esauriti. Ricordarci che la vita è una e non bisogna prenderla troppo sul serio.

Per alzata di mano Quanti di voi, anche anni e anni dopo la fine della scuola, sono ancora in buoni rapporti con gli ex compagni?

E di università?

Immagine correlataParliamoci chiaro, è difficile ricreare quella stessa confidenza con delle persone conosciute già da adulti, specialmente se si incontrano sul lavoro. Perciò a volte fa piacere avere qualcuno che ci ricorda con le trecce e l’apparecchio, che conosce e non giudica ogni minimo difetto, e che può criticarci in maniera dura e diretta.

Personalmente ho pochissimi legami così forti creati con la scuola. La maggior parte dei miei amici lo sono diventati per caso, conosciuti tramite conoscenze in comune, passioni in comune, incontri casuali. Io e Federica ad esempio ci siamo incontrate tramite un’amica di entrambe che sapendo che tutte e due facevamo teatro ha pensato potessimo avere qualcosa da dirci.
Mai a pensare che saremmo diventate così amiche, no?

Però i ricordi che posso rievocare con i compagni di scuola sono sicuramente i più ripetuti e rivissuti, perché quando siamo con gli ex compagni torniamo adolescenti.

Nel frigo come sempre (tranne quando decidiamo di svenarci e fare la super mega spesa della vita) non c’è quasi niente, così cercando fra gli scaffali scoviamo dei Pavesini[2], che onestamente non sono proprio il mio spuntino preferito. Però necessità fa virtù e con un po’ di fantasia tiriamo fuori lo snack ideale per gustarci questi 8 episodi (finiti in un weekend, non vediamo l’ora arrivi la seconda stagione!!): i pavesini pops*.

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La serie è divertente, senza pretese, semplice, classica. I vari intrecci fanno sorridere e arrabbiare, i personaggi sono esattamente come i nostri ex compagni di studi, quindi qualcuno ci piace molto, qualcuno meno, altri non li sopportiamo, ma nel complesso funzionano.

Siamo noi, in una versione newyorkese e patinata. Siamo noi, eternamente in cerca di qualcosa di più.
Bloccati fra il desiderio di imporsi sulle scene della vita e il fermare il tempo per non dover crescere.
Fra l’immagine che ci imponiamo di dare al mondo e quello che siamo davvero, e alla fine degli 8 episodi c’è solo una considerazione da fare: circondatevi di amici con i quali non vi vergognate assolutamente di niente!

 

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Ancora lì? Chiamateli!!! È ora di uscire e divertirsi!!!

 

 

 

 

* Pavesini pops

Ingredienti per 10 pops

– 20 Pavesini
– 6 fogli di gelatina
– 100 ml di panna liquida
-90 g di yogurt greco
– 35 g di zucchero a velo
– 70 g di mirtilli

Preparazione

78_compagni di università
Graphic by: Federica

Mettiamo in ammollo 4 fogli di gelatina in acqua fredda per circa dieci minuti e nel frattempo intiepidiamo 25 g di panna; una volta pronti, strizziamo i fogli e li sciogliamo nella panna.
In una ciotola mettiamo lo yogurt e il prodotto di panna e gelatina, montiamo a neve il resto della panna incorporandola poi al resto, ci aggiungiamo lo zucchero setacciato, rimestando con una frusta fino a che il composto risulta morbido e liscio.

Mettiamo in ammollo i restanti 2 fogli di gelatina come prima. Frulliamo i mirtilli in un mixer e poi setacciamo il composto per eliminare i residui; facciamo intiepidire la purea di mirtilli e ci aggiungiamo la gelatina strizzata.

Dopodiché mescoliamo la crema ai mirtilli con quella allo yogurt e la conserviamo in un recipiente coperto con la pellicola in frigorifero per circa 1 ora.

Una volta ben fredda prendiamo un pavesino e ci spalmiamo la crema sopra, dalla parte più chiara, ricopriamo con un altro biscotto e infiliamo uno stecchetto di legno in mezzo. Facciamolo con tutti i Pavesini e poi rimettiamo in frigo su un vassoio per circa ½ ora.

 

E… finalmente saremo pronti per fare merenda in compagnia di vecchi amici…

 

 


[1] Friends from College (Compagni di Università): Ethan e Lisa Turner (Keegan-Michael Key e Cobie Smulders) sono una coppia formatasi ad Harvard che dopo anni di matrimonio cerca di avere un figlio, lei lavora nella finanza in un ambiente terribilmente maschilista, lui è uno scrittore che cerca di sfondare, ma di fatto viene mantenuto dalla moglie. Il retroscena gustoso è che dai tempi dell’università, lui ha una storia con Samantha (Annie Parisse), altra amica del gruppo con cui continua a vedersi regolarmente. A chiudere il gruppo ci sono Max (Fred Savage), Nick (Nat Faxon) e Marianne (Jae W Suh). Ognuno di loro ha pregi e difetti e una vita piuttosto stressante, e ogni tanto i sei si rivedono per brindare ai vecchi tempi:  ma il ritorno dei Turner sembra scatenare un fenomeno di regressione relazionale nel gruppo di amici di Harvard, che non solo ricomincia a frequentarsi con cadenza ossessiva (l’intera stagione ha un arco temporale di pochi mesi), ma lo fa in una maniera piuttosto puerile, come se non fossero passati vent’anni.
[2] https://www.pavesini.it/

QUESTO ARTICOLO NON VERRA’ TRADOTTO

3 pensieri riguardo ““Adulti sì, ma non troppo!”

  1. Io ho mantenuto pochi rapporti con i compagni di scuola, molti li ho persi di vista e mai più sentiti, gli amici veri invece sono ancora accanto a me… sono all’università adesso, e qualche amicizia più salda me la sono fatta anche qui, è sicuramente diverso, ma si fanno progetti insieme e questo significa tanto:))

    Piace a 1 persona

  2. L’ha ripubblicato su Thr0ugh The Mirr0re ha commentato:

    Ci paghiamo le bollette e facciamo le lavatrici, abbiamo contratti a nostro nome. Non è questo essere adulti?

    Ma non bisogna cadere nella trappola: un lato fanciullesco, immaturo, sarebbe saggio lasciarlo. Tirarlo fuori quando siamo esauriti. Ricordarci che la vita è una e non bisogna prenderla troppo sul serio.

    Per alzata di mano Quanti di voi, anche anni e anni dopo la fine della scuola, sono ancora in buoni rapporti con gli ex compagni?

    E di università?

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