Potrei essere rinchiuso in un guscio di noce e tuttavia ritenermi Re di uno spazio infinito, se non fosse che faccio brutti sogni.
(Amleto)
E niente, sei tornato. Come ogni anno. Non ci si può fare molto… Che poi non è nemmeno colpa tua, non hai scelto tu di essere proposto come l’inizio della fine.
Non hai scelto di essere un lunghissimo lunedì. Non hai certo deciso di avere la responsabilità di chiudere l’estate, né di far iniziare le scuole, le università, i lavori. Non è colpa tua se il vento cambia e porta tristezza.
Ti avessero dato almeno il compito di iniziare l’anno, come poi di fatto fai, avresti avuto le bacheche piene di buoni propositi da buttare, di foto con cappellini e cotillon, un senso….
Invece arrivi come un ospite indesiderato eppure atteso, e ogni anno ci scontriamo e tu mi regali tante gioie quanti dolori.
E visto che ormai sei qui sulla porta, questa volta voglio provare a farti entrare senza paura. Voglio provare ad accoglierti.
A dirti bentornato Settembre.
E per dimostrarti che ho le migliori intenzioni, decido di affidare a te il mio amore per un Poeta immortale e per ogni sua opera: Shakespeare.
Io considero il mondo per quello che è: un palcoscenico dove ognuno deve recitare la sua parte.
(Il mercante di Venezia)
Da brava teatrante non posso non considerare ogni commedia, ogni tragedia ed ogni sonetto un grande classico dal quale chiunque sia venuto dopo ha attinto, copiato, tratto ispirazione o voluto distaccarsi.
Su Shakespeare girano tante voci[1], leggende, ma che sia esistito sul serio o no, che fosse uno pseudonimo o un nome vero, che abbia scritto tutto da solo o abbia scopiazzato qua e là rimane un fatto indiscutibile: bisogna leggerlo!
Ma quali scegliere? E quando? E come?
Tutte[2].
Lo so, può sembrare una follia, un’impresa insormontabile, ma non riuscirei mai a scegliere. Perché per ogni periodo della vita, per ogni stagione, per ogni umore, c’è un’opera adatta, ed ognuno ha bisogno di quella o quell’altra a seconda del momento. Io ho scelto una via piuttosto semplice: quella cronologica[3], ho iniziato che ero alle superiori e sto ancora finendo… (tenete conto però che molte tragedie e commedie le ho viste, interpretate o studiate), ed ogni scritto mi emoziona come il primo, mi fa credere che le parole abbiano davvero un potere! Positivo, curativo, benefico. E negativo, crudele, spietato.
Le parole possono uccidere, istigare terrore e atroci dubbi, e allo stesso tempo possono salvare, far innamorare, consolare.
Quello che vi sorprenderà è la contemporaneità[4] delle sue opere. Insomma le ha scritte fra il Cinquecento e il Seicento, ma sembrano parlare del nostro mondo, delle nostre situazioni sentimentali, sociali, politiche!
Che epoca terribile quella in cui degli idioti governano dei ciechi.
(Re Lear)
E poi con Shakespeare si può viaggiare, virtualmente certo, ma anche letteralmente. Verona, Mantova, Londra, York, Danimarca, Venezia, Atene, Croazia…. Potrei citare un’altra mezza dozzina di posti da visitare[5] opera in mano, gustando il cibo locale e immergendosi totalmente nell’atmosfera scelta da Shakespeare. Perché non è mai casuale, ogni città, ogni luogo, è stato scelto con cura perché perfetto per la trama, i personaggi, gli sviluppi.
La pazzia, signore, se ne va a spasso per il mondo come il sole, e non c’è luogo in cui non risplenda.
(La dodicesima notte)
Perciò scusate ma non posso dire “leggete questa” o “andate a vedere quest’altra”, perché William Shakespeare ha cambiato il modo di intendere il teatro, e forse perfino la vita, il sogno, e continua a farlo ogni giorno, e il minimo che si possa fare è onorarlo completamente.
Viaggiate, leggete, amate, citate.
In ogni luogo e tempo.
Bentornato Settembre, e speriamo bene.
[1] Leggende su Shakespeare

[2] LE TRAGEDIE
Tito Andronico
Romeo e Giulietta
Giulio Cesare
Amleto
Troilo e Cressida
Otello
Re Lear
Macbeth
Antonio e Cleopatra
Coriolano
Timone di Atene
LE COMMEDIE
La bisbetica domata
La commedia degli equivoci
I due gentiluomini di Verona
Pene d’amore perdute
Sogno di una notte di mezza estate
Il mercante di Venezia
Molto rumore per nulla
Come vi piace
La dodicesima notte
Le allegre comari di Windsor
Tutto è bene quel che finisce bene
Misura per misura
Pericle principe di Tiro
Cimbelino
Il racconto d’inverno
La tempesta
I DRAMMI STORICI
Enrico VI
Riccardo III
Re Giovanni
Riccardo II
Enrico IV
Enrico V
Enrico VIII
I POEMI
Venere e Adone
Lucrezia violata
LE POESIE
I Sonetti
Il pellegrino appassionato
La fenice e la tortora
Spesso mi ripeto che l’arte, quella autentica, è in grado di metterti in pace con il mondo. Ogni verso di Shakespeare è arte autentica. Grazie G. per lo strepitoso articolo!
P.S. “Il mio cuore aveva mai amato? Occhi, rinnegatelo! Perché non aveva mai conosciuto la bellezza sino ad ora..”
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L’ha ripubblicato su Through The Mirrore ha commentato:
Perciò scusate ma non posso dire “leggete questa” o “andate a vedere quest’altra”, perché William Shakespeare ha cambiato il modo di intendere il teatro, e forse perfino la vita, il sogno, e continua a farlo ogni giorno, e il minimo che si possa fare è onorarlo completamente.
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