Ho fogli sparsi per tutta la scrivania. Quello che ne rimane sotto la montagna di panni sporchi che ci ho accatastato sopra e che devo decidermi a mettermi a lavare.
Ah come capisco mia madre che si arrabbiava se appena messa a fare la lavatrice ci decidevamo a mettere i panni nel cesto di quelli da lavare.
La sensazione di dover ricominciare di nuovo, per l’ennesima volta, quando si era certi di aver finito.
Sto divagando.
Di nuovo.
Ancora.
È colpa dei fogli sparsi con le frasi a metà, le idee, gli spunti che non trovano collegamento.
E di questa linea nera che continua ad ammiccare sul foglio di word come a dire “non sai che scrivere eh?, ti vanti tanto che è la cosa che sai fare meglio, scrivere, e guardati ora, giorni e giorni che mi fissi e mi lasci qui. Vuota.”
Ha ragione.
Non servono a niente sti foglietti sui quali mi ostino a scrivere a mano se poi non li metto a frutto. Se quando apro la pagina per mettere nero su bianco le parole queste si incastrano e non escono. Come un boccone amaro restano a metà, e non vanno né su né giù. E non digerisco. E mi sale l’ansia. E se non riuscissi più a scrivere? Se avessi detto tutto e non c’è rimasto più niente?
A me?
Che ho un’opinione (spesso non richiesta) su tutto?
Impossibile.
Magari domani.
E domani arriva e sta linea nera batte, i panni si accumulano, i foglietti si perdono. Penso che potrei scrivere delle mie avventure, e non me ne viene in mente neanche una, e allora dovrei riprendere i diari, ma sono pigra li ho messi troppo in alto.
Mi sforzo, potrei parlare dell’attualità invece che del passato.
Guerra morte fame e distruzione.
Meglio di no.
Non voglio che diventi una pagina politica, magari sociale sì. Ma sono fatta così le cose buone che faccio per gli altri preferisco tenerle per me.
Potrei parlare del fatto che a breve torno in scena.
<<A breve torno in scena, con un testo scritto da me. >>Punto. Non c’è molto altro da dire…
Bevo una cioccolata, mi viene un attacco d’ansia, penso che devo cambiare casa, lavoro e se non so più scrivere dovrò cambiare anche settore, e che mi invento alla mia età? So fare altro? Organizzare. Tutto e tutti, tranne me stessa, un classico.
Passano altri giorni, altre cioccolate. Pizza. Attacchi di ansia.
Niente di grave, mi dicono, hai il <<blocco dello scrittore>>. Ah, niente di grave? Niente di grave?
E quanto dura? E quando passa?
Passa?
Ma sì che passa.
Invece a passare è Natale, e poi Capodanno, e infine lo spettacolo (andato alla grande, by the way). Quello che non passa è l’ansia, amica delle mie giornate, forse di quelle di tutti però alcuni fingono di no.
E il blocco.
Non scrivo niente da mesi, gli ultimi articoli sul blog non sono nemmeno miei…
Osservo il mondo, penso che ho tanto da dire, eppure ogni volta che provo a scriverlo mi arresto. La linea nera batte, mi fa l’occhiolino, pensavo mi sbeffeggiasse ma stavolta sembra che mi incoraggi, “scrivi dai, qualsiasi cosa, basta che scrivi”, e allora lo faccio. Quello che mi passa per la testa, perché da qualche parte bisogna cominciare. E così ho fatto ben due lavatrici, la scrivania è sgombra, ho molti spunti su questi foglietti. Magari da domani provo a tirare fuori qualcosa.
Da oggi.
Sì, da oggi.
Che è pure lunedì.
non demordere. capitano a tutti periodi di blocco l’importante è non arrendesi e continuare a provarci. e direi che ci sei riuscita 😉
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Contenta che tu sia tornata a scrivere! Lo fai benissimo!
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bentornata!!!
giuro che prima o poi torno a scrivere pure io
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