Mi manca così tanto viaggiare, che nonostante sia indietrissimo con la parte in inglese, nonostante ultimamente stia scrivendo poco e mi stia affidando più che altro al reblog, ho deciso di aggiungere un nuovo argomento.
È una perversione di vita quello di prendere sempre più impegni del dovuto, iniziare nuovi progetti pur non avendo ancora chiuso i precedenti.
Ma se non posso prendere un aereo, un treno, la macchina, la nave, una navicella spaziale… e sparire per un po’, scoprire culture, lingue, sapori e colori nuovi, che almeno possiamo farlo insieme col ricordo, la fantasia, l’immaginazione.
Ironia della sorte, esattamente due settimane prima del lockdown, avevo comprato una cartina che si gratta. Ogni mèta via la superficie.

Avevo in mente tanti di quei viaggi in questo 2020 che casa l’avrei vista solo nei miei sogni.
Avevo anche acquistato due nuove mega-cornici nelle quali inserire nuove foto, nuove emozioni.
E invece…
La situazione non sembra migliorare, anzi, ho il sentore e il terrore che torneremo presto a cantare dai balconi, e sarà un luuuungo inverno. Che già non ho un buon rapporto col freddo, senza nemmeno poterlo affrontare viaggiando, avrò bisogno di supporto psicologico.
Come sempre le mie non saranno recensioni, non ne ho la voglia, la capacità, né la pazienza. Sarà il racconto di una mia esperienza di viaggiatrice, semplice, senza consigli o voti.
Se vi va, potrete scrivermi la vostra esperienza di viaggiatori, le vostre riflessioni, i vostri ricordi.
Per superare insieme questo strano e spaventoso anno di vita in pausa.
Quanto mi manca viaggiare
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