I Classici: “Frankenstein, o il moderno Prometeo”

Credo vada letto più che visto, per questa potenza del messaggio che per ragioni tecniche viene sempre meno nelle versioni mediate.

Through The Mirror

frank Graphic by: Federica

“La sua pelle gialla a malapena copriva la trama dei muscoli e delle arterie, i suoi capelli erano fluenti e di un nero lucente, i denti di un bianco perlaceo, ma questi pregi facevano solo un più orrido contrasto con gli occhi acquosi che sembravano quasi dello stesso colore delle orbite biancastre…”[1]

 

 L’eruzione del vulcano Monte Tambora in Indonesia, nell’Aprile del 1815, in cui morirono decine di migliaia di persone, provocò l’emissione di enormi quantità di cenere. Secondo i climatologi, quell’eruzione potrebbe anche avere giocato un ruolo nel rendere particolarmente fredda e piovosa l’estate del 1816 in tutto l’emisfero settentrionale. Fu in quell’anno definito “senza estate” che, durante una vacanza in Svizzera, Mary Wollstonecraft in compagnia dei suoi amici scrittori e poeti, lord Byron e Shelley (che poi divenne marito di Mary) ebbe (da un sogno, come racconta) l’ispirazione per Frankenstein[2].

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