“I am not Superman”

Per chi come me è abituato a stare un po’ con la testa fra le nuvole, sarà impossibile non identificarsi in J.D., inguaribile sognatore, che non riesce a concludere una conversazione senza essere trasportato in qualche assurda fantasia ad occhi aperti (è un meccanismo che tutti noi sperimentiamo, specialmente quando a parlare è la nostra partner [per un approfondimento: “la teoria del treno”]). La sua amicizia con Turk, a volte ai limiti dell’omoerotico, è un esempio di bromance che commuove e che ti porta a capire come l’amicizia sia a volte più confortante e costante dell’amore romantico. Per J.D. è certamente così, vista la sequela di disavventure amorose che colleziona ed il suo eterno tira e molla con la bella, ma nevrotica Elliot Reed.

Through The Mirror

I’m not Superman!

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Quante volte ho canticchiato tra me e me questa frase, così rappresentativa di tutti noi? Non saprei contarle, perché si tratta di una frase tratta dalla sigla di Scrubs, forse la più bella serie tv al mondo.
Non riesco a ricordare quando è stata la prima volta che ho visto un episodio del medical più pazzo del mondo, è come se avesse sempre fatto parte della mia vita, ma come buona parte dell’universo culturale del mondo occidentale, lo associo in modo particolare agli anni del Liceo, quando ogni nuovo episodio era fonte di commenti, risate, nonché di imitazione da parte mia e dei miei due migliori amici, Francesco e Daniele (tra noi ci chiamiamo ancora coso, come J.D. e Turk fra di loro).
Per chi non lo avesse mai visto (vergogna!), Scrubs è una serie tv medical, di stampo comico, un po’ come se Grey’s Anatomy

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“Transfer syndrome”

I don’t know whether to laugh or cry, but I really think I have to do something about it, because either I start dating only guys who have always wanted to move and can’t… becoming their darling. Or I risk being the founder of a bad abandonment syndrome.

The transfer syndrome.

Any advice?

Through The Mirror

At first I thought it was a nice coincidence.

Then, always a coincidence, but a little less nice.

Now I’m starting to seriously think that I have some sort of anathema launched by some gypsy or by Cupid himself, because for a calculation of probabilities, what is possible in your opinion that all – and I mean all – the guys with whom I start a slightly more serious date , suddenly have to move?

It all started when I was in my second year of university, my big push and pull decided to visit me in Rome (a long-distance story was already starting) to tell me that he has enlisted and will soon be transferred to Iraq. There and then I thought he was making fun of me, but he instead invited me to the oath and to the airport, where I didn’t go. And when he returned…

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“Sindrome da trasferimento”

Non so se ridere o piangere, ma credo sul serio di dover fare qualcosa a riguardo, perché o comincio a uscire solo con ragazzi che hanno sempre voluto trasferirsi e non ci riescono… diventando la loro beniamina. O rischio di essere la fondatrice di una brutta sindrome da abbandono.

La sindrome da trasferimento.
Consigli?

Through The Mirror

All’inizio ho pensato fosse una simpatica coincidenza.
Poi, sempre una coincidenza, ma un po’ meno simpatica.
Adesso comincio seriamente a pensare di avere una sorta di anatema lanciata da qualche zingara o da Cupido in persona, perché per un calcolo delle probabilità, quanto è possibile secondo voi che tutti – e dico tutti – i ragazzi con cui inizio una frequentazione leggermente più seria, devono improvvisamente trasferirsi?

Tutto è cominciato che ero al secondo anno di università, il mio grande tira e molla decide di venirmi a trovare a Roma (era già di partenza una storia a distanza) per dirmi che si è arruolato e a breve verrà trasferito in Iraq. Lì per lì ho pensato mi stesse prendendo in giro, invece mi ha invitato al giuramento e all’aeroporto, dove non sono andata. E quando è tornato sano e salvo dalla missione ho capito che tutto sommato non ero pronta…

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“Forbidden to forget”

No, it is not a story set in the 1940s, nor under Franchism. The Scent of Lemon Leaves is a modern story, fictionalized enough to make it tolerable, but which reminds us how this plague has not yet been completely defeated. And although the scent of the lemon leaves in the title makes us think of a candid love story born in an orchard, in reality it hides the rotten stink of evil that camouflages itself as good.

Through The Mirror

Traveling by train is the perfect time for me to abandon myself completely to reading, the monotonous lull of the locomotive, the chatter of unknown voices in the thin corridors, are the perfect background to immerse myself into a literary adventure. And if the noises are too loud and annoying, as happens lately, with inappropriate phone calls or even more inappropriate fights, then you can arm yourself with the dear old faithful mp3 and find the right soundtrack *.

Trains are becoming faster and faster so I can hardly start and finish a book on the go as in the past, and I must admit that I miss it a bit. But on the journey to Venice a couple of springs ago, I managed to find a private seat and complete half of the novel I had brought with me, then finishing the second half on the return trip.

I’ve…

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“Vietato dimenticare!”

No, non è una storia ambientata negli anni Quaranta, né sotto il Franchismo. Il Profumo delle foglie di Limone, è una storia attuale, romanzata quanto basta a renderla sopportabile, ma che ci ricorda come questa piaga non sia stata ancora del tutto sconfitta. Come ci siano ancora dei gruppi a sostegno di un ideale a dir poco agghiacciante. E per quanto il profumo delle foglie di limone del titolo ci faccia pensare a una candida storia d’amore nata in un frutteto, in realtà nasconde la puzza di marcio del male che si traveste da bene.

Through The Mirror

I viaggi in treno sono per me il momento perfetto per abbandonarmi completamente alla lettura, il cullare monotono della locomotiva, il cicaleggio di voci sconosciute nei corridoi stretti, sono il sottofondo perfetto per immergersi in un’avventura letteraria. Se poi i rumori sono troppo forti e fastidiosi, come ultimamente succede, con telefonate inopportune o liti ancora più inopportune, allora ci si può armare del caro vecchio fedele ripetitore mp3 e trovare la giusta colonna sonora*.

I treni stanno diventando sempre più veloci perciò difficilmente riesco ad iniziare e finire un libro in viaggio come un tempo, e devo ammettere che un po’ mi manca. Ma nel viaggio di andata per Venezia di un paio di primavere fa, sono riuscita a trovare un posto a sedere isolato e completare metà del romanzo che mi ero portata, finendo poi la seconda metà nel viaggio di ritorno.

Non sono mai stata sulla Costa Blanca…

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“KARMA….tevi TUTTI!”

Si dice che le giornate abbiano un inizio e una fine, ma avete mai avuto la sensazione di vivere una giornata infinita?

Through The Mirror

Si dice che le giornate abbiano un inizio e una fine, ma avete mai avuto la sensazione di vivere una giornata infinita?

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Vivere da sole è un’esperienza che in genere consiglio a tutti ed è uno di quei passi essenziali nella vita di ognuno di noi. Ma eliminati gli aspetti positivi ( libertà e indipendenza ) restano quelli negativi ( troppi da elencare ).
Quella che sto per raccontarvi è uno spaccato di vita quotidiana che ringraziando al cielo capita una volta ogni 10 anni ( spero ).
Risultati immagini per NO, NO NO gifChi lavora utilizzando un metodo di turnazione sa bene quanto è preziosa la mattina per riposare quella mezz’ora in più. Mezz’ora risultata “fatale” per me che una volta recatami in cucina scopro che non c’è acqua nell’appartamento, ma controllando l’ora capisco che è troppo tardi per passare a casa dei miei genitori… Quindi che fare?  Andare a lavoro facendo finta di…

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Classics: “The Wonderful Wizard of Oz”

“Some people without brains do an awful lot of talking, don’t you think?”
― Frank Baum, The Wonderful Wizard of Oz

Through The Mirror

Not everyone knows that “The Wonderful Wizard of Oz” is just one of fourteen books in a saga.

Surprised?

I discovered it only a few years ago while doing research for my degree thesis on trans media storytelling.

Oz is in fact one of the first worlds to have been created in expansion on different platforms: novels, of course, comics, cartoons, video games, board games, films, even inspired TV series, theatrical musicals. Each product is an integral part of the world created by L. Frank Braum, and each new mediation gives us a new glimpse of the narrative universe of Oz.

So, if you loved the most famous and well-known of the saga, the one with the silver shoes (which in the film are red!) To be clear, know that you have thirteen others to stay in the enchanted emerald world.

A lot of people believe that it is a…

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I Classici: “Il Mago di Oz”

“Io voglio un cuore, perché il cervello non basta a farti felice, e la felicità è la cosa più bella che esista al mondo.” [6]

Through The Mirror

 [1]

Non tutti sanno che “Il meraviglioso mago di Oz” è solo uno dei quattordici[2] libri di una saga.
Sorpresi?

Io stessa l’ho scoperto solo qualche anno fa facendo ricerche per la mia tesi di Laurea sul trans media storytelling.

Oz è infatti uno dei primi mondi ad essere stati creati in espansione su diverse piattaforme: romanzi, ovviamente, fumetti, cartoni animati, videogiochi, giochi da tavolo, film, perfino serie tv ispirate[3], musical teatrali. Ogni prodotto è parte integrante del mondo creato da L. Frank Braum, e ogni nuova mediazione ci regala un nuovo scorcio dell’universo narrativo di Oz.
Perciò se avete amato il più famoso e conosciuto della saga, quello con le scarpette d’argento (che nel film sono rosse!) per intenderci, sappiate che ne avete altri tredici per restare nell’incantato mondo smeraldato.

Molti credono che sia una semplice favola per i bambini, ai quali sicuramente piace per i…

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