Una sera d’inverno di qualche anno fa, di fronte a un caminetto dalle fiamme poco slanciate [la paura di mio padre che possa saltare una scintilla fuori dal caminetto e fare “alla diavola” l’intero ambiente intima tutta la famiglia ad usufruire di un calore abbastanza circoscritto: il resto di casa mia potrebbe essere la location ideale per un eventuale remake di Frozen], mio padre aveva appena finito di fumare una sigaretta e visto che si era stancato di ritagliare “L’esperto risponde” dai vari “Sole 24 ore” e a quanto pare non aveva voglia di interrogarsi nuovamente sul futuro della figlia seduta sul divano di fronte, aveva deciso di “riempire il silenzio” prendendo una rivista acquistata da un vivaista diversi mesi prima ed intavolare una conversazione con mia madre.
Le coppie che stanno insieme da moltissimi anni hanno una complicità e un modo di interagire fra loro che mi ha sempre affascinato. Quando due persone arrivano a conoscersi così a fondo, i loro dialoghi hanno molto di non detto a parole, ma più con i sguardi e con i gesti, e spesso per un osservatore esterno è difficile comprendere il senso ed il significato profondo di una conversazione. Quando la coppia in questione sono i propri genitori entra in gioco una sorta di romanticismo nell’ascoltare i loro discorsi, sia che parlino delle faccende da sbrigare in casa, sia che ricordino qualche evento legato alla loro infanzia o alla loro adolescenza. Si sono sposati poco più che ventenni e condividono il tetto coniugale da 40 anni: di chiacchierate che sfiorano tutta la gamma delle emozioni e delle situazioni ce ne sono state e ce ne saranno ancora a bizzeffe.. ma…
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bella riflessione
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