C’è un bellissimo monologo nel film “L’amore non va in vacanza”, affidato non a caso al mio personaggio preferito (l’unico che non ha niente a che vedere con la storia d’amore), nel quale viene chiesto a una melanconica Kate Winslet come mai continua a comportarsi da amica, da spalla, da comparsa, quando è chiaro che avrebbe tutta la stoffa necessaria ad essere una protagonista.
C’è un bellissimo monologo nel film “L’amore non va in vacanza”, affidato non a caso al mio personaggio preferito (l’unico che non ha niente a che vedere con la storia d’amore), nel quale viene chiesto a una melanconica Kate Winslet come mai continua a comportarsi da amica, da spalla, da comparsa, quando è chiaro che avrebbe tutta la stoffa necessaria ad essere una protagonista.
È una bella domanda, non trovate?
Capita a tutti di essere la comparsa della vita di qualcuno, ma cosa succede quando si comincia ad essere comparsa anche nella propria?
Come ce ne si può accorgere? E come si spezza il circolo?
L’uomo che sta cambiando stazione radio ogni trenta secondi pigiando sempre con più irrequietezza, lo fa perché sa cosa vuole e non si fermerà finché non la ottiene? O semplicemente è un tic nervoso, del tutto involontario? Sarà un uomo che si rende protagonista…
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