Ed è così che ho conosciuto Paolo Cognetti, di cui avevo sentito parlare per la candidatura (vinta) allo Strega, ma del quale non avevo mai letto nulla. Anche perché la montagna non è esattamente il mio luogo preferito, per cui non mi ero mai sentita attratta dal suo genere di scrittura.
Sbagliavo.
«Sofia», disse l’infermiera a voce alta, «lo sai che cos’è la nascita? È una nave che parte per la guerra».[1]
Nella libreria dove lavoro, da un po’ di tempo viene uno scrittore a farci conoscere nuovi autori attraverso tre delle loro opere. Non sempre sceglie le più conosciute, anzi a dire il vero non lo fa quasi mai. Sceglie quelle che, a suo parere, sono state le più significative nel percorso di narratore. Quelle senza le quali non avrebbe potuto continuare a scrivere.
Ed è così che ho conosciuto Paolo Cognetti, di cui avevo sentito parlare per la candidatura (vinta) allo Strega, ma del quale non avevo mai letto nulla. Anche perché la montagna non è esattamente il mio luogo preferito, per cui non mi ero mai sentita attratta dal suo genere di scrittura.
Sbagliavo.
Filippo Accettella, ci ha consigliato tre dei suoi libri e io ho scelto…
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