Classics: “William Shakespeare”

As a good woman of the theater, I cannot fail to consider every comedy, every tragedy and every sonnet a great classic from which anyone who came later has drawn, copied, drew inspiration or wanted to detach.

Through The Mirror

I understand a fury in your words / But not the words.

— OTHELLO

So: you are back. As every year. Not much can be done about it … Which is not even your fault, you didn’t choose to be proposed as the beginning of the end.
You didn’t choose to be a very long Monday. You certainly have not decided to have the responsibility to close the summer, or to start schools, universities, jobs. It is not your fault if the wind changes and brings sadness.  Had they given you at least the task of starting the year, as you actually do, you would have had the bulletin boards full of good intentions to throw away, of photos with hats and cotillons, a sense ….
Instead, you arrive as an unwanted yet expected guest, and every year we collide and you give me as many joys as pains.
And…

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I Classici: “Le Opere di W. Shakespeare”

Perciò scusate ma non posso dire “leggete questa” o “andate a vedere quest’altra”, perché William Shakespeare ha cambiato il modo di intendere il teatro, e forse perfino la vita, il sogno, e continua a farlo ogni giorno, e il minimo che si possa fare è onorarlo completamente.

Through The Mirror

Potrei essere rinchiuso in un guscio di noce e tuttavia ritenermi Re di uno spazio infinito, se non fosse che faccio brutti sogni.

(Amleto)

Risultati immagini per september gifE niente, sei tornato. Come ogni anno. Non ci si può fare molto… Che poi non è nemmeno colpa tua, non hai scelto tu di essere proposto come l’inizio della fine. 
Non hai scelto di essere un lunghissimo lunedì. Non hai certo deciso di avere la responsabilità di chiudere l’estate, né di far iniziare le scuole, le università, i lavori. Non è colpa tua se il vento cambia e porta tristezza. 
Ti avessero dato almeno il compito di iniziare l’anno, come poi di fatto fai, avresti avuto le bacheche piene di buoni propositi da buttare, di foto con cappellini e cotillon, un senso…. 
Invece arrivi come un ospite indesiderato eppure atteso, e ogni anno ci scontriamo e tu mi regali tante gioie quanti dolori. 
E visto…

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“Questione di …TEMPO”

È curioso che una delle prime domande che si pongono a una persona che si incontra per la prima volta sia “cosa fai nel tempo libero?”- oltre a “di che segno sei?” che mi verrebbe da urlare e alzarmi e piantare lì la persona in questione, ma nel tempo ho imparato a contare fino a … Continua a leggere “Questione di …TEMPO”

“Ma poi, che cos’è davvero ‘normale’ ?”

Questo dramedy è arrivato nel 2022 alla sua conclusione. Vale davvero la pensa seguire Sam in tutto il percoso, si ride, ci si emoziona….

Through The Mirror

MILLEFOGLIE DI CIOCCOLATO CON PANNA E FRAGOLE*
(la ricetta è della mia mamma, Mena)

Ingredienti (per 4 persone)

– 250 g di cioccolato fondente
– 3 decilitri di panna fresca di frigorifero
– 4 cucchiai rasi di zucchero semolato
– 400 g di fragole di stagione mature
– 2 cucchiai rasi di zucchero a velo per decorare

Preparazione

72_atypicalGraphic by: Gioia

Cominciamo sbriciolando il cioccolato fondente e facendolo in seguito fondere in un tegamino a bagnomaria.
A questo punto, una volta ben sciolto e senza grumi, versiamo il cioccolato su di un ampio foglio di carta oleata oppure della carta forno, distendendolo in modo omogeneo con l’ausilio di una spatola piatta. Realizziamo una sorta di rettangolo e lasciamo raffreddare a temperatura ambiente.
Nel frattempo montiamo la panna fredda di frigorifero unendo lo zucchero semolato. Laviamo le fragole sotto acqua corrente, asciughiamole e tagliamo a cubetti, ricordiamoci però di lasciarne qualcuna…

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“Lo show deve continuare!”

“I FANG GETTANO SEMPLICEMENTE I PROPRI CORPI IN UNO SPAZIO COME FOSSERO BOMBE A MANO, E ASPETTANO CHE LO SCONVOLGIMENTO AVVENGA. NON HANNO ALTRE ASPETTATIVE SE NON QUELLA DI PROVOCARE IL DISORDINE.”

Through The Mirror

“L’arte, se la amavi, valeva qualunque dolore o infelicità. Se era necessario ferire qualcuno per ottenere quel fine, allora così sia. Se il risultato era abbastanza bello, abbastanza strano, abbastanza memorabile, non aveva importanza. Ne valeva la pena.”[1]

Risultati immagini per family fang gifNella libreria in cui lavoro, da quasi un anno abbiamo istituito un club del libro, e ci fosse una volta che siamo d’accordo su cosa leggere. C’è chi pretende solo letture impegnate, chi vorrebbe leggere solo storie d’amore e chi, come me, vorrebbe scoprire qualcosa di nuovo, una lettura diversa da quella che farei nel mio intimo e privato, una storia che valga davvero la pena leggere in compagnia per poterne parlare.

Dopo varie tribolazioni e titoli più o meno azzeccati, capita fra le mani un libro che io avevo già letto parecchio tempo fa, e che pur non ricordando dettagli o situazioni, mi ricordavo mi avesse scosso parecchio. Eccolo…

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“Missione Marvel: Capitolo PEGGY”

Peggy Carter è un soldato, una guerriera e una sopravvissuta, il cui unico errore sta nell’essere nata nel decennio sbagliato. Come leggevo in una recensione: Peggy è un simbolo femminista di tutto rispetto, tra tutte le donne della serie, infatti, solo Peggy indossa i completi con i pantaloni e non lo fa come atto di rivolta ma come un naturale atto di quotidianità, dal momento che si trova a suo agio tanto in una gonna e un cappellino fucsia quanto in una giacca militare e pantaloni larghi.

Through The Mirror

Qualche mese fa io e la mia amica Federica, abbiamo deciso di intraprendere una mission (im)possibile: presa la lista fatta da Luca nel suo articolo su Agent of Shield, ci siamo imbarcate in questo lungo viaggio targato Marvel, in continua evoluzione.

Ed è così che fra un Iron Man, un Thor ( #teamLoki) e un Cap, siamo arrivate a (ri)conoscere Peggy Carter[1], la fantastica agente sotto copertura, ex compagna di Steve Rogers e eroina senza maschere.

Agent Carter è stato molto sottovalutato, non so se perché visto che gli elementi per essere una serie di successo ci sono tutti: un eroe sottostimato, un nemico molto molto cattivo, un alleato divertenteRisultati immagini per agent carter gif (oh Jarvis – James D’Arcy– quanto ci mancherai!), un altro alleato divertente e un po’ stronzo (tale padre – Dominic Cooper-, tale figlio eh Stark?) e un obiettivo da raggiungere. Mescoliamo il tutto con…

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“BE GOOD”

At the end of this reading, I had two thoughts well impressed in my mind: I am very proud of what I do to the extent that I can, and Dear Jesus, please do not give up on humanity even when it deserves it …

Through The Mirror

” “Be good.” Every time God thinks about the marvelous simplicity of that sentence, his unique and original commandment, another thought automatically takes over: that asshole of Moses. What kind of arrogant dickhead throws the one commandment he has been given down the toilet and pulls out ten invented from scratch? “[1]

At the end of June, the Einaudi promotion arrived in the bookstore, when placing it on the relevant shelf a cover leaps to my eye: a smiling and winking Instagram Jesus on a red-orange background. The title “The second coming” is a nice provocation and considering that it is next to tomes of a certain socio-political importance it makes me laugh. It intrigues me. I read the plot. I read the opening words. Irreverent.

I’ll put it back.

Three days later I take it back, I read the first five pages. I laugh. I cry. I ponder.

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“Fate i bravi!”

ORMAI LA SUA DECISIONE È IRREVOCABILE QUANTO CLAMOROSA:
PER SPIEGARE UNA VOLTA PER TUTTE AGLI ESSERI UMANI CHE SI SON SBAGLIATI DI BRUTTO SU QUEL CHE LUI VOLEVA REALMENTE DIRE, FARÀ TORNARE GESÙ SULLA TERRA, NONOSTANTE FORSE È L’ULTIMA COSA CHE IL SUO FIGLIOLO VORREBBE FARE. GESÙ CHE INTANTO SI STA GODENDO IL PARADISO, CASA SUA, FUMANDO SPINELLI E SUONANDO LA CHITARRA CON IL SUO CARO AMICO JIMI HENDRIX… E TANTO GLI BASTA PER ESSERE FELICE!

Through The Mirror

“«Fate i bravi». Ogni volta che Dio ripensa alla meravigliosa semplicità di quella frase, il Suo unico e originale comandamento, gli subentra in automatico un altro pensiero: quel coglione di Mosè. Che razza di arrogante testa di cazzo butta nel cesso l’unico comandamento che gli è stato dato e ne tira fuori dieci inventati di sana pianta? “[1]

Risultati immagini per gesù gifA fine giugno in libreria è arrivata la promozione Einaudi, nel sistemarla sullo scaffale preposto una copertina mi balza all’occhio: un Gesù da Instagram sorridente e ammiccante su sfondo rosso-arancio. Il titolo “A volte ritorno” è una bella provocazione e considerando che si trova accanto a tomi di un certo rilievo socio-politico mi fa ridere. Mi incuriosisce. Leggo la trama[2]. Leggo l’incipit. Irriverente.
Lo rimetto a posto.
Tre giorni dopo lo riprendo, leggo le prime cinque pagine. Rido. Piango. Rifletto.
Lo rimetto a posto.
Una settimana dopo è arrivato luglio…

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