“Abbandonata, restituita, ritornata… ”

È un romanzo duro eppure dolce, che sono veramente contenta di aver letto e che consiglio a tutti coloro che ogni tanto si sentono un po’ persi nei sentimenti e nella vita.

Through The Mirror

“Erofigliadi separazioni, parentele false o taciute,distanze. Non sapevo più da chi provenivo. Infondonon lo so neancheadesso.”[1]

Ogni volta che scegli di leggere un libro, scegli di affidarti al suo autore, di cedergli parte del tuo preziosissimo tempo, sperando che te lo restituisca in emozioni. Positive, negative, forti, violente perfino, purché non lasci indifferenti facendoci pensare di aver buttato il nostro tempo.

Per me è molto difficile iniziare un libro che non ho scelto, perfino quando me li regalano molto spesso è perché mi hanno sentito parlare di quel titolo. Raramente seguo le mode, non mi fido della critica, perciò da quando ho iniziato il Circolo di Lettura nella libreria in cui lavoro, spesso mi sono trovata volumi fra le mani che mi hanno delusa, insoddisfatta, persino annoiata. Succede, perché bisogna cercare di accontentare tutti, perché anche il libro giusto nel periodo sbagliato può risultare fatale.
Altre volte invece…

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“Sindrome da trasferimento”

Non so se ridere o piangere, ma credo sul serio di dover fare qualcosa a riguardo, perché o comincio a uscire solo con ragazzi che hanno sempre voluto trasferirsi e non ci riescono… diventando la loro beniamina. O rischio di essere la fondatrice di una brutta sindrome da abbandono.

La sindrome da trasferimento.
Consigli?

Through The Mirror

All’inizio ho pensato fosse una simpatica coincidenza.
Poi, sempre una coincidenza, ma un po’ meno simpatica.
Adesso comincio seriamente a pensare di avere una sorta di anatema lanciata da qualche zingara o da Cupido in persona, perché per un calcolo delle probabilità, quanto è possibile secondo voi che tutti – e dico tutti – i ragazzi con cui inizio una frequentazione leggermente più seria, devono improvvisamente trasferirsi?

Tutto è cominciato che ero al secondo anno di università, il mio grande tira e molla decide di venirmi a trovare a Roma (era già di partenza una storia a distanza) per dirmi che si è arruolato e a breve verrà trasferito in Iraq. Lì per lì ho pensato mi stesse prendendo in giro, invece mi ha invitato al giuramento e all’aeroporto, dove non sono andata. E quando è tornato sano e salvo dalla missione ho capito che tutto sommato non ero pronta…

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“Abbandonata, restituita, ritornata… ”

https://youtu.be/fOZ3KhnvHB0   “Ero figlia di separazioni, parentele false o taciute, distanze. Non sapevo più da chi provenivo. In fondo non lo so neanche adesso.” [1]   Ogni volta che scegli di leggere un libro, scegli di affidarti al suo autore, di cedergli parte del tuo preziosissimo tempo, sperando che te lo restituisca in emozioni. Positive, negative, forti, violente perfino, purché non lasci … Continua a leggere “Abbandonata, restituita, ritornata… ”