Anche a casa mia ci sono dei libri, sistemati alla meglio nello scaffaletto in metallo preso da Ikea, alcuni visibilmente sgualciti – testimoni e vittime dei mie stralunati e tribolati anni universitari- altri immacolati, facenti parte della categoria: “prima o poi lo leggo”, e poi ci sono sempre quattro-cinque libri sparsi nella stanza (sul comodino, sul puff, sulla scrivania) con delle orecchiette tra la copertina e le prime pagine: la categoria “poi li riprendo”, mollati per la mia farlocca capacità di gestione del tempo, e neanche uno che avesse un fotXXo segnalibro, quindi spesso mi capita di leggere per la cinquantesima volta le stesse pagine.
Il motore di ricerca più famoso del mondo è per me una droga. Qualsiasi dubbio che mi sorge è subito sanato dalle mie dita cicciotte e dal mio frenetico digitare. Cerco di tutto, dalle biografie dei personaggi culturalmente e socialmente noti alle notizie dal mondo, dalle ricette culinarie ai consigli dei medici on line, dalle recensioni di libri, spettacoli teatrali, televisivi, cinematografici agli articoli più disparati di perfetti sconosciuti che hanno potuto diffondere i loro pensieri grazie al fantastico mondo dell’Internet.
Fino a qui: niente di strano.
Chiunque, quasi quotidianamente, soddisfa le proprie curiosità o la propria sete di conoscenza… ma io, troppo spesso, faccio quel passo in più che a volte sarebbe meglio, anzi: salutare, proprio non fare. Io digito sul motore di ricerca persone che conosco solo per vie traverse e mi informo dei loro status o pubblicazioni sui vari social.. No! Non è…
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