“Ci vuole un FISICO BESTIALE (per non parlare del sistema nervoso…)”

“Possiamo tornare indietro percorrendo la strada, o dobbiamo tornare nel parco?”
“Vi conviene ripercorrere il parco, perché fare 14 km sotto il sole è da folli”

QUATTORDICI CHILOMETRI!!!!!

Through The Mirror

Avete mai ricevuto una proposta a cui avreste voluto dire di no, ma poi ripensandoci vi siete buttati in un’avventura decisamente non alla vostra portata? Beh ovviamente io sì.
Eccovi il racconto di una domenica da incubo.

Primo giorno di ferie di una mia amica, che per comodità chiamerò B., mi propone una rilassante domenica alle cascate del Monte Gelato; ci siete mai stati? Vi mostro la foto che lei ha mandato a meIMG_20190707_124648 , un Paradiso.

Ovviamente la mia razionalità ha iniziato a urlarmi frasi come “troppo verde, troppi insetti quindi troppe bolle e poi c’è troppo sole, quindi ustione assicurata”, ma andiamo, nel vedere quella foto non avete sentito la vostra ansia preparare il borsone e allontanarsi? Convinta che fosse la decisione più giusta per me, decido di dire di sì e inizio a pensare a cosa portarmi e a come organizzare la domenica.
Il giorno prima…

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Zazio! – Capitolo 1: Da Berlino con… torpore?

– cori da stadio elevati da due nostri compagni Ultras della lazio
– torneo ad eliminazione di ping pong misto maschi e femmine, e c’erano due nostre compagne di classe che non riuscivano a trattenersi dall’accompagnare ogni colpo di racchetta con un urlo acuto che neanche a Wimbledon. Almeno due-tre pallette durante negli scambi sono finite addosso a Luca che dormiva provocando l’ilarità generale, e le persone che recuperavano la palline smanacciavano sopra di lui neanche fosse un soprammobile.
– Battibecchi tra ragazze ubriache con livelli di decibel che rasentavano i rave party
– (questa è la mia preferita) coppia che durante una storica pomiciata (sullo stesso letto su cui si trovava Luca) si è lasciata prendere dall’impeto finendo sdraiati a rotolare sopra di lui!

Through The Mirror

Su dei buoni amici si può sempre contare. Per quanto il tran-tran quotidiano possa malmenarci, non siamo mai veramente fregati finché possiamo rifugiarci nel solito pub, con i soliti vecchi amici, che dopo tanti anni rimangono inossidabili e riservano ancora qualche sorpresa.

Io ad esempio posso sempre contare su Zazio. No, non si tratta di un amico di origine straniera, né di un’improbabile organizzazione segreta (almeno per ora…), ma del nome che ormai identifica il mio gruppo di amici, fin dai tempi del Liceo.

Già, abbiamo un nome, come le rock band (abbiamo avuto anche una rock band con un altro nome, ma questa è un’altra storia), evidente segno che la lunga frequentazione ha amplificato le nostre singole stranezze fino a generare un’unica entità, definibile solo attraverso una parola priva di senso.

Non che le premesse fossero particolarmente buone, come chi ha letto il racconto della nostra  prima (dis)avventura

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“Tu chiamale se vuoi, Emozioni”

Quando si regala un libro bisogna stare molto attenti. Si entra nel profondo della persona a cui vogliamo regalarlo, si va a dirle “io ti conosco, so che ti piacerà perché…”, e allo stesso tempo sveliamo un po’ di noi. Dalla scelta, dalla dedica, dal confezionamento. È un lungo scambio di emozioni silenziose.

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«Chi ha iniziato a morire non smette mai di farlo»[1]

Risultati immagini per give a gift gif Quando si regala un libro bisogna stare molto attenti. Si entra nel profondo della persona a cui vogliamo regalarlo, si va a dirle “io ti conosco, so che ti piacerà perché…”, e allo stesso tempo sveliamo un po’ di noi. Dalla scelta, dalla dedica, dal confezionamento. È un lungo scambio di emozioni silenziose.

So che molti regalano libri per sentito dire, o di moda, o che ricordandosi della figlia della cugina del vicino di casa all’ultimo secondo entrano in libreria e prendono quello con la copertina più accattivante, il prezzo migliore o entrambe le cose.

Ma chi regala un libro intenzionalmente, sta costruendo un ponte, un patto di fiducia. Perciò tendo a regalare solo romanzi che ho letto e che davvero mi hanno fatto pensare a quella persona alla quale decido di donarlo. A…

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“Voglia di cambiamento….”

Ho deciso cambio look. Però visto che fra budget e tempo non riesco a passare dalla parrucchiera nemmeno in zona gialla, lo rifarò al blog…Nuovi font, nuovo tema, nuovi colori….che ne dite? In realtà sono molte le cose che vorrei cambiare ora come ora. Sono in smartworking. Molti pensano che si lavori di meno. Forse … Continua a leggere “Voglia di cambiamento….”

“Il fascino dell’eterno ritorno”

Eppure guardare quelle immagini di un tempo tanto lontano,tanto caro mi commuove e soprattutto ecco, ci risiamo: è Pasqua!
Le ricorrenze hanno un qualcosa di poetico perché si manifestano nonostante tutto, a prescindere se i vestiti degli anni precedenti ci vanno stretti e se ci siamo lasciati alle spalle gli amici che , credevamo, non era possibile perdere.

Questo anno poi… Ancora di più. Sono in piena crisi di ricordi!

Through The Mirror

 

Sabato di Pasqua e mi metto , stranamente, a sistemare le mie cose. Nel trambusto di uno scrittoio  che sembra un cimelio del post Hiroschima  si possono trovare un sacco di cose.
Oltre ad essere una schifosa disordinata, sono una maniaca collezionista di tutti i piccoli ricordi che la quotidianità ci tira appresso…foto, biglietti del treno,appunti e quant’altro. Come se in queste cose ci rimanesse impigliato  un pezzetto di vita che poi ci ritorna tra le dita quando in  un  sabato mattina  a caso, di tanti anni dopo ,le tiriamo fuori di nuovo.
E’ malinconico, e questo è il suo fascino.
Oggi mi sono tornate sotto mano delle vecchie foto: deve essere il 2000 o forse il 2001 , più precisamente Pasquetta di quell’anno. Deve essere la volta  che tamponai un giapponese con il gommone al parco dell’Eur.

Risultati immagini per laughing gifCerto che di tempo ne è passato, io sono sempre uguale eh…

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“Giovane Fuori”

Beh, che dire. Avevo ripreso ad uscire abbastanza costantemente nel weekend lavoro permettendo… poi è scoppiata una Pandemia Mondiale…..

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34_giovane fuoriIl venerdì serauna volta era discoteca con il tipo. Poi pub con gli amici. Poi serata del pesce in famiglia.
… ora è la serata della lavatrice.

Qualcosa ad un certo punto deve essere andato storto, ma non capisco cosa.

Intendiamoci, se volessi uscire mi basterebbe mandare un sms al volo e troverei subito qualche amico. Il punto è proprio questo: non mi va.
E non è solo perché questa settimana ho lavorato tanto e ho avuto l’influenza (a dirla tutta ho lavorato con tutta l’influenza), è una sensazione generale di vecchiaia.

Il primo sintomo è stato quando la mia amica Luna mi ha detto che andava a un concerto all’aperto e io mi sono raccomandata di impalmarsi di crema solare anziché di flirtare col più carino del settore.

Ma chi voglio prendere in giro. Questo non è il primo sintomo. Questo è l’ultimo campanello d’allarme di una…

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“MA STASERA CHE GUARDIAMO? – Episodio 0 (Edizione NATALE)”

Sembra impossibile eppure ci siamo arrivati, anche quest’anno è giunto quel momento tanto atteso e tanto temuto, nemmeno il 2020 si è potuto esimere da quel compito che dicembre porta con sé: la rotazione annuale dei film di Natale! Ebbene sì, non vorrete di certo trascorrere una vigilia di Natale senza incappare su di ‘Una … Continua a leggere “MA STASERA CHE GUARDIAMO? – Episodio 0 (Edizione NATALE)”

“Pirožki, Prigioni & Libertà”

«Se hai i pirožki nella sportina vuol dire che non sei solo. Qualcuno ti ama. »

Through The Mirror

«Se hai i pirožki nella sportina vuol dire che non sei solo. Qualcuno ti ama. »

 

I Pirožki di Red

(la ricetta è presa da un ricettario di Expo 2015)

 

Ingredienti per la pasta (dose per circa 50 pirozki)
-1 kg di farina
-250 ml di latte parzialmente scremato
-35 gr di lievito
-2 uova
-150 gr di zucchero
-1 cucchiaino di sale
-200 gr di burro

Preparazione

Riscaldiamo il latte a fiamma bassa, mescolando continuamente sino a quando non avrà raggiunto una temperatura molto alta. Aggiungiamo un po’ di zucchero e lo mescoliamo con la farina e con il sale.
Uniamo il lievito, poi le uova e infine il latte. Mescoliamo bene con un frullino o a mano, sino a quando l’impasto non si separerà dalle pareti della ciotola. Copriamo con uno strofinaccio di cotone e lasciamo lievitare in un luogo tiepido per circa sessanta minuti.

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Quando…

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