“Io (e Chuck) vs la Cacio & Pepe”

Ma questa primavera sono pronta, non vedo l’ora di tornare a divertirmi con Chuck Burtoski e la sua banda di sgangherati aiutanti, e magari chissà, sarà la volta buona che mi viene una buona cacio e pepe…

Through The Mirror

Cacio e Pepe
(la ricetta è di mia mamma, Mena, e vi assicuro che A LEI viene una bontà…)

Ingredienti(per 4 persone)

82_ chuck-300 g di tonnarelli
-110 g di pecorino romano – per fare questa pasta si usa solo ed esclusivamente il pecorino romano!

– pepe in grani nero ad occhio (mi ha proprio detto così…. E poi mi lamento che a che a me non viene!)
– Acqua di cottura

-Sale grosso q.b.

Preparazione

Schiacciamo i grani di pepe con un coltelloe poi scaldiamoli in una padella senza aggiungere nulla se non un mestolo di acqua di cottura della pasta creando una sorta di brodo profumato.La percentuale di acqua e pecorino deve essere di uno ad uno, quindi per ottenere una crema perfetta scaldate 110g di pecorino con 110g di acqua di cottura e deve sciogliersi con il calore della pasta. La cacio e pepedeve essere al dentee…

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“Troppe bugie. Troppa verità.”

È un libro che non lascia indifferenti!

Lo iniziai senza avere la minima idea che fosse tratto da una storia vera, né che anni dopo ne sarebbe stata tratta una mini-serie con dei protagonisti eccezionali! Sarah Gadon (22.11.63) è la protagonista, affiancata da Kerr Logan (Game of Thrones) nei panni del presunto complice, Anna Paquin (True Blood, X-Men) in quelli della governante uccisa, Edward Holcroft (Vampire Academy) è il volto del dottore che cercherà una risposta. La regia della mini-serie è stata affidata a Mary Harron (American Psycho) con una sceneggiatura adattata da Sarah Polley (L’alba dei morti viventi, Splice).

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BISCOTTI DI ZUCCA E MELE COTOGNE
(la ricetta è del mio amico inglese, John)

 

80_alias grace Graphic by: Gioia

Ingredienti per circa 20 biscotti

-1 Mela Cotogna
-150 g Zucca (pesata senza buccia)
-300 g farina
– zucchero a velo
-100 g Burro
-1 Tuorlo d’uovo
-1 bustina Vanillina 

Preparazione

Per prima cosa sbucciamo la mela cotogna, tagliamola a cubetti, tagliamo a pezzi la zucca e cuociamo entrambe a vapore per circa 10 minuti. Una volta cotte, frulliamo la zucca e la mela cotogna e lasciamo da parte.
Mescoliamo il tuorlo d’uovo con il burro ammorbidito e ci aggiungiamo la vanillina, la farina e il frullato di mela e zucca, impastando fino a che abbiamo un composto omogeneo.
Spolveriamo il piano da lavoro con un po’ di farina e stendiamo l’impasto con il matterello, cercando di ricavare una sfoglia di circa mezzo cm di spessore. Con un bicchiere ritagliamo dei dischi di…

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“Di più è meglio”

Capisco perché la mia prof. del Liceo ce lo diede da leggere a scuola, è come uno specchio sulla nostra anima, sui rancori e i conflitti che ci portiamo dietro, e come un faro di speranza che ci dice di lasciarci tutto il male alle spalle, sorridere, mettere i piedi nudi sul prato e osservare l’alba mentre il vento ci scompiglia i capelli e il cuore.

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“Il risultato dell’armonia non è la somma delle libertà e della spontaneità di ognuno dei due, ma della sottrazione consensuale di una porzione della libertà e della spontaneità di tutti e due.”[1]

Immagine correlataHo sottolineato questa frase nel libro, la prima volta che l’ho letto, alle superiori. Ed oggi, che lo rileggo a distanza di quasi un decennio, mi sembra ancora molto onesta. Qualcuno penserà che io sia cinica, e forse è vero, ma ho sempre pensato che per avere un rapporto di coppia duraturo, bisogna rinunciare a qualcosa. Il punto è a cosa, e con quanto sacrificio.

Il libro è Apri le porte all’alba ed è di Elena Gianini Belotti[2], della quale non ho più letto nulla. Se non fosse che i prezzi sono in lire e qualcosina è cambiato, non ci renderemmo conto di leggere un libro ambientato alla fine del secolo passato. Ci sono…

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“Stay woke”

La struttura della serie – che già mi aveva accennato la mia amica – mi ha conquistata, perché pur avendo una protagonista, Sam, ad ogni puntata si concentra su un personaggio specifico, facendoci capire che ogni persona ha la sua storia e pur riconoscendosi in un certo gruppo sociale o etnico non è detto che ne segua ogni tradizione. Non ci sono stereotipi, ma persone. Che di volta in volta ami e non ami, apprezzi o no, capisci o trovi incoerenti. Esattamente come nella vita.

Through The Mirror

La testa all’ombra, tutto il resto del corpo al sole, ben protetto dalla crema solare 30, il fruscio dell’acqua, la pelle che si asciuga e subito tornare a tuffarsi fra le onde.

Questa è la mia idea di mattina d’estate perfetta.

Poi però capita di ammalarsi anche d’estate, e allora non si può uscire, né tanto meno farsi una traversata per arrivare al mare, bisogna starsene sdraiati a letto con 38 gradi dentro e fuori a chiedersi cosa diavolo hai fatto di male nella vita precedente, perché in questa – a parte odiare gli insetti – sei una persona piuttosto per bene!

Per fortuna siamo nell’era di internet, perciò se da una parte odi tutti perché continuano a pubblicare foto delle vacanze, mentre tu sei costretta a prepararti una zuppa*, dall’altra c’è Netflix pronto a consolarti.

Immagine correlataVorrei dirvi di avere iniziato questa serie spinta dalle giuste motivazioni politico-sociali, ma in…

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I Classici: “Madame Bovary”

Perché non siamo mai contenti di ciò che abbiamo?

E mentre ci affanniamo nella ricerca di qualcosa di meglio, di più, sperando di non fare la fine di Emma, forse dovremmo fermarci un attimo, respirare e sorridere delle piccole conquiste quotidiane.

Ci riusciremo mai?

Through The Mirror

Risultati immagini per reading by the fireplace gif“Cosa c’è di meglio, infatti, che stare la sera con un libro accanto al fuoco, mentre il vento batte sui vetri, e la lampada arde?”[1]

Ah, come darti torto Flaubert, è un piacere inestimabile, specialmente se sei in quarto superiore e per le vacanze di Pasqua ti hanno riempito di compiti come se avessi tre mesi di pausa invece che tre giorni, e pur essendoteli portati giù dai nonni, decidi di sederti davanti al fuoco a leggere come una dama che null’altro ha da fare se non aspettare che i biscotti nel forno siano pronti per fare merenda (come se non bastasse la prospettiva del pranzo infinito del giorno dopo).

Madame Bovary non è un classico che danno da leggere a scuola, almeno non a me, non alle persone che conosco, troppo audace[2]?

Eppure quanto mi sono immedesimata in Emma e nel suo male di vivere, sempre…

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“Risate scottish style”

Di fronte a mega produzioni, Lovesick potrebbe venir trascurata, e sarebbe davvero un crimine: riesce infatti, in appena 25 minuti per volta, a farci ridere e a farci tornare nel mondo ancora sorridenti.

Through The Mirror

<<E ora cosa mi guardo?>> is the new <<e ora cosa mi metto?>>, non trovate? Non stiamo (quasi) più due ore davanti all’armadio a passare in rassegna ogni singolo maglioncino, camicetta, gonna o pantalone. Piuttosto restiamo incollati alle varie piattaforme a fare zapping, cercando la serie tv perfetta per il mood, il meteo, la situazione, la giornata. Rischiando di finire due ore dopo in ritardo e senza aver visto niente.

Vi suona familiare?

Bene, allora vi aiuto io.

Se cercate qualcosa di divertente ma che non faccia semplicemente da sottofondo, se vi piacciono le storie con pochi protagonisti, possibilmente amici, e soprattutto se siete in cerca di accento scozzese… LOVESICK[1] è ciò che dovete assolutamente far partire.

Non vi so dire come sia il doppiaggio perché mi sono talmente innamorata del loro slang che non ci ho nemmeno provato a guardarlo in italiano!

Immaginate che per un qualsiasi…

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“Guerre, Amori e Febbre Alta…”

Venti di tempesta è il primo volume di una trilogia che racconta l’epopea della famiglia Domberg-Degnelly attraverso il Novecento (questo dettaglio l’ho scoperto solo anni e anni dopo) in particolare questa storia va dal 1914 al 1930. Anni talmente densi di avvenimenti (la Grande Guerra, la Rivoluzione Russa, la Repubblica di Weimar, l’ascesa del nazismo, la Grande Depressione) che penso il romanzo possa essere letto anche in solitario. È un po’ una versione più moderna di Via col Vento per certi versi, Felicia è una superficiale egoista, che vuole non solo sopravvivere ma anche non dover rinunciare mai a nulla, la guerra per lei è solo un argomento fastidioso e noioso che coinvolge troppo gli uomini e le impedisce di flirtare …un po’ come Rossella.

Through The Mirror

Io e l’inverno abbiamo uno strano rapporto, è come se fossimo amanti clandestini, a volte ci amiamo appassionatamente, ci abbracciamo sotto i piumoni, ci inondiamo di bevande calde e cibi consolatori. Ci riempiamo la stanza di buona musica e ci mettiamo a ballare.

Più spesso litighiamo, ci lanciamo cappotti e sciarpe, guanti e calze e calzini, nell’illusione di sentire meno freddo. Ci insultiamo fra febbri e influenze e raffreddori infiniti. Ci nascondiamo dai venti che spazzano via perfino i pensieri, dalle piogge storte e dalle giornate troppo corte. Troppo tristi.

book gif | TumblrÈ in una di queste liti furibonde fra me e l’Inverno che mi sono ritrovata in una piccolissima libreria del centro di Roma, una di quelle che sembrano uscite dal tempo e che purtroppo ora non c’è più. Era simile a quella dove lavoro adesso come impronta, con i tavolini e l’angolino delle tisane. A differenza della libreria dove lavoro…

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“Servire, Proteggere e non combinare troppi guai”

Rookie Blue è stato definito dalla critica il grey’s anatomy in divisa, e devo ammettere che l’ho pensato più di una volta mentre fra un arresto e una retata i protagonisti si scambiavano i partner o finivano a letto a turno gli uni con gli altri. Ma è anche vero che sono professioni abbastanza assorbenti e che probabilmente se hai a che fare tutti i giorni tutto il giorno con determinate persone alla fine non hai scampo.

Through The Mirror

Tanto tempo fa volevo diventare poliziotto. Forse per emulare il mio papà, o perché mi ha sempre affascinato la divisa. Da piccola quando giocavamo a guardie e ladri ero una delle poche a voler fare la guardia.

Poi ho cambiato idea quando ho visto le ore di allenamento, i manuali di diritto da imparare a memoria, le ore di lavoro e lo stipendio da fame.

Non era una vera vocazione, diciamocelo.

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Qualche estate fa, in un momento di sconforto e disoccupazione, mi era tornato il pallino e avevo preso i libri per provare a fare il concorso da ispettore (che poi non fu mai aperto, per la cronaca), e contemporaneamente ho iniziato a guardare una serie tv canadese su delle reclute, pensando, scena dopo scena, che se pure con un po’ di intelligenza e fortuna avessi passato la prova orale e scritta, mai e poi mai nella vita sarei…

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