” «Una Commedia Italiana », gorgonzola e un po’ di fresco, (per favore!)”

Convinta, il pomeriggio successivo, stesso divano, stesso condizionatore e stesso formaggio, con aggiunta di vino rosso, sono tornata ad immergermi nella storia di questa strampalata famiglia, cercando di districarmi fra le generazioni, con leggerezza e freschezza (che ci voleva proprio!). Niente da criticare, mi è proprio piaciuto!

Through The Mirror

“Beviamoci un vero Martini” dice. “Una delle tre cose da fare prima di morire. La seconda è provare il risotto alla milanese, come lo faceva Marchesi. Quello vero. Marcello, non Gualtiero.[1]

La fonte primaria delle mie scelte letterarie è da sempre la fornitissima libreria di casa dei miei genitori! Una volta abbiamo provato a fare un archivio dei libri in nostro possesso ma a metà giornata eravamo ancora alla prima delle ben quattro custodi di queste preziosità e ci siamo arresi. Mio padre questa estate ci ha riprovato e sorprendentemente è riuscito a concludere l’impresa, scoprendo, non proprio una cosa inaspettata, che abbiamo tantissimi titoli ancora non letti!

Un vero tessssssoooooro, come direbbe Smigol/Gollum.

13-0539(00B)-TR32-LOCosì subito mi sono messa a fare il mio personale archivio di volumi non ancora letti, e fra tanti, forse per il caldo asfissiante, mi ha colpito una copertina con un cameriere che…

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“Chi ha paura del buio?”

Non è esattamente uscito ieri il libro, ma sono sicura che potreste ancora trovarlo in libreria o ordinarlo, e ne vale la pena, possibilmente prima di vedere il film così non vi rovinate il colpo di scena finale! Preparatevi un buon bicchiere di vino rosso, trovate una posizione comoda sul divano, scaldate la stanza e lasciate solo le luci necessarie alla lettura. Assicuratevi di essere soli, e mi raccomando… Non dite una parola!

Through The Mirror

Era difficile trovare l’appartamento adatto, perciò uccisero la vecchia signora. L’uomo chiamato Sport bussò alla porta. Aveva indosso una tuta verde, così l’avrebbero preso per un idraulico. Maxwell stava da parte, in modo che la vecchia signora non potesse vederlo dallo spioncino. Anche Maxwell era in tuta verde, ma non rassomigliava affatto a un idraulico. Nessuno avrebbe mai aperto la porta a Maxwell.[1]

Non mi fa paura la solitudine.
Non mi fa paura il buio.
Però devo smetterla di leggere thriller dopo il tramonto, quando sono sola in casa! Perché va bene l’atmosfera, la suggestione e il pathos, ma rischiare l’infarto perché la vicina di casa ha sbattuto la finestra un po’ più forte del solito, o scattare con la racchetta da tennis in mano ad ogni scricchiolio di un mobile un po’ più vecchiotto non giova alla mia salute, né quella fisica né quella mentale.

Che poi…

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“I ‘Pomodori Verdi Fritti’ della Nonna”

Il film che ne è stato tratto è carino e ha un ottimo cast (che ha anche vinto dei premi ) ma non dà tutte queste sensazioni, stai lì passivo a guardare una storia simpatica e molto edulcorata, perciò come spesso sottolineo, bisogna leggere il libro!

Through The Mirror

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Eating Gif 6 - New emojis, gif, stickers for free at 123emoji.comQuando i nonni erano ancora in buona salute, io, mio fratello e i miei genitori almeno un fine settimana al mese ci imbarcavamo in autostrada per andarli a trovare. Ogni volta l’accoglienza era quella che immagino sia riservata ai reali, un banchetto con tanto di quel cibo da sfamare l’esercito che però puntualmente spariva nel giro di poche ore.
Nonna pur essendo una di quelle donne d’altri tempi che non perde tempo in baci e abbracci aveva il suo modo personalissimo di dimostrarci l’amore infinito nutrito per noi: preparare la pizza al forno a legna.
Una caterva.
Ce la faceva trovare calda, appena sfornata, e ci lasciava liberi di giocare in ogni parte della casa e del cortile.

In Estate ci fermavamo più a lungo, un paio di settimane come minimo, ma nonostante ciò, nonna continuava a servire banchetti nuziali e nonno ci portava a smaltirli in lunghe passeggiate…

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“Scrivere è un mestiere pericoloso!”

Ma, sarà che la persiana sbatte contro il vetro, i lampi illuminano quasi a giorno la stanza, le ombre disegnano sul muro scene di terrore, a me “Misery[1]” sta facendo morire di angoscia!!!
Riga dopo riga, mi sento sempre più dentro la storia, gemo, mi contorco, chiudo gli occhi e poi torno a leggere avidamente; sono tentata di interrompere ma ho paura degli incubi che potrei portarmi nel sonno.
E se sognassi Anne Wilkes[2] e tutte le torture che sta infliggendo al povero Paul Sheldon?
La trama non è poi così surreale come “The Dome”, “L’acchiappasogni” o “Carrie”. Niente alieni, bambole assassine o fenomeni sovrannaturali a mitigare le nostre ansie e consolarci con la chiara prospettiva del <>. No, qui i personaggi sono reali come noi! Veri, realistici. Niente magie vodoo, niente di extraterrestre.
Una fan psicopatica e uno scrittore stanco.

Through The Mirror

È Inverno, piena notte, il cielo ha deciso di venire giù a secchiate mentre si scatenano fulmini e tuoni. Un improvviso calo di corrente mi fa quasi urlare, mi trattengo a stento dal correre nel lettone dei miei come facevo da bambina. Ma non è certo il temporale a terrorizzarmi, è il libro che sto leggendo tutto d’un fiato alla debole luce dell’abat-jour nella casa dei nonni che scricchiola e cigola e già di suo mette ansia. Il libro l’ho iniziato poche ore prima, ma non riesco a staccarmene, nonostante il freddo, il sonno, l’angoscia che pagina dopo pagina mi sta salendo.

Avevo già letto romanzi di Stephen King, ma solitamente data l’eterna descrizione di ogni dettaglio, anche il più inutile, l’ansia non mi era mai salita. Nemmeno con IT, se non in un paio di scene. Il pregio di King è anche il suo difetto a…

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I Classici: “Lo strano caso del Dottor Jekyll & Mr Hyde”

Ma è davvero così semplice?
La distinzione buoni/cattivi è davvero così netta?
E un’azione buona fa di una persona, una persona buona?
E un atto cattivo, rende automaticamente quell’individuo cattivo?

Through The Mirror

« Ma l’intrinseco dualismo delle mie intenzioni gravava su di me come una maledizione, e mentre i miei propositi di pentimento cominciavano a perdere mordente, la parte peggiore di me, così a lungo appagata, e di recente messa alla catena, prese a ringhiare. (…) e come accade a chi persegue vizi privati, alla fine cedetti agli assalti delle tentazioni. (…) e questa breve condiscendenza al male che avevo in me finì per distruggere l’equilibrio della mia anima. » [1]

Tutti abbiamo dentro una doppia natura. Una parte più animalesca, istintiva, feroce, irrazionale; regalo dei nostri avi, della nostra evoluzione. E una parte ammaestrata, più docile, razionale, civilizzata; dono del progresso e dell’essersi autoproclamati animali-sociali.
Solitamente le due parti convivono pacificamente, e a seconda delle esigenze ne prevale una o l’altra. Sempre moderate. Sempre coese.
Succede a volte, però, che per effetti inspiegabili della nostra umana chimica, delle occasioni, delle…

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“La Fitzek Terapia (con Cioccolata)”

La Terapia è uno di quei libri che si insinuano nella mente anche di giorno, e che ti cominciano a far vedere cose strane.
Forse l’ho amato proprio per questa (in)naturale capacità di rendersi reale nonostante la storia si andasse a complicare sempre più verso l’irreale

Through The Mirror

Io e i miei amici da qualche anno abbiamo preso l’abitudine di farci una “lista dei desideri” per il compleanno e per Natale, in modo da essere sicuri di fare e ricevere solo ciò che ci piace, ma soprattutto di non ricevere doppioni.

Nella mia lista del 2016 c’era un libro che sono molto, molto contenta di aver ricevuto: La Terapia di Sebastian Fitzek.

 

“ «Che altro c’è? »
«
Forse lo riterrai stupido»
«
Vai avanti »
 «Credo che in questa stanza manchi qualcosa in più di un mobile […] c’è una strana atmosfera […] questa non sembra essere la stanza di una dodicenne »
C’è qualcosa che non va. ”[1]

Mi ha attirato subito il titolo, essendomi sempre interessata agli psico-thriller ed essendo in astinenza dal genere da un po’. E poi appena ho letto il quarto di copertina[2]

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“Una Colonna Sonora per l’onnutuA”

La cosa affascinante, oltre alle atmosfere, è l’alternarsi dei narratori della storia, seppur non esplicitati, che integrano ognuno a modo loro, i vari intrecci, arricchendoli di dettagli e talvolta anche confondendo leggermente il lettore. Proprio come se qualcuno stesse raccontando la storia a voce e si perdesse in una parentesi personale.

Ottobre, con l’inizio dell’autunno, ed è subito libro e copertina🙃

Through The Mirror

Era Novembre, a casa di una amica di mamma, me lo ricordo come fosse ieri anche se sono passati circa quindici anni. Mi annoiavo aspettando che le due mamme si stancassero di ciarlare in cucina davanti al tea, mentre mio fratello e il suo amico giocavano in cameretta. Nonostante fossero del tutto fuori stagione, l’amica di mamma aveva preparato le fragole con la panna*, quindi la conversazione si sarebbe protratta ancora e ancora. Per tenermi buona mi diede la coppetta e mi disse che in salotto avrei trovato molti libri e che potevo prenderne quanti ne volevo, anche per portarli a casa.
Furono le parole magiche, da quel momento il tempo perse la sua importanza, mi sembrò anzi fin troppo poco quando circa due ore e mezza dopo, mi vennero a chiamare per tornare finalmente a casa.
In quella libreria trovai un libro che ancora oggi resta uno dei…

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