“Stay woke”

La struttura della serie – che già mi aveva accennato la mia amica – mi ha conquistata, perché pur avendo una protagonista, Sam, ad ogni puntata si concentra su un personaggio specifico, facendoci capire che ogni persona ha la sua storia e pur riconoscendosi in un certo gruppo sociale o etnico non è detto che ne segua ogni tradizione. Non ci sono stereotipi, ma persone. Che di volta in volta ami e non ami, apprezzi o no, capisci o trovi incoerenti. Esattamente come nella vita.

Through The Mirror

La testa all’ombra, tutto il resto del corpo al sole, ben protetto dalla crema solare 30, il fruscio dell’acqua, la pelle che si asciuga e subito tornare a tuffarsi fra le onde.

Questa è la mia idea di mattina d’estate perfetta.

Poi però capita di ammalarsi anche d’estate, e allora non si può uscire, né tanto meno farsi una traversata per arrivare al mare, bisogna starsene sdraiati a letto con 38 gradi dentro e fuori a chiedersi cosa diavolo hai fatto di male nella vita precedente, perché in questa – a parte odiare gli insetti – sei una persona piuttosto per bene!

Per fortuna siamo nell’era di internet, perciò se da una parte odi tutti perché continuano a pubblicare foto delle vacanze, mentre tu sei costretta a prepararti una zuppa*, dall’altra c’è Netflix pronto a consolarti.

Immagine correlataVorrei dirvi di avere iniziato questa serie spinta dalle giuste motivazioni politico-sociali, ma in…

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