“Non ho mai più avuto amici come quelli che avevo a 12 anni. Gesù, ma chi li ha?”[7]
“Ragazzi, vi va di vedere un cadavere?”[1]
Nomen omen, dicevano i latini. E forse per King varrebbe più sul cognomen. Battutacce a parte, non c’è alcun dubbio che – piaccia o non piaccia, Stephen King è il RE indiscusso di un genere letterario a metà fra il thriller e l’horror.
Penso di averli letti quasi tutti, da IT a Misery, da The Dome a Carrie passando per Il miglio verde
Le notti di Salem o L’Acchiappasogni (che lasciò me e mia madre molto perplesse su alcune scelte e ancora oggi ci chiediamo se non fosse sotto effetti di acidi mentre scriveva!).
Non avevo mai letto i racconti brevi però. Così due estati fa ho deciso di rimediare, prendendo la raccolta STAGIONI DIVERSE, scoprendo solo dopo di aver scelto la raccolta con tutte storie trasportate sul grande schermo: Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank (Leali della…
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