“La teoria del Treno (o della disattenzione)”

Duemilasettecento euro, tu tum tu tum.
E meno male che i cordoncini sono in regalo.

Through The Mirror

44_ treno Graphic by: Gioia

GraAmore dobbiamo parlare, mi sento dire appena entro in cucina con gli occhi ancora incrostati dal sonno.

Certo amore, rispondo angosciato. Oddio che cosa ho fatto, cosa ho dimenticato? Una festa? Un compleanno?

Ci stavo pensando già da tempo e credo che adesso non si possa più rimandare, continua lei addentando una fetta biscottata.

Annuisco preoccupato. Minkia, allora la cosa è grave, penso. Eppure sono quasi sicuro di non aver dimenticato alcun anniversario. Forse quando ho sostituito il telefonino si è persa qualche ricorrenza. Maledetti telefonini!

Avrei pensato di cambiare le tende della camera della camera da letto, prosegue sorseggiando il suo orzo.

Certo amore, esclamo con immotivato trasporto rassicurato dallo “scampato pericolo”.

Sarei orientata per una tenda a due teli, uno a fondo bianco e l’altra con motivi floreali che sovrapposte…continua come se fosse pomeriggio pieno e non le…

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“Capodanno”

Mi rendo conto che con queste risposte evasive le mie azioni stanno subendo un clamoroso tracollo. Però ho le manette, aggiungo di getto.
Davvero? Le devo assolutamente vedere, trilla eccitata.
A quel punto, con lentezza studiata, le tiro fuori e le faccio roteare sotto le luci. Manette!! Esclamano in coro, ci fai vedere come si usano?

Through The Mirror

Ma il Ministero è aperto anche a Capodanno? Mi chiede mamma dalla cucina mentre è occupata a preparare il cenone. E come mai ci devi andare proprio tu? Aggiunge.
Te l’ho detto, un collega si è ammalato e lo devo sostituire io che sono l’ultimo arrivato, urlo dalla mia camera mentre preparo il borsone da viaggio.
Ma stasera abbiamo invitato gli zii e verranno anche i tuoi cugini. Mangeremo gli spaghetti alle vongole, il fritto di pesce e il baccalà con le papaccelle*che ti piace tanto, perché non resti? Insiste speranzosa.

– Non ce la posso fare, penso. Un altro cenone a casa con genitori e “parentacci” no, potrei morire. –
No mamma, devo proprio andare; salutami tu gli altri, le dico dandole un bacio.

Io faccio il poliziotto, ve l’ho detto? E non è raro essere di servizio anche durante le festività. Stavolta…

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“Quando il Diavolo (vestito Prada) ti accarezza….”

Per quanto io non sia la classica ragazza che va in brodo di giuggiole davanti alla prospettiva di un pomeriggio di shopping, anzi, più di una volta mi sono finta influenzata per evitarli, devo ammettere che leggendo questo libro mi è venuta voglia di vestirmi meglio, di curare i dettagli, fare la manicure, comprare gioielli, i cappelli, le borse, le scarpe… ah le scarpe……..

Through The Mirror

tumblr_mp35gsh8hy1qhb2u5o1_r7_500Immaginate la spiaggia a fineEstate, di mattina presto quando il sole è ancora clemente e la sabbia è umida per la nottata appena trascorsa, una bella coppa di gelato,  la giusta colonna sonora* per sentirsi come delle star in incognito, occhialoni da sole… eIl diavolo veste Prada”.
Il romanzo.
Ricordate quando vi ho detto di diffidare dai libri con le copertine troppo stile “Vogue”? ….. ops!
Beh, com’è che si dice… l’eccezione che fa la regola.

Eh sì, ancora una volta mi trovo a parlare di un libro di cui quasi sicuramente la maggior parte di voi avrà visto la trasposizione cinematografica! E ancora una volta vi invito a seguire il consiglio di tornare alla fonte e leggere il romanzo di Lauren Weisberger[1] ; anche perché, nonostante un cast stellare che adoro – voglio dire abbiamo Stanley Tucci, Emily Blunt, Anne Hathaway e…

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“Cos’è che dovevo fare? (la memoria di Dory)….”

Capita a tutti di dimenticarsi le cose: i panni nella lavatrice, il cibo nel microonde, le chiavi sulla scrivania, la spesa in macchina, l’appuntamento dal dentista… La maggior parte di queste dimenticanze sono innocue (a parte il gas, a quello facciamo tutti attenzione grazie!), è che la nostra mente deve elaborare una serie infinita di … Continua a leggere “Cos’è che dovevo fare? (la memoria di Dory)….”

“I am not Superman”

I’m not Superman!     Quante volte ho canticchiato tra me e me questa frase, così rappresentativa di tutti noi? Non saprei contarle, perché si tratta di una frase tratta dalla sigla di Scrubs, forse la più bella serie tv al mondo. Non riesco a ricordare quando è stata la prima volta che ho visto … Continua a leggere “I am not Superman”

“La teoria del Treno (o della disattenzione)”

GraAmore dobbiamo parlare, mi sento dire appena entro in cucina con gli occhi ancora incrostati dal sonno. Certo amore, rispondo angosciato. Oddio che cosa ho fatto, cosa ho dimenticato? Una festa? Un compleanno? Ci stavo pensando già da tempo e credo che adesso non si possa più rimandare, continua lei addentando una fetta biscottata. Annuisco … Continua a leggere “La teoria del Treno (o della disattenzione)”