“Ancora un passo, un altro ancora: a che servon le parole, Amore muovimi il sole…”

Marzo lo chiamano il mese pazzo perché sono sai mai che meteo troverai al mattino quando ti svegli. Non sai se sarà una chiara giornata primaverile o se verrà giù dal cielo una fitta e fredda pioggia.

A cavallo fra due stagioni prepotenti, Marzo fa del suo meglio per non deludere nessuno, col rischio di finire col deludere tutti.

Through The Mirror

“Ogni persona è, tra le altre cose, un oggetto facile da rompere e difficile da riparare.“[1]

Risultato immagine per espiazione gifEra uno di quei giorni di marzo in cui il sole splende caldo ed il vento soffia freddo: quando è estate nella luce e inverno nell’ombra.
(Charles Dickens)

Marzo lo chiamano il mese pazzo perché sono sai mai che meteo troverai al mattino quando ti svegli. Non sai se sarà una chiara giornata primaverile o se verrà giù dal cielo una fitta e fredda pioggia.

A cavallo fra due stagioni prepotenti, Marzo fa del suo meglio per non deludere nessuno, col rischio di finire col deludere tutti.

Forse mi farò suggestionare ma io lo sento il cambiamento nell’aria a Marzo, come gli odori diventano più pastello, i colori più intensi, i gusti più ricercati, il vestiario più personale.

E sento la tristezza che si porta il cambio di stagione, con il lento…

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“Copertina, Churros e Nuove Parole”

Il protagonista di “Apex nasconde il dolore” è appunto un consulente di terminologia. Se qualcuno ha bisogno del nome giusto per il suo nuovo prodotto – che si tratti di un’automobile o di un antidepressivo, di una merendina o di un cucchiaio -, lui è la persona giusta.

Through The Mirror

Inverno.

Maglioni a collo alto, tazze fumanti, piatti abbondanti e piumoni. Il camino. La neve. Chiacchiere con gli amici davanti ai giochi da tavolo ritirati fuori da soffitte e cantine.

“Tutto ciò che sentiva ora era invidia. Queste persone avevano aspettative. Del mondo, del futuro, non importava: l’aspettativa era un concetto così innovativo per lui che non poteva fare a meno di essere un po’ commosso da quello che stavano dicendo. Qualunque cosa fosse.”
― Colson Whitehead, Apex nasconde il dolore

Ho sempre immaginato che quando fossi andata a vivere per conto mio avrei passato l’inverno in questo modo. Non so se credevo di diventare milionaria tutto d’un botto per comprarmi uno chalet con tanto di camino e stanze per ogni ospite (considerando tra l’altro che il mio desiderio è di vivere sul mare! Cioè proprio quasi dentro… quindi questa sarebbe pure la seconda o terza proprietà) o semplicemente…

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“Vietato dimenticare!”

No, non è una storia ambientata negli anni Quaranta, né sotto il Franchismo. Il Profumo delle foglie di Limone, è una storia attuale, romanzata quanto basta a renderla sopportabile, ma che ci ricorda come questa piaga non sia stata ancora del tutto sconfitta. Come ci siano ancora dei gruppi a sostegno di un ideale a dir poco agghiacciante. E per quanto il profumo delle foglie di limone del titolo ci faccia pensare a una candida storia d’amore nata in un frutteto, in realtà nasconde la puzza di marcio del male che si traveste da bene.

Through The Mirror

I viaggi in treno sono per me il momento perfetto per abbandonarmi completamente alla lettura, il cullare monotono della locomotiva, il cicaleggio di voci sconosciute nei corridoi stretti, sono il sottofondo perfetto per immergersi in un’avventura letteraria. Se poi i rumori sono troppo forti e fastidiosi, come ultimamente succede, con telefonate inopportune o liti ancora più inopportune, allora ci si può armare del caro vecchio fedele ripetitore mp3 e trovare la giusta colonna sonora*.

I treni stanno diventando sempre più veloci perciò difficilmente riesco ad iniziare e finire un libro in viaggio come un tempo, e devo ammettere che un po’ mi manca. Ma nel viaggio di andata per Venezia di un paio di primavere fa, sono riuscita a trovare un posto a sedere isolato e completare metà del romanzo che mi ero portata, finendo poi la seconda metà nel viaggio di ritorno.

Non sono mai stata sulla Costa Blanca…

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“Tu chiamale se vuoi, Emozioni”

Quando si regala un libro bisogna stare molto attenti. Si entra nel profondo della persona a cui vogliamo regalarlo, si va a dirle “io ti conosco, so che ti piacerà perché…”, e allo stesso tempo sveliamo un po’ di noi. Dalla scelta, dalla dedica, dal confezionamento. È un lungo scambio di emozioni silenziose.

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«Chi ha iniziato a morire non smette mai di farlo»[1]

Risultati immagini per give a gift gif Quando si regala un libro bisogna stare molto attenti. Si entra nel profondo della persona a cui vogliamo regalarlo, si va a dirle “io ti conosco, so che ti piacerà perché…”, e allo stesso tempo sveliamo un po’ di noi. Dalla scelta, dalla dedica, dal confezionamento. È un lungo scambio di emozioni silenziose.

So che molti regalano libri per sentito dire, o di moda, o che ricordandosi della figlia della cugina del vicino di casa all’ultimo secondo entrano in libreria e prendono quello con la copertina più accattivante, il prezzo migliore o entrambe le cose.

Ma chi regala un libro intenzionalmente, sta costruendo un ponte, un patto di fiducia. Perciò tendo a regalare solo romanzi che ho letto e che davvero mi hanno fatto pensare a quella persona alla quale decido di donarlo. A…

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“Buoni propositi?”

Fosse per me mi chiuderei in casa dal 20 dicembre al 6 gennaio, ma – per fortuna – ho una famiglia che ama il Natale e conosce bene l’importanza delle relazioni sociali e quindi li seguo rassegnato mentre girano come trottole per negozi per prendere i regalini per familiari, amici, vicini di casa ecc.

Through The Mirror

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61_buoni propositi Graphic by: Gioia

Devo confessare che io il Natale non lo amo molto; non sopporto quest’atmosfera di gioiosa aspettativa e immotivata allegria. E poi questa frenesia per i regali, per la spesa, per gli auguri. Speriamo che finisca presto.

Fosse per me mi chiuderei in casa dal 20 dicembre al 6 gennaio, ma – per fortuna – ho una famiglia che ama il Natale e conosce bene l’importanza delle relazioni sociali e quindi li seguo rassegnato mentre girano come trottole per negozi per prendere i regalini per familiari, amici, vicini di casa ecc.

È già il 23 e oggi è in programma il tour de force degli auguri. Siamo in giro dalle undici: auguri e assaggia; auguri e spilucca; auguri e sorseggia. Sono stravolto.

Siamo finalmente sulla porta di casa quando ci ricordiamo che non abbiamo ancora salutato i vicini dell’appartamento di fronte. Dlin dlon, auguri auguri e mentre…

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“Il Cinese e il Coccodrillo”

  Inverno. Maglioni a collo alto, tazze fumanti, piatti abbondanti e piumoni. Il camino. La neve. Chiacchiere con gli amici davanti ai giochi da tavolo ritirati fuori da soffitte e cantine. Ho sempre immaginato che quando fossi andata a vivere per conto mio avrei passato l’inverno in questo modo. Non so se credevo di diventare … Continua a leggere “Il Cinese e il Coccodrillo”

“Tu chiamale se vuoi, Emozioni”

«Chi ha iniziato a morire non smette mai di farlo»[1]  Quando si regala un libro bisogna stare molto attenti. Si entra nel profondo della persona a cui vogliamo regalarlo, si va a dirle “io ti conosco, so che ti piacerà perché…”, e allo stesso tempo sveliamo un po’ di noi. Dalla scelta, dalla dedica, dal … Continua a leggere “Tu chiamale se vuoi, Emozioni”

“Scrivere è un mestiere pericoloso!”

  È Inverno, piena notte, il cielo ha deciso di venire giù a secchiate mentre si scatenano fulmini e tuoni. Un improvviso calo di corrente mi fa quasi urlare, mi trattengo a stento dal correre nel lettone dei miei come facevo da bambina. Ma non è certo il temporale a terrorizzarmi, è il libro che … Continua a leggere “Scrivere è un mestiere pericoloso!”