“Donne (stra)ordinarie”

mi sembra un po’ come la pubblicità degli assorbenti: irreale.
In “quei giorni” come amano definirli gli uomini, non ci viene affatto voglia di saltare dagli aeroplani o fare la ruota. Le più fortunate vivono delle giornate perfettamente normali, la maggior parte è preda di crampi mostruosi, sbalzi d’umore, e fastidiose macchie da evitare…

Through The Mirror

“I dottori mi dissero che non avrei camminato. Mia madre mi disse che ce l’avrei fatta. Ho creduto a mia madre”.[1]

 

Risultati immagini per storie della buonanotte per bambine frasiLavorando in una libreria era per me impossibile non imbattermi in un libro tanto acclamato dalla critica quanto amato dal pubblico. Credo di averne impacchettati almeno una ventina per Natale, ed è uno dei regali più richiesto per i compleanni dalle bambine.
Ne sono contenta, dico sul serio, è bellissimo che per una volta si celebrino le donne non solo l’8 marzo, che ci si ricordi della nostra forza, bellezza, audacia senza per forza un’occasione particolare o dopo un ennesimo femminicidio.
Mi piace che questo libro diviso in capitoli brevi ma esaustivi, porti alla luce donne che hanno reso questo mondo migliore grazie a scoperte scientifiche, romanzi indimenticabili, cure innovative, viaggi incredibili.

Ma d’altra parte mi sembra un po’ come la pubblicità degli assorbenti: irreale.
In “quei…

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“Gorgeous Ladies Of…….. WRESTLING “

P.S. Io vi consiglio di divorare questa serie TV con gli occhi, ma se proprio volete mettere qualcosa anche nello stomaco, cercate su Internet una ricetta base per i muffin salati, ma sperimentate e stravolgetela perché siamo in Autunno e quindi: SI CAMBIAAA. ( anche perché ogni forno è una storia a sé, ve lo dico io che gli ultimi muffin che ho sfornato erano tanti bei piccoli carboncini.. D’OH!)

Through The Mirror

“Non ero più tua, né di Randy, finalmente il mio corpo mi riapparteneva”

84_glow SL’autunno è la stagione che preferisco, ci si lascia alle spalle il caldo torrido dell’estate, il vento che soffia ti spinge, volente o nolente, ad andare avanti, il sole che ti invade con i suoi raggi non è più accecante e ti lascia vedere più chiaramente sia contorni che sfumature. I colori dell’autunno sono quelli caldi e intensi del rosso, dell’arancione, del giallo: la natura pian piano sta andando a riposarsi, mentre i comuni mortali devono essere più svegli che mai. Ad autunno inizia simbolicamente un nuovo anno, che sia scolastico, lavorativo, sociale, o sentimentale, oppure solamente mentale. Sia che siamo stati con la mente super occupata, sia che ce la siamo sgombrata da tutte le ansie e le preoccupazioni, il pensiero che poi sarebbe arrivato settembre è sempre  stato presente in un angolino della nostra testa…

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“In my Shoes”

È proprio vero che prima di giudicare bisognerebbe … mettersi nelle sue SCARPE!

Through The Mirror

C’è un detto inglese che mi è sempre piaciuto. Quando qualcuno vuole intendere che dovrebbe mettersi nei suoi panni, si dice “mettiti nelle mie scarpe”. Non è molto diverso, eppure lo è. Perché un conto è mettersi nei vestiti di un’altra persona. Un conto è mettersi le scarpe. Le scarpe sono la parte che si consuma di più, a forza di camminarci dentro. E ne esistono di ogni forma e colore, di comode e di scomode. Di affascinanti e di dolorose…. E anche se è una metafora, a volte, dovremmo proprio prenderlo alla lettera, come ho fatto io una volta….

Tanto tempo fa, quando ero ancora una giovane studentessa universitaria, mi è capitato di conoscere uno dei rappresentanti del cromosoma Y più fastidiosi della mia personale Storia.

Assegnati allo stesso gruppo di studio da un professore ignaro dell’essere abietto che mi stava appioppando, ho dovuto sopportare le sue lagne e…

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“Trova le differenze…”

Anche a casa mia ci sono dei libri, sistemati alla meglio nello scaffaletto in metallo preso da Ikea, alcuni visibilmente sgualciti – testimoni e vittime dei mie stralunati e tribolati anni universitari- altri immacolati, facenti parte della categoria: “prima o poi lo leggo”, e poi ci sono sempre quattro-cinque libri sparsi nella stanza (sul comodino, sul puff, sulla scrivania) con delle orecchiette tra la copertina e le prime pagine: la categoria “poi li riprendo”, mollati per la mia farlocca capacità di gestione del tempo, e neanche uno che avesse un fotXXo segnalibro, quindi spesso mi capita di leggere per la cinquantesima volta le stesse pagine.

Through The Mirror

Il motore di ricerca più famoso del mondo è per me una droga. Qualsiasi dubbio che mi sorge è subito sanato dalle mie dita cicciotte e dal mio frenetico digitare. Cerco di tutto, dalle biografie dei personaggi culturalmente e socialmente noti alle notizie dal mondo, dalle ricette culinarie ai consigli dei medici on line, dalle recensioni di libri, spettacoli teatrali, televisivi, cinematografici agli articoli più disparati di perfetti sconosciuti che hanno potuto diffondere i loro pensieri grazie al fantastico mondo dell’Internet.

Fino a qui: niente di strano.

Chiunque, quasi quotidianamente, soddisfa le proprie curiosità o la propria sete di conoscenza…  ma io, troppo spesso, faccio quel passo in più che a volte sarebbe meglio, anzi: salutare, proprio non fare. Io digito sul motore di ricerca persone che conosco solo per vie traverse e mi informo dei loro status o pubblicazioni sui vari social.. No! Non è…

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“Quella volta che mi ritrovai fidanzata a mia insaputa…”

All’epoca non mi ero nemmeno resa conto di quanto questo comportamento potesse essere pericoloso, fortunatamente non lo è stato per me, solo imbarazzante. Ma a sentire tutto ciò che sta succedendo in questi mesi mi rendo conto di quanto sia stata fortunata che fosse solo un po’ eccentrico e non uno stalker pazzo maniaco!

Through The Mirror

È successo a tutti (almeno credo) nella vita di vedersi appiopparsi un partner nonostante non ci sia assolutamente niente di tenero. Le motivazioni sono le più svariate, dalla più logica: si è molto amici e gli altri fraintendono; alla più assurda: quella persona piace a qualcuno che per giustificare il proprio fallimento si autoconvince che stia con un altro/a, con voi, in particolare.

Una volta sono stata data per accompagnata con un tizio che nemmeno conoscevo se non di vista, vagamente, solo perché capitava di prendere spesso l’autobus alla stessa ora. Un’altra volta invece mi sono sentita chiedere come andasse la mia convivenza….

Girl What GIF by MOODMAN - Find & Share on GIPHYSolitamente queste voci non sono dannose, tutt’al più potrebbero essere un problema se la persona che ti piace realmente pensa tu sia già impegnato con un altro, ma una volta messe a tacere e chiarito che il gossip è fasullo tutto torna alla normalità.

Una volta però…

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“Cosmopolitan, Uomini e… La Città”

Prendete uno shaker, versatevi del ghiaccio, quindi la Vodka, il Cointreau, il succo di ribes e il succo di lime. Shakerate ben bene ed energicamente e avrete così ottenuto il Cosmopolitan.

Through The Mirror

**COSMOPOLITAN

Ingredienti
-5 parti di Vodka
-3 parti di Cointreau
– 2 parti di succo di lime
-3 parti di succo di ribes
-Ghiaccio q.b.

 

Preparazione

Prendete uno shaker, versatevi del ghiaccio, quindi la Vodka, il Cointreau, il succo di ribes e il succo di lime. Shakerate ben bene ed energicamente e avrete così ottenuto il Cosmopolitan.

New Yorkè, credo, la città più citata nel mondo dei media. Per tutti i libri, i film, le serie tv che ci hanno nel corso degli anni ambientato, che piaccia o non piaccia, tutti si sono sentiti appartenenti al popolo newyorkese almeno una volta!
Abbiamo incrociato Ally nelle strade di Manhattan, seguito le lezioni accanto a Blair alla NYU, fatto colazione al Central Perk, inseguito i criminali per le vie di Brooklyn.
New York è la meta, il sogno, l’obiettivo.

Sicuramente gli Stati Uniti offrono città e panorami molto più…

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“Al Cuor non si comanda, ma allo Sguardo sì (ovvero di Tette Inesistenti)”

Be, mie care tettone, lasciatevi dire che anche la vita di noi piatte non è affatto facile.

Innanzitutto noi con il cromosoma Y dobbiamo conversare!
Ci pensate???
E poi ci guardano in faccia, il che vuol dire che dobbiamo stare sempre attente a non fare smorfie quando rispondono!

Through The Mirror

Mi è capitato, qualche giorno fa, di imbattermi in un post su facebook che recitava così:

“IL BRUTTO DI NON AVERE LE TETTE E’ CHE DEVI USARE IL CERVELLO TUTTO IL GIORNO.”

Lì per lì ho sorriso e ho scorso avanti. 

inesistentiPoi però sono tornata indietro, ho salvato il post e ho cominciato a ripostarlo in tutti i miei social, anche come status di whatsapp, mentre a galla mi riveniva in mente come un film dal montaggio alla Memento, tutto il periodo (balordo) delle medie!

Mentre alle mie compagne di classe cominciava a spuntare un fisico da donna, io restavo piatta come una tavola da surf. Qualche insegnante un po’ sciroccata mi diceva che era perché non mangiavo abbastanza proteine… mia madre che dovevo avere pazienza, le tettone che almeno io potevo ancora indossare una maglietta attillata senza che i maschi mi fissassero.
No, non mi fissavano manco per…

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“Sette Barbie per un Ken”

Diventa tutto molto confuso, e tu sei lì spaesata che lisci la tua gonna e cerchi di essere ammiccante come puoi, ti hanno consigliato di guardare negli occhi quelli che ti piacciono e quindi ci provi, prendi un bel respiro e lo fai. Il cuore ti batte all’impazzata perché sembra che il ragazzino che hai puntato (il 4 su 5 in ordine di bellezza) venga dalla tua parte, ma invece di prendere la tua mano, prende quella della ragazza dietro di te.

Through The Mirror

Fin da bambina ho sempre avuto una gran passione per le Barbie, ne ho collezionate 100 in totale (facendo la somma di quelle mie e di quelle di mia sorella), e per un totale di 100 Barbie mi sono stati regalati solo due Ken.

Poverini hanno avuto sempre un gran da fare.
Con il passare degli anni, quando ho preso la drastica decisione di portare tutte le mie Barbie in cantina e dar loro il meritato pensionamento, ho riflettuto molto sulla scelta di avermi regalato così tante Barbie e così pochi Ken.
Questo è esattamente lo specchio della nostra società!!

Non si dice forse che nascano circa sette donne per ogni uomo?

Tra i tanti episodi che corroborano questa (terrificante) teoria, uno è ancora vivido nella mia memoria e riesce ancora ad oggi a strapparmi un sorriso rassegnato.

Vi ricordate dove si svolgevano le vecchie feste di compleanno tra liceali?

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