“Il confine che divide la vita dalla morte è, al meglio, ombreggiato e vago. Chi potrebbe dire dove uno finisce e l’altro inizia?”

Il Poeta mi ha tenuta in agitazione con un batticuore costante. La suspance è l’ingrediente principale, aggiungeteci che ho letto questo libro quasi sempre in metropolitana avanti e indietro dall’università schiacciata fra persone che potevano benissimo essere dei serial killer (o più probabilmente impiegati annoiati), capirete perché credo che valga davvero la pena di essere letto.

Through The Mirror

“La morte è il mio mestiere. Ci guadagnavo da vivere e ci costruivo sopra la mia reputazione professionale. Ne ho approfittato. È sempre stata attorno a me, ma mai così vicina con Gladden e Backus, quando mi ha respirato in faccia, mi ha fissato negli occhi e ha cercato di afferrarmi.”[1]

Mettiamoci che il killer lascia indizi presi dai romanzi di Poe, sarà che il protagonista è un giornalista che scrive di cronaca nera e si ritrova a viverla sulla propria pelle, sarà che Connelly[2] per me è abbastanza una garanzia, ma dalla prima pagina all’ultima, con i dovuti intervalli di stasi,Il Poetami ha tenuta in agitazione con un batticuore costante. La suspance è l’ingrediente principale, aggiungeteci che ho letto questo libro quasi sempre in metropolitana avanti e indietro dall’università schiacciata fra persone che potevano benissimo essere dei serial killer (o più probabilmente impiegati annoiati)…

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I Classici: “I Racconti del Terrore”

Ma che succede quando non c’è né buio né tempesta? Quando un autore decide di trasformare la realtà, la quotidianità, la banalità in un lungo, infinito racconto del terrore?

Succede che nasce Edgar Allan Poe.

Through The Mirror

Era una notte buia e tempestosa….

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Mi immagino inizino sempre così i racconti del terrore, perché nel buio e nella tempesta non può accadere niente di buono. Tutte le scene dei film e dei libri di paura hanno un temporale che spazza via gli alberi dalle strade, che spezza i fili del telefono e la cui eco rimbomba nelle trombe delle scale. Scale che puntualmente i protagonisti imboccano da soli con una candela o una torcia, scendendo verso il buio, l’ignoto.

Ammettiamolo, non ci vuole poi molto a descrivere una scena di paura, voglio dire se va via la luce in casa e per caso squilla il telefono potremmo saltare in aria col cuore a mille. Eppure cosa è successo?
Niente. È l’attesa, la suspense, il potrebbe… che ci innervosisce rendendoci facili bersagli. Perciò mentre leggiamo di un personaggio che nel buio una porta mentre fuori impazza la…

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“Toc-Toc: Dolcetto o Omicidio?!”

equipaggiatevi di S’mores Lollipop* (dolcetto statunitense presente nello show!!) e altri dolcetti succulenti, di una bella maschera facciale (che se aprite la porta con quella al cetriolo spalmata sul volto fate più paura che se indossaste un costume completo di Halloween), e assicuratevi che ci sia ancora una luce diurna, o qualcuno in casa che possa proteggervi dall’ansia psicologica che questo telefilm genera

Through The Mirror

tfoll Tralie Graphics

Halloweenè da sempre una delle mie feste preferite!

giphy8Lo so, lo so, non è una festa italiana. E allora? Io la festeggio comunque.
Sarà per la mia propensione per il teatro ma l’idea di mascherarsi e andarsene in giro con una faccia diversa per una notte in cui tutto-può-succedere, mi piace molto!

Sono contenta che negli ultimi anni si stia diffondendo anche qui e che qualche bambino venga a bussare per il tradizionale“dolcetto o scherzetto?”; non sarà certo un po’ di trucco e divertimento a farci perdere la nostra identità culturale!!
Quello che spero non importeremo insieme ai festeggiamenti e i costumi da creature della notte, è l’incredibile picco di omicidi che si compiono nella notte del 31 Ottobre.
Non credo sia colpa della festa in sé, quanto della possibilità per gli assassini di confondersi fra la folla. Infatti si registra lo stesso picco…

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I Classici: “I Racconti del Terrore”

Era una notte buia e tempestosa…. Mi immagino inizino sempre così i racconti del terrore, perché nel buio e nella tempesta non può accadere niente di buono. Tutte le scene dei film e dei libri di paura hanno un temporale che spazza via gli alberi dalle strade, che spezza i fili del telefono e la … Continua a leggere I Classici: “I Racconti del Terrore”

“Il confine che divide la vita dalla morte è, al meglio, ombreggiato e vago. Chi potrebbe dire dove uno finisce e l’altro inizia?”

https://youtu.be/ulxNrRLbhEw   “La morte è il mio mestiere. Ci guadagnavo da vivere e ci costruivo sopra la mia reputazione professionale. Ne ho approfittato. È sempre stata attorno a me, ma mai così vicina con Gladden e Backus, quando mi ha respirato in faccia, mi ha fissato negli occhi e ha cercato di afferrarmi.”[1] Mettiamoci che … Continua a leggere “Il confine che divide la vita dalla morte è, al meglio, ombreggiato e vago. Chi potrebbe dire dove uno finisce e l’altro inizia?”