“La ‘trappola’ del matrimonio”

  • Non le dico niente, Y si inginocchia e tutto, X gli dice no. X scopre che io sapevo e mi uccide. Y scopre che io sapevo che X non voleva la proposta e mi uccide.
    Insomma finisco morta, che non è una bella prospettiva.
  • Le dico della intenzione di Y, rovino la sorpresa e l’amicizia con Y. Ma salvo X dall’imminente proposta e Y dalla figuraccia.
    Cerco il primo volo in partenza per Ovunque per X. O meglio, per me, perché non voglio assistere al DOPO.
  • Lo dico immediatamente a Y, che magari fa ancora in tempo a non preparare niente e gli suggerisco di parlarne meglio, prima.
    Mi sembra che questa situazione salvi capre e cavoli, sto per mettere mano al cellulare e mandare un sms (no, niente messaggistica istantanea allora) quando X mi fissa come se fossi la gazzella nella foresta di fronte al leone. Anzi, leonessa, che il leone è un pigro.

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Risultati immagini per writing gifNo, non pensate di essere arrivati in un post di invettiva contro il matrimonio, non sono certo la fan numero uno di questa istituzione ma non mi metterei mai a farneticarci contro!

Quello di cui sto per narrare è molto più letterale.

Sette anni fa, ero solita frequentare una coppia di amici in coppia consolidata, visto che erano ormai un tutt’uno dai tempi del liceo. Un pomeriggio il lui della coppia che per evitare momenti drammatici chiameremo Y., mi chiede di intrattenere la lei della coppia, che chiameremo X. , poiché lui deve allestire il giardino di casa di lei, chiamare un cantante, un gruppo di bimbi che reciterà una poesia, mettere l’anello in una scatola dalla quale uscirà un gruppo di farfalle, e altre bizzarrie, per la proposta di matrimonio-

Certo è che tutta sta fatica per una frase…. Ma non sarebbe meglio mettere un…

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“In my Shoes”

È proprio vero che prima di giudicare bisognerebbe … mettersi nelle sue SCARPE!

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C’è un detto inglese che mi è sempre piaciuto. Quando qualcuno vuole intendere che dovrebbe mettersi nei suoi panni, si dice “mettiti nelle mie scarpe”. Non è molto diverso, eppure lo è. Perché un conto è mettersi nei vestiti di un’altra persona. Un conto è mettersi le scarpe. Le scarpe sono la parte che si consuma di più, a forza di camminarci dentro. E ne esistono di ogni forma e colore, di comode e di scomode. Di affascinanti e di dolorose…. E anche se è una metafora, a volte, dovremmo proprio prenderlo alla lettera, come ho fatto io una volta….

Tanto tempo fa, quando ero ancora una giovane studentessa universitaria, mi è capitato di conoscere uno dei rappresentanti del cromosoma Y più fastidiosi della mia personale Storia.

Assegnati allo stesso gruppo di studio da un professore ignaro dell’essere abietto che mi stava appioppando, ho dovuto sopportare le sue lagne e…

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“Cinque anni fa…”

Quando ho aperto il blog cinque anni fa, non sapevo davvero cosa aspettarmi. Avevo tanti pensieri, tanti racconti, tante esperienze, e mi sembrava bello condividerle. Nel tempo si sono aggiunti tanti collaboratori, alcuni con i loro consigli, pensieri, esperienze e racconti. Altri con un contributo culinario, altri ancora con le preziosissime revisioni della lingua inglese. … Continua a leggere “Cinque anni fa…”

“Al Cuor non si comanda, ma allo Sguardo sì… (ovvero di Tette Ingombranti)”

Vi era in particolare un ragazzo che io ed una mia amica avevamo ribattezzato il fissatette. Tutt’oggi sono convinta che non avesse la minima idea di che volto avessi: ogni volta che m’incrociava il suo sguardo si accomodava fra le mie braccia. Ma quello degno di nota è stato il suo primo incontro con le mie curve

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Nella vetrina di una tipografia una volta ho visto una maglietta sulla quale campeggiava la scritta:

LE TETTE SONO LA PROVA CHE L’UOMO RIESCE A CONCENTRARSI SU DUE COSE CONTEMPORANEAMENTE.

A parte il fatto che non so proprio chi avrebbe l’ardire – e l’ardore- di indossare una maglietta del genere, quello che mi son sempre chiesta – da femminuccia vittima di sguardi a volte davvero invadenti- è perché questa parte del corpo femminile attragga così tanto i maschietti. Facendo questa domanda un po’ per gioco sul motore di ricerca per antonomasia mi sono imbattuta in una serie di articoli in cui citavano le più incredibili ricerche universitarie in merito alla questione, svoltesi un po’ dappertutto nel mondo. Ne ho lette di ogni, e sa da un lato mi viene da piangere pensando a come vengono sprecati certi denari, dall’altro mi viene da ridere per il trionfo della banalità con la quale

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“Di Comparse, di Montepulciano e di Carabinieri…”

Nel film si potrà notare il mio gomito. Delle altre tre nemmeno quello, ma è stata un’esperienza meravigliosa, straordinariamente stancante eppure soddisfacente. Assolutamente da rifare, prima o poi.

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Qualcuno di voi lo ricorderà, una decina di anni fa è impazzata la moda dei vampiri, in particolare di quelli glitterati.

Jackson Rathbone Twilight GIFOra, da accanita fan dei vampiri cattivi e sanguinolenti, ero un po’ perplessa, ma tutte le persone che leggevano Twilight me lo consigliavano, così ci sono cascata, all’ennesimo “devi assolutamente leggerli” della mia amica Kekka, me li sono fatti prestare e li ho letti.
Ammetto che mi sono subito appassionata alla storia! O meglio, alla scrittura, la storia è il classico triangolo amoroso adolescenziale con l’unica differenza che i due spasimanti sono esseri sovrannaturali. Ma è scritto davvero, davvero bene (onore al merito per Stephanie Meyer) tanto da convincermi ad andare con la suddetta Kekka ad aspettare l’uscita del quarto volume fuori dalla vecchia libreria di via Nazionale, nella quale c’erano anche gli attori… sotto la pioggia. Sì perché nel frattempo la saga di Twilight era diventata così…

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“Pirožki, Prigioni & Libertà”

«Se hai i pirožki nella sportina vuol dire che non sei solo. Qualcuno ti ama. »

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«Se hai i pirožki nella sportina vuol dire che non sei solo. Qualcuno ti ama. »

 

I Pirožki di Red

(la ricetta è presa da un ricettario di Expo 2015)

 

Ingredienti per la pasta (dose per circa 50 pirozki)
-1 kg di farina
-250 ml di latte parzialmente scremato
-35 gr di lievito
-2 uova
-150 gr di zucchero
-1 cucchiaino di sale
-200 gr di burro

Preparazione

Riscaldiamo il latte a fiamma bassa, mescolando continuamente sino a quando non avrà raggiunto una temperatura molto alta. Aggiungiamo un po’ di zucchero e lo mescoliamo con la farina e con il sale.
Uniamo il lievito, poi le uova e infine il latte. Mescoliamo bene con un frullino o a mano, sino a quando l’impasto non si separerà dalle pareti della ciotola. Copriamo con uno strofinaccio di cotone e lasciamo lievitare in un luogo tiepido per circa sessanta minuti.

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Quando…

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“Sette Barbie per un Ken”

Diventa tutto molto confuso, e tu sei lì spaesata che lisci la tua gonna e cerchi di essere ammiccante come puoi, ti hanno consigliato di guardare negli occhi quelli che ti piacciono e quindi ci provi, prendi un bel respiro e lo fai. Il cuore ti batte all’impazzata perché sembra che il ragazzino che hai puntato (il 4 su 5 in ordine di bellezza) venga dalla tua parte, ma invece di prendere la tua mano, prende quella della ragazza dietro di te.

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Fin da bambina ho sempre avuto una gran passione per le Barbie, ne ho collezionate 100 in totale (facendo la somma di quelle mie e di quelle di mia sorella), e per un totale di 100 Barbie mi sono stati regalati solo due Ken.

Poverini hanno avuto sempre un gran da fare.
Con il passare degli anni, quando ho preso la drastica decisione di portare tutte le mie Barbie in cantina e dar loro il meritato pensionamento, ho riflettuto molto sulla scelta di avermi regalato così tante Barbie e così pochi Ken.
Questo è esattamente lo specchio della nostra società!!

Non si dice forse che nascano circa sette donne per ogni uomo?

Tra i tanti episodi che corroborano questa (terrificante) teoria, uno è ancora vivido nella mia memoria e riesce ancora ad oggi a strapparmi un sorriso rassegnato.

Vi ricordate dove si svolgevano le vecchie feste di compleanno tra liceali?

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“…Nelle ‘puntate’ precedenti…”

In attesa di nuove (dis) avventure da raccontare, e credetemi ne sto vivendo, devo solo trovare il tempo di metterle nero su bianco, ecco per chi avesse curiosità qualche vecchia storia.

Buon weekend💟

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Qualche giorno fa ho fatto un recap di tutti gli articoli- consiglio che ho scritto, per fare un po’ di ordine soprattutto nella mia testa (dura); l’ho trovato rilassante e ho deciso di farlo anche con il resto dei miei scritti (e di quelli dei miei compagni di disavventura); nel corso di questi mesi ho trattato argomenti vari ed eventuali, lasciandomi trasportare dai ricordi, dall’umore e dall’ispirazione.
Sono tutti avvenimenti realmente accaduti, riflessioni, pensieri messi nero su bianco in ordine sparso.

Qui, ora, provo invece a dargli un senso almeno per argomento, così se avete qualche commento da fare, qualche opinione da scambiare, sarà più semplice.

Spero.

Risultati immagini per love gifSull’amore o giù di lì

Dio ci salvi da Cupido    (Gioia)
Mi stai friendzonando?!?! (Gioia)
– Mai ordinare pollo al Primo Appuntamento (Gioia)
L’importanza dello Spazzolino (Federica)
– Se ti dà del Tenero, non c’è del tenero

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