“Il piacere di prendersi una pausa”

Non sono mai stata in Irlanda del Nord, ma grazie a Ian Sansom mi è sembrato di sì, per le descrizioni dei paesaggi e dei personaggi che traccia con grande maestria. Con una penna ironica e divertente al punto giusto ci regala la meravigliosa figura di un bibliotecario il cui minore dei mali è quello di ritrovare i 15.000 libri perduti del bibliobus che deve condurre tra le verdi strade d’Irlanda; un componimento narrativo ironico all’apparenza, ma serio nell’affrontare il tema doloroso e scoraggiante della sempre più numerosa cessazione delle biblioteche e del sempre minore utilizzo di risorse dei comuni nell’istruzione

Through The Mirror

Ci sono dei libri nella vita che vanno letti per il semplice piacere di staccare un po’ la spina. Libri con pochi personaggi ma ben delineati, con una trama semplice ma accattivante e che una volta posati non lascino con troppi dubbi e domande, ma semplicemente con un sorriso ironico, e una garbata rilassatezza.

Molti snobbano questo tipo di libri perché pensano che un “vero lettore”, un “lettore di razza” debba per forza citare grandi autori o opere riconosciute dalla critica.

Boiate.

Un vero lettore legge tutto, pure gli harmony. È capace di cogliere la grandezza di capolavori della letteratura così come di ridacchiare su un volumetto d’appendice.

Per cui, diffidate da chi non legge qualcosa di cosidetto “più leggero”. Così come chi non beve vino, ha sicuramente qualcosa da nascondere.

Mentre aiutavo un mio alunno di diritto ed economia dello spettacolo, nell’inverno del 2015 (in quel brevissimo…

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“Al Cuor non si comanda, ma allo Sguardo sì (ovvero di Tette Inesistenti)”

Be, mie care tettone, lasciatevi dire che anche la vita di noi piatte non è affatto facile.

Innanzitutto noi con il cromosoma Y dobbiamo conversare!
Ci pensate???
E poi ci guardano in faccia, il che vuol dire che dobbiamo stare sempre attente a non fare smorfie quando rispondono!

Through The Mirror

Mi è capitato, qualche giorno fa, di imbattermi in un post su facebook che recitava così:

“IL BRUTTO DI NON AVERE LE TETTE E’ CHE DEVI USARE IL CERVELLO TUTTO IL GIORNO.”

Lì per lì ho sorriso e ho scorso avanti. 

inesistentiPoi però sono tornata indietro, ho salvato il post e ho cominciato a ripostarlo in tutti i miei social, anche come status di whatsapp, mentre a galla mi riveniva in mente come un film dal montaggio alla Memento, tutto il periodo (balordo) delle medie!

Mentre alle mie compagne di classe cominciava a spuntare un fisico da donna, io restavo piatta come una tavola da surf. Qualche insegnante un po’ sciroccata mi diceva che era perché non mangiavo abbastanza proteine… mia madre che dovevo avere pazienza, le tettone che almeno io potevo ancora indossare una maglietta attillata senza che i maschi mi fissassero.
No, non mi fissavano manco per…

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“Bagel, Caffè & Avvocati nella ‘Grande Mela’ “

Un processo nella fiction, fra colpi di scena, testimoni a sorpresa, giudici corrotti… è sempre qualcosa di avvincente, ma, nella sua spoglia realtà, è una delle cose più noiose che abbia mai visto. Ore ed ore di parole in burocratese, di domande, sempre le stesse poste all’infinito, e di risposte confuse, smozzicate.
Ma chi è che nella realtà si ricorda dov’era e cosa faceva l’8 ottobre del 1976????
Suvvia!

Through The Mirror

C’è stato un tempo, verso la fine della scuola, in cui mi era venuta una mezza idea di fare l’avvocato. La divorzista, per la precisione.
Mi sembrava un posto di lavoro sicuro. Una professione accettata dalla società e soprattutto remunerativa vista il numero esponenziale di separazioni!
Poi però l’idea di studiare latino per altri cinque anni, mi ha un po’ sconfortato, l’aver assistito a un vero processo civile, lungo, noioso, assolutamente diverso dall’immagine frizzante e avventurosa che ne dava la tv, mi ha convinta a cambiare strada.

GIF Project/The Loop

La verità è che mi ero fatta molto influenzare dall’apparenza, dal lustro che la professione ha sempre avuto tramite i media, nei quali sono persone autoritarie, bellissime, occupatissime, che si occupano di casi simbolo, importanti, difficili. Nessuna serie tv ha mai fatto vedere gli avvocati discutere del prezzo di una riparazione nel condominio tal de tali. Anche in quel caso si scopre…

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“(A)i miei tempi” – reblog

Originariamente postato l'11-07-2016   Il mio volto è traditore. Ho questo viso dolce, contornato da una cascata di ricci castani chiari quasi dorati (al momento in realtà li ho rosso fuoco rasati da un lato ma dettagli), che per niente al mondo farebbe pensare “questa è una st**a”. In amore. Stiamo parlando di quello. Io … Continua a leggere “(A)i miei tempi” – reblog

“Lo show deve continuare!”

"L'arte, se la amavi, valeva qualunque dolore o infelicità. Se era necessario ferire qualcuno per ottenere quel fine, allora così sia. Se il risultato era abbastanza bello, abbastanza strano, abbastanza memorabile, non aveva importanza. Ne valeva la pena."[1] Nella libreria in cui lavoro, da quasi un anno abbiamo istituito un club del libro, e ci … Continua a leggere “Lo show deve continuare!”

“Biancaneve ai tempi dello Smartphone”

Dopo aver letto un titolo come questo ci si aspetta che l'articolo inizi con “C’era una volta….” e se lo vogliamo fare ancora più d'effetto “C’era una volta in una terra molto lontana….” sì perché se si racconta di Principi Azzurri, matrigne cattive e animali del bosco con capacità di parola non può di certo … Continua a leggere “Biancaneve ai tempi dello Smartphone”