“Il Mondo Emerso dalla Fantasia”

So che ci sono due fazioni contrastanti, chi ritiene che lo stile della Troisi sia troppo “leggero” e chi la adora. Ai posteri l’ardua sentenza, quello che vorrei sottolineare è che il fantasy non è un sottogenere, e anche se lo fosse, ha il grande pregio di trasportarci via per un po’, ci trasforma in eroi, non vale forse la pena di rischiare e aprire il libro per vivere tutto questo?

Through The Mirror

Agosto 2005, ho appena finito la maturità superata alla grande, cosa sarà mai fare un regalo???
E’ di nuovo il compleanno di mio fratello, come è potuto succedere? Ah sì giusto, è un anniversario, ovvero una ricorrenza che ricade ogni anno, e ogni volta io non so cosa regalargli.
No, non adesso. Ad oggi ho una lista infinita di regali che so per certo possano piacergli, ma quell’anno funesto mio fratello era nel pieno dell’adolescenza, cioè quel periodo in cui “fa tutto schifo, fate tutti schifo, che schifo”, perciò capire cosa potesse fargli “un po’ meno schifo” non era facile…

“La paura è un’amica pericolosa: devi imparare a controllarla, ad ascoltare quello che ti dice. Se ci riesci ti aiuterà a fare bene il tuo dovere. Se lasci che sia lei a dominarti, ti porterà alla fossa.”[1]

Libri.
Non ho altra scelta. Nonostante le librerie di casa stiano per scoppiare…

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“Scrivere è un mestiere pericoloso!”

Ma, sarà che la persiana sbatte contro il vetro, i lampi illuminano quasi a giorno la stanza, le ombre disegnano sul muro scene di terrore, a me “Misery[1]” sta facendo morire di angoscia!!!
Riga dopo riga, mi sento sempre più dentro la storia, gemo, mi contorco, chiudo gli occhi e poi torno a leggere avidamente; sono tentata di interrompere ma ho paura degli incubi che potrei portarmi nel sonno.
E se sognassi Anne Wilkes[2] e tutte le torture che sta infliggendo al povero Paul Sheldon?
La trama non è poi così surreale come “The Dome”, “L’acchiappasogni” o “Carrie”. Niente alieni, bambole assassine o fenomeni sovrannaturali a mitigare le nostre ansie e consolarci con la chiara prospettiva del <>. No, qui i personaggi sono reali come noi! Veri, realistici. Niente magie vodoo, niente di extraterrestre.
Una fan psicopatica e uno scrittore stanco.

Through The Mirror

È Inverno, piena notte, il cielo ha deciso di venire giù a secchiate mentre si scatenano fulmini e tuoni. Un improvviso calo di corrente mi fa quasi urlare, mi trattengo a stento dal correre nel lettone dei miei come facevo da bambina. Ma non è certo il temporale a terrorizzarmi, è il libro che sto leggendo tutto d’un fiato alla debole luce dell’abat-jour nella casa dei nonni che scricchiola e cigola e già di suo mette ansia. Il libro l’ho iniziato poche ore prima, ma non riesco a staccarmene, nonostante il freddo, il sonno, l’angoscia che pagina dopo pagina mi sta salendo.

Avevo già letto romanzi di Stephen King, ma solitamente data l’eterna descrizione di ogni dettaglio, anche il più inutile, l’ansia non mi era mai salita. Nemmeno con IT, se non in un paio di scene. Il pregio di King è anche il suo difetto a…

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“La Fitzek Terapia (con Cioccolata)”

La Terapia è uno di quei libri che si insinuano nella mente anche di giorno, e che ti cominciano a far vedere cose strane.
Forse l’ho amato proprio per questa (in)naturale capacità di rendersi reale nonostante la storia si andasse a complicare sempre più verso l’irreale

Through The Mirror

Io e i miei amici da qualche anno abbiamo preso l’abitudine di farci una “lista dei desideri” per il compleanno e per Natale, in modo da essere sicuri di fare e ricevere solo ciò che ci piace, ma soprattutto di non ricevere doppioni.

Nella mia lista del 2016 c’era un libro che sono molto, molto contenta di aver ricevuto: La Terapia di Sebastian Fitzek.

 

“ «Che altro c’è? »
«
Forse lo riterrai stupido»
«
Vai avanti »
 «Credo che in questa stanza manchi qualcosa in più di un mobile […] c’è una strana atmosfera […] questa non sembra essere la stanza di una dodicenne »
C’è qualcosa che non va. ”[1]

Mi ha attirato subito il titolo, essendomi sempre interessata agli psico-thriller ed essendo in astinenza dal genere da un po’. E poi appena ho letto il quarto di copertina[2]

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“Abbandonata, restituita, ritornata… ”

https://youtu.be/fOZ3KhnvHB0   “Ero figlia di separazioni, parentele false o taciute, distanze. Non sapevo più da chi provenivo. In fondo non lo so neanche adesso.” [1]   Ogni volta che scegli di leggere un libro, scegli di affidarti al suo autore, di cedergli parte del tuo preziosissimo tempo, sperando che te lo restituisca in emozioni. Positive, negative, forti, violente perfino, purché non lasci … Continua a leggere “Abbandonata, restituita, ritornata… ”