“Il confine che divide la vita dalla morte è, al meglio, ombreggiato e vago. Chi potrebbe dire dove uno finisce e l’altro inizia?”

Il Poeta mi ha tenuta in agitazione con un batticuore costante. La suspance è l’ingrediente principale, aggiungeteci che ho letto questo libro quasi sempre in metropolitana avanti e indietro dall’università schiacciata fra persone che potevano benissimo essere dei serial killer (o più probabilmente impiegati annoiati), capirete perché credo che valga davvero la pena di essere letto.

Through The Mirror

“La morte è il mio mestiere. Ci guadagnavo da vivere e ci costruivo sopra la mia reputazione professionale. Ne ho approfittato. È sempre stata attorno a me, ma mai così vicina con Gladden e Backus, quando mi ha respirato in faccia, mi ha fissato negli occhi e ha cercato di afferrarmi.”[1]

Mettiamoci che il killer lascia indizi presi dai romanzi di Poe, sarà che il protagonista è un giornalista che scrive di cronaca nera e si ritrova a viverla sulla propria pelle, sarà che Connelly[2] per me è abbastanza una garanzia, ma dalla prima pagina all’ultima, con i dovuti intervalli di stasi,Il Poetami ha tenuta in agitazione con un batticuore costante. La suspance è l’ingrediente principale, aggiungeteci che ho letto questo libro quasi sempre in metropolitana avanti e indietro dall’università schiacciata fra persone che potevano benissimo essere dei serial killer (o più probabilmente impiegati annoiati)…

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“Imprevisti, Antistaminici & Cinnamon Rolls”

DOPO ESSERE MORTA IN UN INCIDENTE STRADALE, TRAVOLTA DA UN MEZZO PESANTE CHE TRASPORTAVA PRODOTTI CONTRO LA DISFUNZIONE ERETTILE, LA GIOVANE ELEONOR SI RITROVA CATAPULTATA NELL’ALDILÀ. TUTTAVIA QUANDO IL SUO MENTORE MICHAEL LE RIVELA CHE SI TROVA NELLA “PARTE BUONA” GRAZIE ALLE SUE BUONE AZIONI E PER AVER AIUTATO MOLTI INNOCENTI A USCIRE DAL BRACCIO DELLA MORTE, ELEANOR CAPISCE CHE C’È STATO UN ERRORE E DI ESSERE STATA SCAMBIATA PER QUALCUN ALTRO; ELEANOR INFATTI NON È AFFATTO “BUONA”, MA UNA RAGAZZA PROFONDAMENTE EGOISTA CHE NON HA MAI FATTO UNA BUONA AZIONE IN TUTTA LA SUA VITA. BLOCCATA IN UN MONDO IN CUI È IMPOSSIBILE DIRE LE PAROLACCE E IN CUI SONO TUTTI GENTILI, ELEANOR DEVE QUINDI NASCONDERE IL SUO COMPORTAMENTO “CATTIVO” E IMPARARE A COMPORTARSI COME UNA PERSONA DEGNA DELLA “PARTE BUONA”.

Through The Mirror

La Primavera, che bella stagione, dicono. Piena di amore. Dicono. E di sole. Mah. Io vedo solo polline. Polline ovunque. E quindi mi tocca stare reclusa fra quattro mura ad aspettare l’estate. O a imbottirmi di antistaminici e affrontare i viali imbiancati.

Che poesia la Primavera. Dicono. Io la detesto.

Per fortuna col tempo ho imparato a vederne i lati positivi, come ad esempio…..

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Ora non me ne viene in mente nemmeno uno, ma sono sicura che me li sono appuntati da qualche parte.

Per non infettare tutti col mio cinismo comunque, ho trovato tre tra i miei rimedi preferiti: i libri, i viaggi e le serie tv.
I libri mi permettono di fingere che sia una delle altre stagioni e respirare con meno ansimi, i viaggi mi fanno apprezzare un po’ di più la Primavera, coi paesaggi infiorati, etciù, e i verdi campi, etciù. Col…

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“Il Cinese e il Coccodrillo”

Nessuna wonderpoliziotta o batdetective, semplici menti investigative che con fatica e intuito cercano di risolvere il caso e la vita privata. uIn questo la serie manca moltissimo! Però a sua discolpa c’è da dire che questo “prequel” non è stato inserito (il che vuol dire che non avete nemmeno la classica scusa del “ho già visto il telefilm quindi so chi è l’assassino non ha più senso leggere il libro”, tra l’altro ha SEMPRE SENSO leggere un libro!!!).

Through The Mirror

Inverno. Maglioni a collo alto, tazze fumanti, piatti abbondanti e piumoni. Il camino. La neve. Chiacchiere con gli amici davanti ai giochi da tavolo ritirati fuori da soffitte e cantine.

Ho sempre immaginato che quando fossi andata a vivere per conto mio avrei passato l’inverno in questo modo. Non so se credevo di diventare milionaria tutto d’un botto per comprarmi uno chalet con tanto di camino e stanze per ogni ospite (considerando tra l’altro che il mio desiderio è di vivere sul mare! Cioè proprio quasi dentro… quindi questa sarebbe pure la seconda o terza proprietà) o semplicemente da brava sceneggiatrice mi sono lasciata trascinare dalla finzione, perché da sola ci vivo, l’inverno sta arrivando, ma io non solo non ho un camino, né stanze per tutti, ma lavorerò circa 12h al giorno quindi dubito avrò voglia di preparare deliziosi banchetti o di giocare dopo cena…

Sarebbe bello avere una…

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“Un Aquilone color Malinconia”

È straordinario, e spaventoso, quanto sia ancora attuale, quanto rileggendolo ci si riveda ancora e ancora in quel clima, in quell’odio, in quella fatica.
Non è un romanzo per deboli di cuore. E’ duro e onesto. A tratti crudele. E allo stesso tempo poetico, dolce. Questo romanzo va letto e riletto per la poesia, per gli argomenti e le emozioni che trasmette. Avvinghiati a una copertina e una bevanda calda consolatrice, circondati da pacchi di fazzoletti.

Through The Mirror

Lo scrittore francese Victor Hugo scriveva della malinconia che è “la gioia di sentirsi tristi”. Si potrebbe definire come il desiderio, in fondo all’anima, di qualcosa che non si ha mai avuto, ma di cui si sente dolorosamente la mancanza. 

C’è stato un Autunno in cui non sono stata molto bene, non facevo in tempo a riprendermi da un’influenza che me ne veniva un’altra.
Capita a tutti prima o poi nella vita, non è niente di preoccupante. Lo diventa però, se è l’Autunno dell’ultimo anno di liceo, nel quale tutti i professori infieriscono e ti terrorizzano ricordandoti (come se non fosse chiaro!) che quello è l’anno della maturità e non puoi fallire.
Poca pressione, insomma.

Perciò essere relegata a letto, smocciolante, poche settimane dopo l’inizio delle lezioni mi aveva messo in uno stato di agitazione. Non solo, improvvisamente la voglia di scappare dalla scuola e intraprendere finalmente il…

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“Hannibal, Filetto in Crosta e Vino Rosso”

Ricominciamo? Perché no…

Through The Mirror

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Inverno,rigorosamente. Tardo pomeriggio, quando il cielo non è ancora del tutto ammantato di nuvoloni neri ma mantiene ancora qualche tonalità del blu, e qualche stella più prepotente delle altre riesce ad affacciarsi.

In questa atmosfera, assicurarsi di aver chiuso a chiave la porta e le finestre (o al primo spiffero che ne fa sbattere una lascerete il cuore sul pavimento), e stappare una bottiglia dibuon vino rosso,

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non uno in cartone arraffato al supermercato, uno davvero buono, non troppo dolce, consiglioil Barolo: vino piemontese dal pronunciato colore rosso granato, a tratti rubino e che presenta riflessi aranciati col progredire dell’invecchiamento; il suo profumo è intenso, complesso e particolarmente persistente[1].

Versarsene un abbondante bicchiere (di vetro!) e, dopo aver preparato un delizioso filetto di manzo in crosta* tumblr_inline_nfxeddi3rd1svk9zc  , accomodarsi su una poltrona morbida, sorseggiare il vino e iniziare a guardare“Hannibal”.

Ammetto che l’idea di iniziare…

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“Il confine che divide la vita dalla morte è, al meglio, ombreggiato e vago. Chi potrebbe dire dove uno finisce e l’altro inizia?”

https://youtu.be/ulxNrRLbhEw   “La morte è il mio mestiere. Ci guadagnavo da vivere e ci costruivo sopra la mia reputazione professionale. Ne ho approfittato. È sempre stata attorno a me, ma mai così vicina con Gladden e Backus, quando mi ha respirato in faccia, mi ha fissato negli occhi e ha cercato di afferrarmi.”[1] Mettiamoci che … Continua a leggere “Il confine che divide la vita dalla morte è, al meglio, ombreggiato e vago. Chi potrebbe dire dove uno finisce e l’altro inizia?”

“Imprevisti, Antistaminici & Cinnamon Rolls”

La Primavera, che bella stagione, dicono. Piena di amore. Dicono. E di sole. Mah. Io vedo solo polline. Polline ovunque. E quindi mi tocca stare reclusa fra quattro mura ad aspettare l’estate. O a imbottirmi di antistaminici e affrontare i viali imbiancati. Che poesia la Primavera. Dicono. Io la detesto. Per fortuna col tempo ho … Continua a leggere “Imprevisti, Antistaminici & Cinnamon Rolls”

I Classici: “Frankenstein, o il moderno Prometeo”

“La sua pelle gialla a malapena copriva la trama dei muscoli e delle arterie, i suoi capelli erano fluenti e di un nero lucente, i denti di un bianco perlaceo, ma questi pregi facevano solo un più orrido contrasto con gli occhi acquosi che sembravano quasi dello stesso colore delle orbite biancastre...”[1]    L'eruzione del … Continua a leggere I Classici: “Frankenstein, o il moderno Prometeo”