Il protagonista di “Apex nasconde il dolore” è appunto un consulente di terminologia. Se qualcuno ha bisogno del nome giusto per il suo nuovo prodotto – che si tratti di un’automobile o di un antidepressivo, di una merendina o di un cucchiaio -, lui è la persona giusta.
Inverno.
Maglioni a collo alto, tazze fumanti, piatti abbondanti e piumoni. Il camino. La neve. Chiacchiere con gli amici davanti ai giochi da tavolo ritirati fuori da soffitte e cantine.
“Tutto ciò che sentiva ora era invidia. Queste persone avevano aspettative. Del mondo, del futuro, non importava: l’aspettativa era un concetto così innovativo per lui che non poteva fare a meno di essere un po’ commosso da quello che stavano dicendo. Qualunque cosa fosse.”
― Colson Whitehead, Apex nasconde il dolore
Ho sempre immaginato che quando fossi andata a vivere per conto mio avrei passato l’inverno in questo modo. Non so se credevo di diventare milionaria tutto d’un botto per comprarmi uno chalet con tanto di camino e stanze per ogni ospite (considerando tra l’altro che il mio desiderio è di vivere sul mare! Cioè proprio quasi dentro… quindi questa sarebbe pure la seconda o terza proprietà) o semplicemente…
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