MA STASERA CHE GUARDIAMO? – episodio 6 (film horror)”

Come per ogni genere, anche per quello dell’horror, le sfumature e le declinazioni sono delle più varie, così come i gusti di coloro che apprezzano i film con continui “salti sulla sedie” dovuti a scene create per spaventare o coloro che prediligono un subdolo sviluppo intento a creare un tipo di paura che colpisce il lato psicologico, chi preferisce vedere in modo chiaro e lampante scene crude e cruenti o chi predilige la tortura sottintesa che viene arricchita dalla fervida immaginazione di ciascuno

Through The Mirror

GIFS7: October 2015

Rieccomi per farvi compagnia con la nostra rubrica per appassionati di film, e quale occasione migliore di Halloween per parlare di un genere come quello dell’horror?

Il cinema dell’orrore è sicuramente tra i più longevi, già ai tempi del cinema muto venivano prodotte delle pellicole appartenenti a questo genere cinematografico, il quale vede come caratteristica principale quella di far rabbrividire e inquietare lo spettatore. I personaggi mostruosi e le situazioni macabre creano le tipiche atmosfere da brivido che gli appassionati del genere vanno ricercando, contornate ovviamente da luoghi fatiscenti e circostanze spaventose narrate in modo suggestivo e convincente.

Come per ogni genere, anche per quello dell’horror, le sfumature e le declinazioni sono delle più varie, così come i gusti di coloro che apprezzano i film con continui “salti sulla sedie” dovuti a scene create per spaventare o coloro che prediligono un subdolo sviluppo intento a creare un tipo di…

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“SCOOBY DOO”

SCOOBY DOO è, tra le altre cose, il titolo di una canzone rilasciata dai Pinguini Tattici Nucleari a novembre 2020. Parla di uno quei primi passaggi dall’adolescenza all’età adulta rappresentato dalla fine delle scuole superiori all’inizio del periodo universitario. Attraverso una serie di dettagli incontriamo una ragazza che sta affrontando questa esperienza a modo suo, … Continua a leggere “SCOOBY DOO”

“Chi ha paura del buio?”

Non è esattamente uscito ieri il libro, ma sono sicura che potreste ancora trovarlo in libreria o ordinarlo, e ne vale la pena, possibilmente prima di vedere il film così non vi rovinate il colpo di scena finale! Preparatevi un buon bicchiere di vino rosso, trovate una posizione comoda sul divano, scaldate la stanza e lasciate solo le luci necessarie alla lettura. Assicuratevi di essere soli, e mi raccomando… Non dite una parola!

Through The Mirror

Era difficile trovare l’appartamento adatto, perciò uccisero la vecchia signora. L’uomo chiamato Sport bussò alla porta. Aveva indosso una tuta verde, così l’avrebbero preso per un idraulico. Maxwell stava da parte, in modo che la vecchia signora non potesse vederlo dallo spioncino. Anche Maxwell era in tuta verde, ma non rassomigliava affatto a un idraulico. Nessuno avrebbe mai aperto la porta a Maxwell.[1]

Non mi fa paura la solitudine.
Non mi fa paura il buio.
Però devo smetterla di leggere thriller dopo il tramonto, quando sono sola in casa! Perché va bene l’atmosfera, la suggestione e il pathos, ma rischiare l’infarto perché la vicina di casa ha sbattuto la finestra un po’ più forte del solito, o scattare con la racchetta da tennis in mano ad ogni scricchiolio di un mobile un po’ più vecchiotto non giova alla mia salute, né quella fisica né quella mentale.

Che poi…

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“Facciamo un gioco…”

L’isolamento è quello che percepisco di più da questo libro. Ed è stato bello leggerlo al mare, circondata dal sole, dalle onde, dalla gente felice, e percepire comunque il senso di angoscia e solitudine di Ellie/Smudge… Con la voce tormentata di Sia* come colonna sonora…

Vi siete mai sentiti così?

Through The Mirror

*

“Hai mai avuto paura di restare intrappolata nella vita di qualcun’altra?”

bn Graphic by: Gioia

Letta questa frase, ero già praticamente conquistata. Ormai si sarà capito, leggo di tutto ma ho una predilezione per i thriller, specialmente quelli con una base psicologica.
La perdita di identità è un tema che mi piace particolarmente e credo sia per questo che seguo con tanto entusiasmo la serie tv Orphan Black. E per lo stesso motivo non sono riuscita a staccarmi dalla lettura di “La gemella sbagliata”, l’esordio letterario dell’inglese Ann Morgan.
Due gemelle e un gioco semplice quanto pericoloso: scambiarsi per un po’ e vedere se qualcuno ci fa caso.
Credo che qualsiasi coppia omozigote l’abbia fatto almeno una volta, magari per evitare un’interrogazione, per mettere alla prova gli amici, o semplicemente per scherzo.

Un gioco.
Niente di più.

Ma che succede se una delle due non vuole più tornare…

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“La verità troverà te”

«Il cervello umano è composto all’incirca da cento miliardi di cellule nervose collegate fra loro da più di cento migliaia si sinapsi. I singoli pensieri si formano a una velocità incredibilmente alta, ben prima che la mente possa esprimerli in forma verbale»

Through The Mirror

51_ la psichiatra

«Il cervello umano è composto all’incirca da cento miliardi di cellule nervose collegate fra loro da più di cento migliaia si sinapsi. I singoli pensieri si formano a una velocità incredibilmente alta, ben prima che la mente possa esprimerli in forma verbale»[1]

Vi capita mai di essere “chiamati” da un libro? Se ne sta lì, sul suo scaffale insieme a tanti altri, e quando gli passi davanti è come se ti sussurrasse “prendimiiii, leggimiiii”.Spero di sì o comincio a pensare di avere le allucinazioni. O forse è solo l’effetto post libro.

«Sembri proprio spaventata, sembrava dire lo sguardo del gatto. “Ed è proprio come mi sento”»[2]

Ad ogni modo, tre anni fa sono passata davanti a uno scaffale e “La psichiatra” di Wulf Dorn, mi ha chiamata, sedotta fino a convincermi a prenderlo. Poi però per un motivo o per un altro l’ho tenuto lì, sul mio di…

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“Voglia di cambiamento….”

Ho deciso cambio look. Però visto che fra budget e tempo non riesco a passare dalla parrucchiera nemmeno in zona gialla, lo rifarò al blog…Nuovi font, nuovo tema, nuovi colori….che ne dite? In realtà sono molte le cose che vorrei cambiare ora come ora. Sono in smartworking. Molti pensano che si lavori di meno. Forse … Continua a leggere “Voglia di cambiamento….”

“Pandemia”

Un anno.

Through The Mirror

Sapete, è curioso che nel momento in cui si avrebbe tutto il tempo di scrivere, si perdano le parole.

Perché qualsiasi parola mi sembra banale, già detta, inesperta, assordante, assurda, surreale. Come questa pandemia.

Pandemia.

Non pensavo ne avrei mai vista una, vissuta una. Come molti mi sentivo in un’epoca dove l’inquinamento o il digitale sarebbero stati i nemici. Le atomiche. Ma una pandemia.

Sembra un film e non lo è. E non si vede la fine. E si resta a casa, si resta positivi (no, non ci riesco molto, ammettiamolo), aggrappati alla speranza del buon senso, di una cura, di una fine. Di un nuovo inizio.

E le parole restano vuote.

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“Modella per Caso”

Caro mondo dell’arte (o suddetta tale), se proprio mi vuoi come musa ispiratrice, sei gentilmente pregato di non cogliermi di sorpresa, o con l’inganno, e di retribuirmi poi in modo adeguato, perché non è che posso sempre concedermi così.. aggratiss!!

Through The Mirror

3ac97ef4285d35b33aa82dc25bdcaa7c--pencil-art-drawings-drawing-sketchesUna delle mie paure più bizzarre è quella di ritrovare qualche parte del mio corpo negli ultimi servizi di un telegiornale, quando parlano, ad esempio, di obesità, di caldo afoso o di calo delle nascite. Di solito, insieme ai soporiferi luoghi comuni, sfoggiano le immagini cosiddette di repertorio in cui vengono inquadrate di spalle persone in sovrappeso che camminano, mani che riempiono una bottiglietta d’acqua da una fontanella, o mani che spingono dei passeggini vuoti. Sono riprese fatte nelle vie principali delle grandi città e all’occorrenza vengono tirate fuori e inserite nei contesti più svariati. Non venendo mai inquadrati i volti, non c’è bisogno che qualche assistente di produzione allenato li insegua per farsi firmare la liberatoria e così chiunque si può trovare protagonista inconsapevole di qualche “pubblicità progresso” o di qualche velatissima critica alla società post-moderna.
Avendo io dei fianchi generosi ed una generosissima pancia, quando mi capita di…

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