“Io (e Chuck) vs la Cacio & Pepe”

Ma questa primavera sono pronta, non vedo l’ora di tornare a divertirmi con Chuck Burtoski e la sua banda di sgangherati aiutanti, e magari chissà, sarà la volta buona che mi viene una buona cacio e pepe…

Through The Mirror

Cacio e Pepe
(la ricetta è di mia mamma, Mena, e vi assicuro che A LEI viene una bontà…)

Ingredienti(per 4 persone)

82_ chuck-300 g di tonnarelli
-110 g di pecorino romano – per fare questa pasta si usa solo ed esclusivamente il pecorino romano!

– pepe in grani nero ad occhio (mi ha proprio detto così…. E poi mi lamento che a che a me non viene!)
– Acqua di cottura

-Sale grosso q.b.

Preparazione

Schiacciamo i grani di pepe con un coltelloe poi scaldiamoli in una padella senza aggiungere nulla se non un mestolo di acqua di cottura della pasta creando una sorta di brodo profumato.La percentuale di acqua e pecorino deve essere di uno ad uno, quindi per ottenere una crema perfetta scaldate 110g di pecorino con 110g di acqua di cottura e deve sciogliersi con il calore della pasta. La cacio e pepedeve essere al dentee…

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“Sigarette, whisky e menzogne”

È una serie tv profondamente psicologica, per intenditori, per chi ama i dialoghi lunghi, gli anni Sessanta e le atmosfere retrò, che va gustata coi suoi tempi, perché a differenza dei protagonisti che vanno sempre di corsa, gli spettatori devono mettersi sul divano con molta calma, magari sorseggiando un whisky**.

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Ostriche alla Rockefeller* e Old fashioned**
(la ricetta delle ostriche è del mio amico John, quella del cocktail l’ho presa online)

86_madmenIngredienti per 2 persone

-6 ostriche fresche (vive) sul semiguscio * 
-1 cucchiaio di burro 
-1 cucchiaio di foglie di spinaci freschi tritati finemente 
– 1 e ½ cucchiai di cipolla tritata finemente 
– 1 e ½ cucchiai di prezzemolo tritato finemente 
-2 e ½ cucchiai di briciole di pane fatte in casa 
– Salsa tabasco a piacere 
– ¼  cucchiaino di Herbsaint o Pernod[1]
– ¼  cucchiaino di sale 
– Salgemma
– Spicchi di limone per guarnire

 

Procedimento

 Usando un coltello da ostrica, apriamo i gusci di ostrica, quindi rimuoviamo le ostriche. Scartiamo i gusci superiori; strofiniamo e asciughiamo i gusci di fondo. Scoliamo mantenendo il liquido in una ciotola.
In una grande casseruola, sciogliamo il burro; aggiungiamo spinaci, cipolla, prezzemolo, pane grattugiato, salsa Tabasco, Herbsaint e sale. Cuociamo mescolando continuamente, per 15 minuti. Togliamo dal fuoco e tritiamo…

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“Risate scottish style”

Di fronte a mega produzioni, Lovesick potrebbe venir trascurata, e sarebbe davvero un crimine: riesce infatti, in appena 25 minuti per volta, a farci ridere e a farci tornare nel mondo ancora sorridenti.

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<<E ora cosa mi guardo?>> is the new <<e ora cosa mi metto?>>, non trovate? Non stiamo (quasi) più due ore davanti all’armadio a passare in rassegna ogni singolo maglioncino, camicetta, gonna o pantalone. Piuttosto restiamo incollati alle varie piattaforme a fare zapping, cercando la serie tv perfetta per il mood, il meteo, la situazione, la giornata. Rischiando di finire due ore dopo in ritardo e senza aver visto niente.

Vi suona familiare?

Bene, allora vi aiuto io.

Se cercate qualcosa di divertente ma che non faccia semplicemente da sottofondo, se vi piacciono le storie con pochi protagonisti, possibilmente amici, e soprattutto se siete in cerca di accento scozzese… LOVESICK[1] è ciò che dovete assolutamente far partire.

Non vi so dire come sia il doppiaggio perché mi sono talmente innamorata del loro slang che non ci ho nemmeno provato a guardarlo in italiano!

Immaginate che per un qualsiasi…

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“Il confine che divide la vita dalla morte è, al meglio, ombreggiato e vago. Chi potrebbe dire dove uno finisce e l’altro inizia?”

Il Poeta mi ha tenuta in agitazione con un batticuore costante. La suspance è l’ingrediente principale, aggiungeteci che ho letto questo libro quasi sempre in metropolitana avanti e indietro dall’università schiacciata fra persone che potevano benissimo essere dei serial killer (o più probabilmente impiegati annoiati), capirete perché credo che valga davvero la pena di essere letto.

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“La morte è il mio mestiere. Ci guadagnavo da vivere e ci costruivo sopra la mia reputazione professionale. Ne ho approfittato. È sempre stata attorno a me, ma mai così vicina con Gladden e Backus, quando mi ha respirato in faccia, mi ha fissato negli occhi e ha cercato di afferrarmi.”[1]

Mettiamoci che il killer lascia indizi presi dai romanzi di Poe, sarà che il protagonista è un giornalista che scrive di cronaca nera e si ritrova a viverla sulla propria pelle, sarà che Connelly[2] per me è abbastanza una garanzia, ma dalla prima pagina all’ultima, con i dovuti intervalli di stasi,Il Poetami ha tenuta in agitazione con un batticuore costante. La suspance è l’ingrediente principale, aggiungeteci che ho letto questo libro quasi sempre in metropolitana avanti e indietro dall’università schiacciata fra persone che potevano benissimo essere dei serial killer (o più probabilmente impiegati annoiati)…

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“Adulti sì, ma non troppo!”

Ci paghiamo le bollette e facciamo le lavatrici, abbiamo contratti a nostro nome. Non è questo essere adulti?

Ma non bisogna cadere nella trappola: un lato fanciullesco, immaturo, sarebbe saggio lasciarlo. Tirarlo fuori quando siamo esauriti. Ricordarci che la vita è una e non bisogna prenderla troppo sul serio.

Per alzata di mano Quanti di voi, anche anni e anni dopo la fine della scuola, sono ancora in buoni rapporti con gli ex compagni?

E di università?

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Quando mi chiedono come è vivere con la mia migliore amica, la risposta è sempre la stessa: <<Bello, non ci vediamo mai!>>. A prima impressione potrebbe sembrare un’affermazione negativa, come se presupponesse che vedendoci più spesso andrebbe male. E chissà, magari sarebbe anche così. Ma quello che intendo è che alternandoci spesso nella presenza in casa, vedendoci solo a cena – e non sempre, e qualche domenica, riusciamo davvero a ritagliarci dei momenti solo nostri che rendono il vivere insieme speciale.

Risultati immagini per best friends gifPerché non c’è la quotidianità o il darsi per scontate. Bisogna, esattamente come facevamo prima, scegliere di passare del tempo assieme.

A volte andiamo a fare la spesa, cuciniamo dei dolci (io me la cavo decisamente meglio col salato), ci mettiamo sul balcone ognuna col suo libro (anche se lei sta ancora leggendo lo stesso romanzo da quattro mesi e io nel frattempo ho svaligiato la libreria); ma…

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“Imprevisti, Antistaminici & Cinnamon Rolls”

DOPO ESSERE MORTA IN UN INCIDENTE STRADALE, TRAVOLTA DA UN MEZZO PESANTE CHE TRASPORTAVA PRODOTTI CONTRO LA DISFUNZIONE ERETTILE, LA GIOVANE ELEONOR SI RITROVA CATAPULTATA NELL’ALDILÀ. TUTTAVIA QUANDO IL SUO MENTORE MICHAEL LE RIVELA CHE SI TROVA NELLA “PARTE BUONA” GRAZIE ALLE SUE BUONE AZIONI E PER AVER AIUTATO MOLTI INNOCENTI A USCIRE DAL BRACCIO DELLA MORTE, ELEANOR CAPISCE CHE C’È STATO UN ERRORE E DI ESSERE STATA SCAMBIATA PER QUALCUN ALTRO; ELEANOR INFATTI NON È AFFATTO “BUONA”, MA UNA RAGAZZA PROFONDAMENTE EGOISTA CHE NON HA MAI FATTO UNA BUONA AZIONE IN TUTTA LA SUA VITA. BLOCCATA IN UN MONDO IN CUI È IMPOSSIBILE DIRE LE PAROLACCE E IN CUI SONO TUTTI GENTILI, ELEANOR DEVE QUINDI NASCONDERE IL SUO COMPORTAMENTO “CATTIVO” E IMPARARE A COMPORTARSI COME UNA PERSONA DEGNA DELLA “PARTE BUONA”.

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La Primavera, che bella stagione, dicono. Piena di amore. Dicono. E di sole. Mah. Io vedo solo polline. Polline ovunque. E quindi mi tocca stare reclusa fra quattro mura ad aspettare l’estate. O a imbottirmi di antistaminici e affrontare i viali imbiancati.

Che poesia la Primavera. Dicono. Io la detesto.

Per fortuna col tempo ho imparato a vederne i lati positivi, come ad esempio…..

……………….

………………

……………..

Ora non me ne viene in mente nemmeno uno, ma sono sicura che me li sono appuntati da qualche parte.

Per non infettare tutti col mio cinismo comunque, ho trovato tre tra i miei rimedi preferiti: i libri, i viaggi e le serie tv.
I libri mi permettono di fingere che sia una delle altre stagioni e respirare con meno ansimi, i viaggi mi fanno apprezzare un po’ di più la Primavera, coi paesaggi infiorati, etciù, e i verdi campi, etciù. Col…

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“Con la pancia piena si ride meglio”

Invece i quattro protagonisti sono il prototipo del “nuovo uomo”, quello che si depila e piange per un’unghia scheggiata. Lavorano per una rivista come fotografo, reporter, correttore di bozze e amministratore. Nessun lavoro di manovalanza, nessun mattone da tirare giù o carbone da estrarre.
Non che i lavori creativi non siano pesanti, anzi, ma fa subito ridere questo parallelismo tra uomo d’altri tempi e questi quattro assurdi esemplari.

Through The Mirror

Dopo il pranzo di Pasqua si dovrebbe camminare due giorni, ma anche sbracarsi sul divano col bro a fare indigestione di serie tv non è affatto male.
Dopo aver fatto conoscere TBBT ai nostri genitori, ci ritroviamo soli e svogliati, vorremmo vedere qualcosa di nuovo ma allo stesso tempo niente di impegnativo. Una parte di noi vorrebbe aiutare super Mario a salvare la principessa (abbiamo il gioco da 20 anni e abbiamo accumulato 54 stelle su 100… povera donna), ma sarebbe qualcosa di troppo attivo.

Così ci mettiamo a fare zapping sulle piattaforme in abbonamento ed ecco che su TimVision ci casca l’occhio (o meglio il telecomando facendo partire il trailer) su una sticom che sembra promettente: Man at Work.
Entrambi l’abbiamo sentita nominare ma nessuno dei due aveva mai avuto abbastanza curiosità da iniziarla, ma visto che il fato (o la forza di gravità) ce l’ha presentato su un…

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“God save the (trash) Monarchy”

Nel mio cuore ho sempre sognato che una volta ristabilita la Monarchia io mi sarei scoperta tipo sedicesima in linea di successione al trono, così da godere di ogni privilegio ma senza l’ansia di dover fare sul serio la regina, perché no, non ci tengo. Sedicesima è una buona posizione, sei ancora papabile perciò servita e riverita, ma dovrebbe succedere una strage perché arrivino le vere responsabilità.

Through The Mirror

*Victoria Sponge
(la ricetta è del mio amico inglese John)

71_the royals.jpg Graphic by: Gioia

Ingredienti per 8 persone:
-180g di burro non salato
-180g di zucchero
– ½ cucchiaino di Estratto di vaniglia
-3 uova medie
-180 g di farina autolievitante
-circa 4 cucchiai di marmellata di lamponi
-100ml panna fresca
-100ml philadelphia
– zucchero a velo q.b.

Preparazione

Prendiamo una teglia per muffin o simili. Mettiamo il burro, lo zucchero e l’estratto di vaniglia in una ciotola e mescoliamo bene fino ad ottenere una consistenza cremosa. Sbattiamo lentamente le uova, una per una, poi amalgamiamole alla farina e impastiamo bene.
Dividiamo l’impasto ottenuto e mettiamolo nel forno e cuocere per circa 20 minuti a circa 180° fino a che sarà lievitato e dorato. Per essere sicuri che siano pronte, possiamo premere al centro di una tortina e vedere se torna indietro…
Quando sono pronti, togliamo dal forno e lasciamolo raffreddare…

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