PS. Nella scena in cui lei dice all’araldo ( a cui la matrigna ha appena fatto lo sgambetto facendo si che si rompesse la scarpetta) “Vedete io ho l’altra scarpetta” io avrei fatto seguire un bel “piglaitevela in c…..” rivolto alle sorellastre…
ma…mi sa che non si poteva!
“C’era una volta in un paese lontano,un piccolo regno pacifico e prosperoso, ricco di antiche e poetiche tradizioni…lì in un maestoso castello viveva un nobile signore con la sua figlioletta adorata. Benché egli non facesse mai mancare nulla alla sua bambina capiva che ella avrebbe avuto bisogno delle cure di una mamma così si risposò con una donna vedova di nobile famiglia che aveva due bambine:Anastasia e Genoveffa. Purtroppo il buon uomo morì improvvisamente e la matrigna invidiosa della bellezza della bambina che faceva sfigurare le sue brutte figlie la relegò in cucina, tanto che alla bambina fu dato il nomignolo di Cenerentola. Passarono gli anni e il castello andò in rovina perché le ricchezze della famiglia venivano sperperate per viziare le due ragazze ma nonostante Cenerentola fosse costretta a fare da serva nella sua stessa casa non smise di essere buona e gentile perché ad ogni levare del sole…
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