“Pandemia”

Un anno.

Through The Mirror

Sapete, è curioso che nel momento in cui si avrebbe tutto il tempo di scrivere, si perdano le parole.

Perché qualsiasi parola mi sembra banale, già detta, inesperta, assordante, assurda, surreale. Come questa pandemia.

Pandemia.

Non pensavo ne avrei mai vista una, vissuta una. Come molti mi sentivo in un’epoca dove l’inquinamento o il digitale sarebbero stati i nemici. Le atomiche. Ma una pandemia.

Sembra un film e non lo è. E non si vede la fine. E si resta a casa, si resta positivi (no, non ci riesco molto, ammettiamolo), aggrappati alla speranza del buon senso, di una cura, di una fine. Di un nuovo inizio.

E le parole restano vuote.

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“Un Aquilone color Malinconia”

È straordinario, e spaventoso, quanto sia ancora attuale, quanto rileggendolo ci si riveda ancora e ancora in quel clima, in quell’odio, in quella fatica.
Non è un romanzo per deboli di cuore. E’ duro e onesto. A tratti crudele. E allo stesso tempo poetico, dolce. Questo romanzo va letto e riletto per la poesia, per gli argomenti e le emozioni che trasmette. Avvinghiati a una copertina e una bevanda calda consolatrice, circondati da pacchi di fazzoletti.

Through The Mirror

Lo scrittore francese Victor Hugo scriveva della malinconia che è “la gioia di sentirsi tristi”. Si potrebbe definire come il desiderio, in fondo all’anima, di qualcosa che non si ha mai avuto, ma di cui si sente dolorosamente la mancanza. 

C’è stato un Autunno in cui non sono stata molto bene, non facevo in tempo a riprendermi da un’influenza che me ne veniva un’altra.
Capita a tutti prima o poi nella vita, non è niente di preoccupante. Lo diventa però, se è l’Autunno dell’ultimo anno di liceo, nel quale tutti i professori infieriscono e ti terrorizzano ricordandoti (come se non fosse chiaro!) che quello è l’anno della maturità e non puoi fallire.
Poca pressione, insomma.

Perciò essere relegata a letto, smocciolante, poche settimane dopo l’inizio delle lezioni mi aveva messo in uno stato di agitazione. Non solo, improvvisamente la voglia di scappare dalla scuola e intraprendere finalmente il…

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“Un albero, un plaid & profumo di Battenberg cake”

Voi ci credete nella magia?
Non parlo della lettura della mano o delle cialtronerie da quattro soldi, intendo la magia, quella vera, quella che ti fa essere in due posti contemporaneamente per esempio.

Through The Mirror

 «Nel complesso si può essere soddisfatti della mia esibizione di oggi. Forse una parte di me ha ancora voglia di farsi riconoscere, ma il brivido del pericolo è stato vivo tutto il giorno, mentre cercavo di non ostentare troppa familiarità con gli edifici, le regole, le persone»[1]

Voi ci credete nellamagia?

Non parlo della lettura della mano o delle cialtronerie da quattro soldi. tumblr_o7qhgwlrcs1uxbjjso1_500Intendo la magia, quella vera, quella che ti fa essere in due posti contemporaneamente per esempio.

Io sì.
Perché quando leggo sono in tre luoghi allo stesso tempo: quello fisico, quello del romanzo, e quello nella mia testa.

Non succede sempre, non con tutti i libri, ci deve essere un’alchimia particolare, un certo tipo di scrittura, la trama deve essere molto accattivante, in grado di portarmi via, di farmi dimenticare il qui e ora.

«L’insegnamento è una partita di inganni…

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“Di più è meglio”

"Il risultato dell’armonia non è la somma delle libertà e della spontaneità di ognuno dei due, ma della sottrazione consensuale di una porzione della libertà e della spontaneità di tutti e due."[1] Ho sottolineato questa frase nel libro, la prima volta che l’ho letto, alle superiori. Ed oggi, che lo rileggo a distanza di quasi … Continua a leggere “Di più è meglio”

“Io, un po’ Cenerentola lo sono”

"C'era una volta in un paese lontano,un piccolo regno pacifico e prosperoso, ricco di antiche e poetiche  tradizioni...lì in un maestoso castello viveva un nobile signore con la sua figlioletta adorata. Benché egli non facesse mai mancare nulla alla sua bambina capiva che ella avrebbe avuto bisogno delle cure di una mamma così si risposò con … Continua a leggere “Io, un po’ Cenerentola lo sono”