“La ragazza in copertina”

Il libro è diviso come se fossero racconti separati eppure a me sembra perfettamente collegata, come se sfogliassi l’album di fotografie di una sconosciuta che ha deciso di immortalare (e quindi raccontare) solo queste parti, che per lei evidentemente sono quelle che contano di più. E nonostante qualche salto temporale, qualche frammento mancante, è facile seguirla nel ricordo.

Through The Mirror

In copertina c’è una ragazza affacciata a una vetrina, beve una tazza di quello che potrebbe essere tè, mentre fuori non si vede, ma sono sicura che si stia preparando una tempesta. Una di quelle bizzarre, con tanto vento e nuvoloni grigi che fanno presupporre il peggio e che poi si risolvono in qualche schizzo di pioggia sporca.
Tanta aspettativa per niente.

Mi incuriosisce, forse perché il cielo fuori è molto simile a quello che mi sono immaginata sulla copertina… e allora inizio a leggere questa storia, senza saperne niente, senza trasporto. E capisco subito di aver fatto bene.

«Avete presente l’energia che ci teniamo dentro? Quel bagliore? Quella luccicanza?»
«Quale luccicanza?»
«Sai quel flusso, quell’ammuina che si ammassa nelle ossa, dentro la testa, e pure nelle mura e nelle case. Tutta quella roba che non vediamo ma che non ci fa dormire la notte».
«E questo bagliore esce fuori…

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“Sofia: la ragazza asimmetrica”

Ed è così che ho conosciuto Paolo Cognetti, di cui avevo sentito parlare per la candidatura (vinta) allo Strega, ma del quale non avevo mai letto nulla. Anche perché la montagna non è esattamente il mio luogo preferito, per cui non mi ero mai sentita attratta dal suo genere di scrittura.

Sbagliavo.

Through The Mirror

«Sofia», disse l’infermiera a voce alta, «lo sai che cos’è la nascita? È una nave che parte per la guerra».[1]

Nella libreria dove lavoro, da un po’ di tempo viene uno scrittore a farci conoscere nuovi autori attraverso tre delle loro opere. Non sempre sceglie le più conosciute, anzi a dire il vero non lo fa quasi mai. Sceglie quelle che, a suo parere, sono state le più significative nel percorso di narratore. Quelle senza le quali non avrebbe potuto continuare a scrivere.

Ed è così che ho conosciuto Paolo Cognetti, di cui avevo sentito parlare per la candidatura (vinta) allo Strega, ma del quale non avevo mai letto nulla. Anche perché la montagna non è esattamente il mio luogo preferito, per cui non mi ero mai sentita attratta dal suo genere di scrittura.

Sbagliavo.

Filippo Accettella, ci ha consigliato tre dei suoi libri e io ho scelto…

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“Ma chi me l’ha fatto fa?” – Cap. III «L’ARRUOLAMENTO»

Anche la barba sparì sotto i colpi impietosi del rasoio.
Di nuovo? Sta accadendo di nuovo? Pensai, mentre sentivo il viso andare a fuoco per la rabbia e per la febbre che nel frattempo era salita parecchio.
L’ultima cosa che ricordo di quella giornata e che mi riaccompagnarono in infermeria e poi… buio completo.

Through The Mirror

Alla domanda: «come mai hai deciso di fare il poliziotto», ho sempre risposto in modo evasivo. Non che me ne vergognassi, anzi. Il fatto è che non potevo neanche dire che quella scelta professionale fosse stata frutto di una profonda analisi delle mie attitudini. Che alla fine aveva prevalso in me il senso dello Stato e bla bla bla. Onestamente non è andata così.

“Ma chi me l’ha fatto fa?” – Cap. I «LA LEVA»

“Ma chi me l’ha fatto fa?” – Cap. II «L’ADDESTRAMENTO»

Capitolo III: L’arruolamento

Non si sa come ma ero riuscito a sopravvivere ai primi quattro mesi di addestramento.
Finalmente erano arrivate le nuove reclute e a noi “nonni” avevano concesso una licenza per tornare a casa in occasione delle festività di Pasqua.
Nonostante un forte raffreddore, mi sentivo gasato e pronto a riabbracciare famiglia e amici. Non vedevo l’ora di partire e mi…

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“L’amore è un campo di battaglia in cui tutti perdono”

Nevica. Ci ho messo un attimo a collegare, oh porca paletta: ne-vi-ca! qui, di nuovo, in una città totalmente impreparata ma pronta ad accoglierla come un miracolo. O una maledizione. Dipende se sei sotto le coperte al caldo vista bianco, o nel gelo dell’attesa dei mezzi pubblici che già normalmente non arrivano mai figurarsi con … Continua a leggere “L’amore è un campo di battaglia in cui tutti perdono”

“Ancora un passo, un altro ancora: a che servon le parole, Amore muovimi il sole…”

“Ogni persona è, tra le altre cose, un oggetto facile da rompere e difficile da riparare.“[1] Era uno di quei giorni di marzo in cui il sole splende caldo ed il vento soffia freddo: quando è estate nella luce e inverno nell’ombra. (Charles Dickens) Marzo lo chiamano il mese pazzo perché sono sai mai che … Continua a leggere “Ancora un passo, un altro ancora: a che servon le parole, Amore muovimi il sole…”