“Con la pancia piena si ride meglio”

Invece i quattro protagonisti sono il prototipo del “nuovo uomo”, quello che si depila e piange per un’unghia scheggiata. Lavorano per una rivista come fotografo, reporter, correttore di bozze e amministratore. Nessun lavoro di manovalanza, nessun mattone da tirare giù o carbone da estrarre.
Non che i lavori creativi non siano pesanti, anzi, ma fa subito ridere questo parallelismo tra uomo d’altri tempi e questi quattro assurdi esemplari.

Through The Mirror

Dopo il pranzo di Pasqua si dovrebbe camminare due giorni, ma anche sbracarsi sul divano col bro a fare indigestione di serie tv non è affatto male.
Dopo aver fatto conoscere TBBT ai nostri genitori, ci ritroviamo soli e svogliati, vorremmo vedere qualcosa di nuovo ma allo stesso tempo niente di impegnativo. Una parte di noi vorrebbe aiutare super Mario a salvare la principessa (abbiamo il gioco da 20 anni e abbiamo accumulato 54 stelle su 100… povera donna), ma sarebbe qualcosa di troppo attivo.

Così ci mettiamo a fare zapping sulle piattaforme in abbonamento ed ecco che su TimVision ci casca l’occhio (o meglio il telecomando facendo partire il trailer) su una sticom che sembra promettente: Man at Work.
Entrambi l’abbiamo sentita nominare ma nessuno dei due aveva mai avuto abbastanza curiosità da iniziarla, ma visto che il fato (o la forza di gravità) ce l’ha presentato su un…

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“In my Shoes”

È proprio vero che prima di giudicare bisognerebbe … mettersi nelle sue SCARPE!

Through The Mirror

C’è un detto inglese che mi è sempre piaciuto. Quando qualcuno vuole intendere che dovrebbe mettersi nei suoi panni, si dice “mettiti nelle mie scarpe”. Non è molto diverso, eppure lo è. Perché un conto è mettersi nei vestiti di un’altra persona. Un conto è mettersi le scarpe. Le scarpe sono la parte che si consuma di più, a forza di camminarci dentro. E ne esistono di ogni forma e colore, di comode e di scomode. Di affascinanti e di dolorose…. E anche se è una metafora, a volte, dovremmo proprio prenderlo alla lettera, come ho fatto io una volta….

Tanto tempo fa, quando ero ancora una giovane studentessa universitaria, mi è capitato di conoscere uno dei rappresentanti del cromosoma Y più fastidiosi della mia personale Storia.

Assegnati allo stesso gruppo di studio da un professore ignaro dell’essere abietto che mi stava appioppando, ho dovuto sopportare le sue lagne e…

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“Sindrome da trasferimento”

Non so se ridere o piangere, ma credo sul serio di dover fare qualcosa a riguardo, perché o comincio a uscire solo con ragazzi che hanno sempre voluto trasferirsi e non ci riescono… diventando la loro beniamina. O rischio di essere la fondatrice di una brutta sindrome da abbandono.

La sindrome da trasferimento.
Consigli?

Through The Mirror

All’inizio ho pensato fosse una simpatica coincidenza.
Poi, sempre una coincidenza, ma un po’ meno simpatica.
Adesso comincio seriamente a pensare di avere una sorta di anatema lanciata da qualche zingara o da Cupido in persona, perché per un calcolo delle probabilità, quanto è possibile secondo voi che tutti – e dico tutti – i ragazzi con cui inizio una frequentazione leggermente più seria, devono improvvisamente trasferirsi?

Tutto è cominciato che ero al secondo anno di università, il mio grande tira e molla decide di venirmi a trovare a Roma (era già di partenza una storia a distanza) per dirmi che si è arruolato e a breve verrà trasferito in Iraq. Lì per lì ho pensato mi stesse prendendo in giro, invece mi ha invitato al giuramento e all’aeroporto, dove non sono andata. E quando è tornato sano e salvo dalla missione ho capito che tutto sommato non ero pronta…

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“Quella volta che mi ritrovai fidanzata a mia insaputa…”

All’epoca non mi ero nemmeno resa conto di quanto questo comportamento potesse essere pericoloso, fortunatamente non lo è stato per me, solo imbarazzante. Ma a sentire tutto ciò che sta succedendo in questi mesi mi rendo conto di quanto sia stata fortunata che fosse solo un po’ eccentrico e non uno stalker pazzo maniaco!

Through The Mirror

È successo a tutti (almeno credo) nella vita di vedersi appiopparsi un partner nonostante non ci sia assolutamente niente di tenero. Le motivazioni sono le più svariate, dalla più logica: si è molto amici e gli altri fraintendono; alla più assurda: quella persona piace a qualcuno che per giustificare il proprio fallimento si autoconvince che stia con un altro/a, con voi, in particolare.

Una volta sono stata data per accompagnata con un tizio che nemmeno conoscevo se non di vista, vagamente, solo perché capitava di prendere spesso l’autobus alla stessa ora. Un’altra volta invece mi sono sentita chiedere come andasse la mia convivenza….

Girl What GIF by MOODMAN - Find & Share on GIPHYSolitamente queste voci non sono dannose, tutt’al più potrebbero essere un problema se la persona che ti piace realmente pensa tu sia già impegnato con un altro, ma una volta messe a tacere e chiarito che il gossip è fasullo tutto torna alla normalità.

Una volta però…

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“Cosmopolitan, Uomini e… La Città”

Prendete uno shaker, versatevi del ghiaccio, quindi la Vodka, il Cointreau, il succo di ribes e il succo di lime. Shakerate ben bene ed energicamente e avrete così ottenuto il Cosmopolitan.

Through The Mirror

**COSMOPOLITAN

Ingredienti
-5 parti di Vodka
-3 parti di Cointreau
– 2 parti di succo di lime
-3 parti di succo di ribes
-Ghiaccio q.b.

 

Preparazione

Prendete uno shaker, versatevi del ghiaccio, quindi la Vodka, il Cointreau, il succo di ribes e il succo di lime. Shakerate ben bene ed energicamente e avrete così ottenuto il Cosmopolitan.

New Yorkè, credo, la città più citata nel mondo dei media. Per tutti i libri, i film, le serie tv che ci hanno nel corso degli anni ambientato, che piaccia o non piaccia, tutti si sono sentiti appartenenti al popolo newyorkese almeno una volta!
Abbiamo incrociato Ally nelle strade di Manhattan, seguito le lezioni accanto a Blair alla NYU, fatto colazione al Central Perk, inseguito i criminali per le vie di Brooklyn.
New York è la meta, il sogno, l’obiettivo.

Sicuramente gli Stati Uniti offrono città e panorami molto più…

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“Al Cuor non si comanda, ma allo Sguardo sì… (ovvero di Tette Ingombranti)”

Vi era in particolare un ragazzo che io ed una mia amica avevamo ribattezzato il fissatette. Tutt’oggi sono convinta che non avesse la minima idea di che volto avessi: ogni volta che m’incrociava il suo sguardo si accomodava fra le mie braccia. Ma quello degno di nota è stato il suo primo incontro con le mie curve

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Nella vetrina di una tipografia una volta ho visto una maglietta sulla quale campeggiava la scritta:

LE TETTE SONO LA PROVA CHE L’UOMO RIESCE A CONCENTRARSI SU DUE COSE CONTEMPORANEAMENTE.

A parte il fatto che non so proprio chi avrebbe l’ardire – e l’ardore- di indossare una maglietta del genere, quello che mi son sempre chiesta – da femminuccia vittima di sguardi a volte davvero invadenti- è perché questa parte del corpo femminile attragga così tanto i maschietti. Facendo questa domanda un po’ per gioco sul motore di ricerca per antonomasia mi sono imbattuta in una serie di articoli in cui citavano le più incredibili ricerche universitarie in merito alla questione, svoltesi un po’ dappertutto nel mondo. Ne ho lette di ogni, e sa da un lato mi viene da piangere pensando a come vengono sprecati certi denari, dall’altro mi viene da ridere per il trionfo della banalità con la quale

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“Sette Barbie per un Ken”

Diventa tutto molto confuso, e tu sei lì spaesata che lisci la tua gonna e cerchi di essere ammiccante come puoi, ti hanno consigliato di guardare negli occhi quelli che ti piacciono e quindi ci provi, prendi un bel respiro e lo fai. Il cuore ti batte all’impazzata perché sembra che il ragazzino che hai puntato (il 4 su 5 in ordine di bellezza) venga dalla tua parte, ma invece di prendere la tua mano, prende quella della ragazza dietro di te.

Through The Mirror

Fin da bambina ho sempre avuto una gran passione per le Barbie, ne ho collezionate 100 in totale (facendo la somma di quelle mie e di quelle di mia sorella), e per un totale di 100 Barbie mi sono stati regalati solo due Ken.

Poverini hanno avuto sempre un gran da fare.
Con il passare degli anni, quando ho preso la drastica decisione di portare tutte le mie Barbie in cantina e dar loro il meritato pensionamento, ho riflettuto molto sulla scelta di avermi regalato così tante Barbie e così pochi Ken.
Questo è esattamente lo specchio della nostra società!!

Non si dice forse che nascano circa sette donne per ogni uomo?

Tra i tanti episodi che corroborano questa (terrificante) teoria, uno è ancora vivido nella mia memoria e riesce ancora ad oggi a strapparmi un sorriso rassegnato.

Vi ricordate dove si svolgevano le vecchie feste di compleanno tra liceali?

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“Il Mittente”

Potrei star qui altri quindici minuti a dirmi che è colpa del messaggio, delle parole, della punteggiatura, ma la dura verità e che questo ragazzo è decisamente un QPD, potrebbe scrivere una canzone per me e mi farebbe lo stesso effetto di dover mangiare un minestrone sciapo in pieno agosto; e allora sorge spontanea la domanda, vale la pena impegnarsi tanto?

Through The Mirror

32_ il mittente

È da un po’ che penso che i ragazzi si dividono in due categorie generali – al cui interno possiamo ovviamente trovare diverse e variegate sfumature- QuelPoveroDisgraziato ( anche dettoQPD) e ColuiCheCiFaBattereIlCuore (abbreviato inCBC).

QPD non ci piace.
CBC sì.
Facile e indolore (più o meno).

Come riconoscerli?  

Se CBC ci invia un messaggio così così, o proprio cretino, riusciremo sempre a trovargli una sfumatura carina, un risvolto simpatico o una giustificazione profonda; ma se a inviarlo è QPD, allora nemmeno citando Shakespeare riuscirebbe a smuoverci. Probabilmente si impegna anche tanto, ci pensa, scrive, cancella, riscrive. 

Si inventa le scuse più disparate solo per poterci contattare. Ma niente. Non ci smuove dall’educata risposta di cortesia.

(Di buono c’è da dire che il QPD di una potrebbe essere il CBC di un’altra… quindi mai disperare! Ma visto che Cupido è un bastardo, non ci…

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